Al via in Emilia (Modena) il progetto di legalità nelle scuole “Onda pazza”

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Gli studenti hanno incontrato e ascoltato la testimonianza di Arianna Mazzotti, nipote della vittima di mafia Cristina Mazzotti

Laboratori Onda pazza Emilia

CASTELFRANCO EMILIA (MO) – Il primo dicembre dello scorso anno è iniziato anche in Emilia Romagna il progetto “Onda Pazza – Il filo della memoria” (che si propone di creare momenti di riflessione e divulgazione sul tema della legalità e della memoria coinvolgendo 35 scuole di 7 regioni italiane – Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia e Sardegna).

All’I.I.S.T.A.S. “Spallanzani” di Castelfranco Emilia (Modena), il formatore Massimo Don e gli alunni si stanno cimentando nella creazione di un contenuto audio di narrazione e rielaborazione della vicenda di Cristina Mazzotti. I laboratori prevedono: esercizi di scrittura creativa propedeutici alla raccolta di materiale prodotto dai partecipanti per integrare il racconto e la rielaborazione della vicenda Mazzotti.

Inoltre, spazio alla lettura espressiva con tecniche ed esercizi finalizzati a un corretto uso della voce e alla lettura a voce alta del copione prodotto dai partecipanti. Infine: riadattamento del testo con la rielaborazione del testo con l’inserimento degli elaborati scritti prodotti dai partecipanti; registrazione: prove di lettura espressiva, assegnazione delle parti del testo, lettura e registrazione del testo; montaggio del podcast: editing del progetto e restituzione del prodotto finale.

“Grazie al progetto ‘Onda Pazza’ – ha dichiarato Stefano Tè, direttore artistico Teatro dei Venti – il mondo della scuola diventa protagonista per raccontare con le voci e lo sguardo degli studenti storie di coraggio e di lotta. Importante è che siano i ragazzi stessi a ideare e creare podcast e graphic novel e che questo avvenga in molte scuole da Nord a Sud in contemporanea. Quella del podcast è una modalità di creazione e di diffusione che abbiamo sperimentato con le carceri e le case di riposo per anziani durante la pandemia, l’approdo nelle scuole, a livello nazionale dà modo di trovare nuovi spunti di narrazione e un confronto con altre realtà artistiche molto attive sui territori”.

Ad essere impegnate, poi, sono state le classi 3F e 3G dell’Istituto d’Arte Venturi di Modena. Nel mese scorso i ragazzi hanno incontrato e ascoltato la testimonianza di Arianna Mazzotti, nipote della vittima di mafia Cristina Mazzotti.

Gli studenti, insieme a Francesco Cervellino, formatore del Teatro dei Venti e Alberto Falco, esperto nel linguaggio dei fumetti, hanno iniziato una ricerca sui sequestri di persona che hanno sconvolto il nostro Paese per oltre trent’anni, con l’obiettivo finale di produrre un graphic novel su questo tema.

Il percorso di cinque incontri si concluderà venerdì primo marzo e porterà alla produzione di una graphic novel realizzata dai ragazzi.

Nel corso dei primi due incontri si è discusso di come si produce un fumetto, delle specifiche che questo linguaggio possiede e delle possibilità espressive che permette di esplorare. I ragazzi sono stati invitati a creare personaggi che potessero raccontare queste vicende da un punto di vista originale, protagonisti in ombra delle storie, come possono essere un furgone rubato o un gregge di pecore che assiste ad un rapimento.

In questo modo, tragico e comico si mescolano mettendo queste note e tristi vicende sotto una luce diversa, lasciando spazio alla creatività e al pensiero dei ragazzi sia per quanto riguarda la parte grafica sia per quanto riguarda quella narrativa.

Nei restanti tre incontri si inizierà a lavorare sulla struttura della storia, sull’impaginazione del fumetto e sulla “voce” dei vari personaggi con anche il supporto del fumettista Raffaele Sorrentino. Il primo marzo, in occasione dell’ultimo incontro, ci si soffermerà sulla creazione della copertina del graphic novel, che verrà poi stampato e prodotto nei giorni seguenti.