Filarmonica Arturo Toscanini con Trio di Parma il 27 gennaio al Teatro Bonci

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Filarmonica Arturo Toscanini ph © Luca Pezzani

PARMA – Accolta con entusiasmo dal pubblico durante la scorsa Stagione, torna al Teatro Bonci di Cesena sabato 27 gennaio (ore 20.30) la prestigiosa Filarmonica Arturo Toscanini con un programma che debutta al Teatro Regio di Parma il giorno precedente: un omaggio al centenario della morte di Giacomo Puccini, l’elegia Crisantemi (nella trascrizione per orchestra d’archi), e due capolavori dal grande repertorio sinfonico, il Triplo Concerto per pianoforte, violino, e violoncello op. 56 di Ludwig Van Beethoven e la Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo Mondo di Antonin Dvorak, che esegue con un organico di oltre 60 elementi e il celebre Trio di Parma (Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia violino e Enrico Bronzi violoncello). Sul podio un giovanissimo direttore con una carriera di successo, Diego Ceretta, già assistente di Daniele Gatti e Fabio Luisi, oggi direttore principale dell’Orchestra della Toscana.

I pochi pezzi composti da Puccini per quartetto d’archi sono tutti nati durante il periodo di studi o non molto tempo dopo, prima che diventasse, dopo il debutto di Manon Lescaut nel 1893, un operista di fama mondiale. Il più noto è anche il più tardo, l’elegia piena di sentimento Crisantemi, composta subito dopo la morte – il 18 gennaio 1890 – dell’amico Amedeo di Savoia, duca d’Aosta e secondo figlio del re d’Italia Vittorio Emanuele II. Eseguita per la prima volta già nella settimana seguente a Milano, il 26 gennaio, ebbe un successo tale da essere ripetuta nel medesimo concerto. Puccini evidentemente non aveva dato all’inizio grande importanza a questo lavoro, che invece fu subito stampato da Ricordi, poiché nell’abbozzo lo indica solo come “Breve improvviso”. Ma in seguito impiegò il materiale musicale di Crisantemi nell’atto finale della sua Manon Lescaut, alla quale già a quel tempo stava lavorando.

Considerato un’opera d’occasione, il Triplo Concerto è stato scritto da Beethoven tra il 1803 e il 1804, probabilmente per l’Arciduca Rodolfo d’Austria, allievo e amico del compositore. Nella prima esecuzione privata l’Arciduca sedeva al pianoforte con due strumentisti della sua corte: al violino Carl August Seidler e al violoncello Anton Kraft, per il quale Haydn aveva composto il suo Concerto in re maggiore, e questo si riflette nel ruolo più tecnicamente impegnativo rispetto agli altri strumenti. Pur essendo stato composto nello stesso periodo della rivoluzionaria Sinfonia Eroica, il Triplo Concerto presenta un carattere più lirico e per nulla drammatico a partire dall’Allegro iniziale, il più ampio dei tre movimenti dell’opera. Un silenzioso Largo, imperniato su un assolo di violoncello, funge da collegamento con il prorompente finale: un Rondò basato su un ritmo di polonaise, la frizzante danza polacca considerata, nel periodo napoleonico, massima espressione del genere d’intrattenimento.

La Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo è stata eseguita il 16 dicembre 1893 alla Carnegie Hall di New York ed è l’ultima e la più celebre del compositore ceco. Dvořák, acclamato ormai in tutta Europa, nel 1892 venne invitato a dirigere il Conservatorio Nazionale di New York dove, in linea con gli ideali dei committenti, diede vita a una musica basata sul recupero di tradizioni autoctone (da cui il titolo). Si confrontò così con una cultura complessa, in evoluzione, assorbendo elementi propri della musica di ispirazione popolare, afroamericana, nativa pellerossa, sempre filtrati attraverso la sensibilità europea e inscritti nella forma rigorosa della sinfonia classica tedesca. Una contaminazione che genera ricchezza di temi ed episodi: lo spiritual nel primo tempo Adagio – Allegro molto ne è un esempio, ma i motivi caratteristici sono molti, sebbene quasi mai costituiscano vere e proprie citazioni quanto piuttosto elementi ispiratori.

La Filarmonica Arturo Toscanini è nata a Parma nel 2002 come prosecuzione della storica Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini. Ha sede nel Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini e si esibisce, principalmente, nell’Auditorium Paganini progettato da Renzo Piano.

Ispirata ai valori di Arturo Toscanini – rigore, talento, estro e impegno – l’attività dell’Orchestra si caratterizza per una continua ricerca di qualità, dal repertorio classico al contemporaneo, dagli ensemble cameristici al grande sinfonismo. Acclamata da pubblico e critica nelle sale da concerto di tutto il mondo (da Washington a New York, da Madrid a Gerusalemme, Tokyo, Pechino e Algeri), è considerata tra le maggiori realtà sinfoniche italiane.

