Da Favelli a Renner, si amplia la raccolta d’arte regionale grazie a una donazione del collezionista Francesco Amante

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Felicori: “Grazie a questo atto di mecenatismo, la Regione si conferma polo del contemporaneo per una valorizzazione e fruizione della cultura per tutti”

BOLOGNA – Dalle opere di Favelli, Aldrovandi e Mainolfi a quelle di Heck, Andersen e Renner. La Regione continua ad arricchire il proprio patrimonio d’arte contemporanea per metterlo nella disponibilità di una fruizione collettiva. Grazie a una donazione dell’imprenditore bolognese e collezionista Francesco Amante, ha acquisito 17 opere di artisti locali e stranieri di statura internazionale, con produzioni che vanno dagli anni Novanta del XX Secolo al primo decennio del nuovo Millennio.

Le opere sono giunte nella mattinata di venerdì 26 marzo in via Galliera, nella sede del Servizio Patrimonio culturale della Regione, dove l’assessore alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori si è recato per prendere visione della collezione e incontrare e ringraziare Francesco Amante, che da tempo sostiene importanti attività culturali.

“La Regione Emilia-Romagna- commenta l’assessore, Mauro Felicori-, si propone come polo del contemporaneo: vanta un patrimonio complessivo di oltre 800 opere d’arte, che cresce nel tempo, come avviene in importanti istituzioni, nelle imprese e nelle le famiglie più illuminate. Ringraziamo la generosità di Francesco Amante, che si conferma un vero mecenate, di cui apprezziamo molto la fiducia nelle istituzioni”.

“Il nostro compito ora- conclude Felicori- è quello di valorizzare la collezione, sia attraverso esposizioni temporanee che trovando una collocazione stabile alle opere, in spazi aperti al pubblico nelle sedi regionali o in altre istituzioni”.

La collezione Amante (link: https://bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it/pater/search.do), già catalogata all’interno del portale del Servizio Patrimonio Culturale della Regione, consiste in 17 quadri, tra pittura, tecniche miste e fotografia.

Foto 1: Felicori e Amante

Foto 2: Opera Alessandro Aldrovandi