Fanny & Alexander, Irene Serini e la Gatta Cenerentola questa sera a Cuore d’Italia

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BOLOGNA – Un sabato davvero “magico” è quello in programma al festival “Cuore d’Italia”, tra Cenerentola e il Mago di Oz. Negli spazi all’aperto sono in programma due spettacoli: “I libri di Oz” di Fanny & Alexander, nel quale Chiara Lagani ci accompagna nei meandri della saga creata da L. Frank Baum, e l’anteprima della quarta tappa del progetto “Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli” di Irene Serini, che si addentra nel pensiero dell’intellettuale e attivista gay degli anni 70. La serata comprender anche il film d’animazione di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone “Gatta Cenerentola”, in cui l’antica favola di Basile rivive in una visionaria Napoli del futuro. E negli spazi del parco è ancora visibile l’installazione di “arte tessile” di Susanna Cati intitolata “Il muro che vorrei”. L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; www.teatridivita.it; nuova app scaricabile dal sito), a partire dalle ore 20.

Il festival “Cuore d’Italia” rientra nel festival “Bologna Estate 2020” del Comune di Bologna, ed è sostenuto con il contributo della Regione Emilia Romagna e della Fondazione del Monte.

I libri di Oz di e con Chiara Lagani; testi di Frank Baum tradotti da Chiara Lagani per I Millenni di Einaudi; illustrazioni Mara Cerri; animazioni video e regia Luigi De Angelis; produzione Elastica, E/Fanny & Alexander. Dopo Il meraviglioso mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l’automa Tic-Toc che pensa e parla solo se caricato a molla, e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani, fondatrice della compagnia teatrale Fanny & Alexander, negli anni scorsi ha messo in scena un ciclo di spettacoli tratti dai libri di Oz: ora, per i Millenni di Einaudi, ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l’altro per dare le informazioni necessarie sulle parti tagliate, ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Il recital porta lo spettatore a percorrere idealmente lo spirito del ciclo dei libri di Oz, passando da un romanzo all’altro come se fossero i capitoli di un’unica grande storia che è stata oggetto delle più svariate interpretazioni, da quelle politiche a quelle religiose, gnostiche, psicanalitiche… Ad ogni appuntamento è previsto un ospite sollecitatore di questioni sempre diverse: i libri di Oz sono una piccola enciclopedia di temi celebri. Si potrà di volta in volta parlare di mito, di storia, di sistemi politici e costituzioni fantastiche, di giochi di parola, dei cervelli e dei cuori celebri della storia, di utopie, della fascinazione per la tecnologia e la scienza, di femminismo…

Abracadabra – incantesimi di Mario Mieli [studio #4] – Il Regno della Libertà, ideato, prodotto e messo in scena da Irene Serini, Caterina Simonelli, Anna Resmini, Christian Tubito, Maurizio Guagnetti, IF Prana. Mario Mieli ha attraversato gli anni 70 da attivista omosessuale, da intellettuale, da scrittore, da performer, perfino da alchimista… Un prisma ricco di sfaccettature che riflette il suo pensiero di liberazione sessuale: “tutti gli uomini sono donne e tutte le donne sono uomini”. Con il suo “Elementi di critica omosessuale” ha dato il via anche in Italia ai “gender studies”, ma è impossibile relegare il fondatore del pensiero transessuale a una sola identità. Il percorso di indagine di Irene Serini, iniziato nel 2017, nella vita nell’opera di Mario Mieli (di cui Teatri di Vita ha accolto l’anno scorso il terzo studio), arriva a una nuova tappa: il quarto studio, che viene presentanto per la prima volta al pubblico in questa occasione. Nel quarto studio, si passa dalla rivoluzione all’analisi. Dall’empatia di un discorso sul genere che indaga l’intimità di ognuno di noi, alla difficoltà di analizzare un discorso di genere scoprendone i legami con la politica e l’economia. Anche in questo caso non si tratterà di un lavoro biografico, e non si farà una lezione di filosofia o di economia. Giocheremo col pensiero di Mario Mieli, sviluppandolo in una dimensione contemporanea. Ci chiederemo quali siano le conseguenze della divisione tra maschile e femminile, cercheremo di scoprire insieme se e come la divisione di genere serva a sostenere il sistema politico ed economico in cui viviamo, che tanto s’impegna a sostenere la nostra libertà.

Gatta cenerentola (Italia 2017, 86’), regia Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone, con le voci di Alessandro Gassmann, Maria Pia Calzone, Massimiliano Gallo, Mariano Rigillo, Renato Carpentieri. Vittorio Basile è un armatore che inventa il Polo della Memoria, fiore all’occhiello dell’ingegneria navale italiana per dare lustro alla città di Napoli. Ma l’avidità del faccendiere Salvatore Lo Giusto, detto ‘o Re, e della bella Angelica Carannante, promessa sposa di Basile, mettono fine alla vita e ai sogni dell’armatore, lasciando la piccola Mia, figlia di primo letto di Vittorio, nelle grinfie della matrigna e dei suoi sei figli (cinque femmine e un “femminiello”) che affibbiano alla bambina il soprannome di Gatta Cenerentola. Riuscirà Primo Gemito, ex uomo della scorta di Basile, a riportare la legalità nel porto di Napoli e a sottrarre Cenerentola alla sua prigionia? La storia di Cenerentola incrocia l’originale di Basile, attraversa nuances estetiche dell’Italia anni 30, lambisce la visionarietà de “L’Invenzione di Morel” e diventa un grande apologo su Napoli nel crocevia tra stereotipi e folgorazioni originali. Il disegno aspro e il corposo impasto linguistico sostengono un magnifico racconto emozionale, da non perdere. A firmare il film, un poker di registi guidati da quell’Alessandro Rak che, con la sua ispirazione visiva, sta cambiando l’immagine di Napoli in film d’animazione come il fascinoso precedente “L’arte della felicità”.

Susanna Cati è la quarta protagonista della rassegna di “fiber art” di questo festival. Dal 1996, aprendo il suo atelier, ha dato inizio alla progettazione e realizzazione di tappeti etnici tessili su suo disegno, e all’ideazione di complementi d’arredo. Numerose le mostre a cui partecipa, da Napoli a Milano, da Londra a San Pietroburgo. Nel Parco dei Pini ha creato l’installazione “Il muro che vorrei”: “Vorrei un muro dove poter immaginare… un muro su cui poter tracciare storie di foglie, fiori e cose mie. Un muro di fragili fili, fatto di infiniti intrecci. Vorrei un muro leggero, e tutto aperto per attraversarlo di giorno e di sera, che mi racconti storie felici. Nessun muro però nel cuore e nella mente”.

A Cuore d’Italia il sabato è “magico” con

“I libri di Oz” di Fanny & Alexander e

“Abracadabra – Incantesimi di Mario Mieli” di Irene Serini

e il film d’animazione “Gatta Cenerentola”

Ancora in esposizione l’installazione di Susanna Cati

A Bologna, Teatri di Vita 25 luglio 2020