Tra le personalità più note che l’hanno guidata: Gianandrea Gavazzeni, Vladimir Delman, Kurt Masur, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Zubin Mehta, Jurij Temirkanov, Vladimir Jurowski, James Conlon e Fabio Luisi. Oggi è abitualmente diretta da alcuni dei più apprezzati direttori delle ultime generazioni, quali Michele Mariotti, Daniele Rustioni, Michele Spotti, Antonino Fogliani e Riccardo Frizza.

Numerose sono le collaborazioni con importanti solisti, tra cui: Misha Maisky, Ivo Pogorelich, Jean-Yves Thibaudet, Maxim Vengerov, Krystian Zimerman, Viktoria Mullova, Gil Shaham, Vadym Kholodenko, Pablo Ferrandez.

Nel settembre 2020 Enrico Onofri è stato nominato Direttore Principale, succedendo ad Alpesh Chauhan (2017-2020); prima di loro, rispettivamente, Kazushi Ono (2012-2015) e Francesco Lanzillotta (2015-2017) hanno ricoperto la carica di

Direttore Ospite Principale. La sua nomina si inserisce nel percorso di approfondimento della prassi esecutiva e del repertorio sia classico che preclassico anche grazie all’ospitalità di prestigiosi specialisti quali Federico Maria Sardelli, Rinaldo Alessandrini, Ton Koopman, Fabio Biondi, Christophe Rousset. Dalla Stagione 2021/2022 Kristjan Järvi è il Direttore Ospite Principale. Onofri e Järvi sono figure fondamentali per il percorso di affinamento tecnico e stilistico dell’orchestra insieme al maestro Omer Meir Wellber, Direttore Musicale del Festival Toscanini.

Dal 2012 è partner del Festival Verdi di Parma.

Il Trio di Parma (Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino e Enrico Bronzi al violoncello) si è costituito nel 1990 nella classe di musica da camera di Pierpaolo Maurizzi al Conservatorio “A. Boito” di Parma. Successivamente ha approfondito la sua formazione musicale con il Trio di Trieste presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Chigiana di Siena. Nel 2000 è stato scelto per partecipare all’Isaac Stern Chamber Music Workshop presso la Carnegie Hall di New York. Ha ottenuto i riconoscimenti più prestigiosi al Concorso Internazionale “Vittorio Gui” di Firenze, al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbourne, al Concorso Internazionale della ARD di Monaco e al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione. Nel 1994 l’Associazione Nazionale della Critica Musicale gli ha assegnato il “Premio Abbiati” quale miglior complesso cameristico. È stato invitato dalle maggiori istituzioni musicali, in Italia (Accademia di S. Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Gran Teatro La Fenice di Venezia, Unione Musicale di Torino, GOG di Genova, Amici della Musica di Palermo, Accademia Filarmonica Romana) e all’estero (Filarmonica di Berlino, Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Wigmore Hall di Londra, Konzerthaus di Vienna, Sala Moliere di Lione, Filarmonica di S. Pietroburgo, Teatro Colon e Coliseum di Buenos Aires, Los Angeles, Washington, Amburgo, Monaco, Dublino, Varsavia, Rio de Janeiro, San Paolo, Lockenhaus Festival, Barossa e Melbourne Festival, Orta Festival). Ha collaborato con musicisti quali Vladimir Delman, Carl Melles, Anton Nanut, Bruno  iuranna, Simonide Braconi, Alessandro Carbonare, Eduard Brunner e Guglielmo Pellarin; ha realizzato registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI e per numerose emittenti estere (Bayerischer Rundfunk, NDR, WDR, MDR, Radio Bremen, ORT, BBC Londra, ABC-Classic Australia). Ha inciso le opere integrali di Brahms per l’UNICEF; di Beethoven e Ravel per la rivista Amadeus; Shostakovich per Stradivarius (premiato come miglior disco dell’anno 2008 dalla rivista Classic Voice); Pizzetti, Liszt, Schumann e Dvorak per l’etichetta Concerto; Schubert per la Decca e Čajkovskij, registrazione dal vivo alla Wigmore Hall di Londra per l’etichetta Movimento Classical.

I tre musicisti sono docenti all’Accademia Santa Cecilia di Roma, al Mozarteum di Salisburgo e al Conservatorio di Parma dove il Trio tiene anche un Master di Alto Perfezionamento in Musica da Camera.

Ivan Rabaglia suona un Giuseppe Baldantoni costruito ad Ancona nel 1850 e Enrico Bronzi un Vincenzo Panormo costruito a Londra nel 1775. 

Diego Ceretta è il Direttore Principale dell’ORT-Orchestra della Toscana.

Nato nel 1996, a 18 anni si è diplomato in violino con il massimo dei voti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, nella classe di Fulvio Luciani. Ha studiato composizione e a 21 anni si è diplomato con il massimo dei voti e la lode in direzione d’orchestra sotto la guida di Daniele Agiman. Ha frequentato i corsi di direzione d’orchestra di Gilberto Serembe all’Italian Conducting Academy e ha partecipato come allievo effettivo alle masterclass di Luciano Acocella e Daniele Gatti all’Accademia Chigiana di Siena.

Debutta nel dicembre 2016 con l’Orchestra Filarmonica Italiana. Successivamente dirige l’Orchestra Filarmonica di Sanremo in diversi concerti e tournée e l’Ecomusic Big Band alla Carnegie Hall di New York. Nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano ha diretto l’opera Billy Budd di Federico Ghedini. Nel 2019 ha fatto il suo debutto nella Stagione di Milano Classica e al Festival MiTo, sul podio dell’Orchestra dei Conservatori. Ha inoltre diretto la prima assoluta dell’opera La notte di Natale di Alberto Cara nel circuito operistico dei Teatri di Savona e Modena. Nel 2020 ha debuttato con l’Orchestra di Padova e del Veneto ed è stato l’unico finalista italiano al Concorso di direzione d’orchestra “Guido Cantelli” di Novara.

Assistente di Daniele Gatti al Teatro dell’Opera di Roma per la prima mondiale dell’opera Julius Caesar di Giorgio Battistelli, ha lavorato con l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, a Pesaro con l’Orchestra Sinfonica G. Rossini e a Bolzano per l’incisione di un CD con l’Orchestra Haydn (musiche di Rossini, Respighi e Mendelssohn). Ha inoltre collaborato con la Danish Radio Symphony Orchestra per l’esecuzione della Sinfonia n. 2 di Mahler con Fabio Luisi. Ha poi diretto La sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari; una serie di concerti con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento nell’ambito del Festival di Musica Sacra; concerti con la Krakow Philharmonic a Cracovia e al Festival Rossini di Bad Wildbad; Il matrimonio segreto ad Ancona; una nuova produzione di Macbeth (con la regia di Pierluigi Pizzi) per la Rete Lirica delle Marche ad Ascoli Piceno, Fano e Fermo; una serie di concerti sinfonici nella stagione dell’ORT-Orchestra della Toscana e con la Filarmonica Marchigiana; concerti sinfonici nell’ambito dell’85° Festival del Maggio Musicale Fiorentino con l’Orchestra del Maggio e al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca con l’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari; un concerto lirico-sinfonico al Rossini Opera Festival di Pesaro; Zoraida di Granata di Donizetti al Wexford Festival Opera; il Don Chisciotte di Paisiello al Museo del Louvre di Parigi con l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e L’elisir d’amore nella stagione del Teatro Comunale di Bologna.

Tra i suoi prossimi impegni: Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio e una nuova produzione de La battaglia di Legnano al Festival Verdi di Parma; i debutti nelle stagioni de LaToscanini di Parma, del Teatro Regio di Torino, dell’Orchestra dell’Arena di Verona al Teatro Filarmonico, dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e dell’Orchestre national de Montpellier Languedoc-Roussillon.  

Filarmonica Arturo Toscanini

con Trio di Parma

pianoforte Alberto Miodini

violino  Ivan Rabaglia

violoncello Enrico Bronzi

direttore Diego Ceretta

PROGRAMMA:

Giacomo Puccini (1858-1924) Crisantemi Elegia per quartetto d’archi

Trascrizione per orchestra d’archi per il centenario di Puccini (1924-2024)

Ludwig van Beethoven (1770-1827) Triplo Concerto in do maggiore per pianoforte, violino e violoncello op. 56

Antonín Dvořák (1841-1904) Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 Dal Nuovo Mondo

Informazioni:

Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena tel. 0547 355959 | info@teatrobonci.it

Biglietteria aperta (nei giorni feriali): ore 11.00–14.00 e 17.00–19.00; nei giorni di rappresentazione serale fino a inizio spettacolo; le domeniche di rappresentazione pomeridiana, dalle 15.00 fino a inizio spettacolo.

Biglietteria telefonica dalle 16.00 alle 17.00.

Biglietti da 28 a 8 euro.

Teatro Bonci

Piazza Guidazzi – Cesena 

27 gennaio 2024

sabato ore 20.30

Filarmonica Arturo Toscanini – Trio di Parma

direttore Diego Ceretta

musiche di Giacomo Puccini, Ludwig van Beethoven, Antonín Dvořák

durata 1 ora e 30 minuti