Rinviata a data da destinarsi la personale di Willie Doherty. WHERE / DOVE

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Sabato 7 novembre alla Palazzina dei Giardini di Modena era in programma l’inaugurazione della mostra

MODENA – A seguito del Dpcm del 4 novembre, che prevede la chiusura su tutto il territorio nazionale di musei e mostre, è stata rinviata a data da destinarsi l’apertura di WHERE / DOVE, prima personale dell’artista nordirlandese Willie Doherty (Derry, 1959) in un’istituzione italiana, che avrebbe dovuto aprire al pubblico questo sabato 7 novembre alla Palazzina dei Giardini di Modena.

In attesa di sapere quando potrà essere riprogrammata l’apertura della mostra, co-prodotta da Fondazione Modena Arti Visive e National Museums Northern Ireland e realizzata con il sostegno del British Council nell’ambito della UK/Italy Season 2020, dal 12 al 16 novembre FMAV metterà a disposizione in modalità streaming e in anteprima mondiale il nuovo film Where / Dove di Willie Doherty che racconta da due diversi punti di vista il medesimo paesaggio di confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, presentato come uno spazio ambiguo, malinconico e perennemente instabile, sospeso tra l’ombra del passato e il sogno del futuro.

Da questo sabato sarà inoltre disponibile sullo shop online di FMAV il catalogo della mostra, prima monografia in italiano/inglese dedicata all’opera dell’artista nord-irlandese (Franco Cosimo Panini, 2020).

Willie Doherty è un artista noto a livello internazionale per il suo lavoro fotografico e videoinstallativo, che ha avuto origine nella sua personale esperienza del conflitto nordirlandese vissuta a Derry, sua città natale. Situata all’estremità occidentale dell’Europa, al confine tra Regno Unito e Irlanda, Derry è un luogo dove la complessità storica e politica ha modellato l’esperienza fisica e psicologica del paesaggio. Doherty affronta, in modo particolarmente acuto e tagliente, temi inerenti l’eredità del colonialismo e del conflitto e le linee di frattura, tanto reali quanto percepite, che dividono gli individui e le comunità. Il suo uso del paesaggio per evocare un senso di instabilità e incertezza, attraverso una complessa stratificazione di riferimenti, è uno degli aspetti più dirompenti della sua pratica. Doherty utilizza questo genere artistico per esplorare la persistenza dei traumi individuali e collettivi e le ripercussioni sul presente. Più recentemente, l’artista ha esteso il suo sguardo ad altre aree geografiche contestate, come il confine tra Stati Uniti e Messico, dove l’innalzamento condotto in modo sistematico di un muro crea un’illusione di controllo, strumentalizzando e rinsaldando una falsa sensazione di forza e sicurezza.

Sebbene il concetto di confine – sia esso concreto o immaginario – abbia sempre avuto un ruolo cardine nella pratica artistica di Willie Doherty, per la prima volta viene messo esplicitamente al centro di un suo progetto espositivo, con l’intento di indurre lo spettatore a mettere in discussione le proprie convinzioni sul suo valore e significato, rivelandone la complessità e i numerosi risvolti politici, sociali e psicologici. Questo avviene, non a caso, in un momento storico in cui la tematica dei confini è di un’attualità sempre più stringente non solo in Irlanda e nel Regno Unito, a seguito dell’uscita di quest’ultimo dall’Unione Europea, ma anche a livello globale in un’epoca segnata da migrazioni e pandemie.

In questo periodo di limitazioni negli spostamenti, Willie Doherty sarà coinvolto anche come visiting professor a distanza del Master sull’immagine contemporanea della Scuola di alta formazione di Fondazione Modena Arti Visive, progettato per formare giovani talenti artistici, i quali hanno l’opportunità straordinaria di confrontarsi con i grandi artisti italiani e internazionali protagonisti del programma espositivo di FMAV, che accompagnano gli studenti nella ricerca e sperimentazione di nuovi approcci, linguaggi e progetti (scuola.fmav.org).

Willie Doherty è stato protagonista di numerose mostre personali in alcune delle più prestigiose istituzioni internazionali, tra cui Fundaçao Calouste Gulbenkian, Lisbona; Neue Galerie, Museumslandschaft Hessen, Kassel; Irish Museum of Modern Art, Dublino; Statens Museum for Kunst, Copenaghen; Fruitmarket Gallery, Edimburgo; Dallas Museum of Art; De Appel, Amsterdam; Tate Gallery, Liverpool; Kunsthalle Bern; Kunstverein, Monaco di Baviera; Kunstverein, Amburgo; Musée d’Art Moderne, Parigi. Nel 2007 è stato selezionato dall’Arts Council of Northern Ireland e dal British Council per rappresentare l’Irlanda del Nord alla 52ma Biennale di Venezia. È stato finalista due volte per il Turner Prize e ha partecipato ad altre importanti mostre internazionali tra cui Documenta, Manifesta e le biennali di San Paolo e Istanbul. Le mostre collettive più recenti includono: The Otherside, Borderlands In Contemporary Irish Art, Dortmunder U, Dortmund; Walking through Walls, Berliner Festspiele, Gropius BAU, Berlino (2020); How the light gets in, Johnson Museum of Art, New York; Shaping Ireland: Landscapes In Irish Art, National Gallery of Ireland, Dublino; Political: Language Is Not Innocent, Kunstverein Hamburg, Amburgo (2019). Sue opere sono conservate nelle collezioni di Fondazione Modena Arti Visive, dell’Ulster Museum, del British Council e dell’Arts Council of Northern Ireland, oltre a quelle di numerose altre istituzioni internazionali tra cui Fundació “La Caixa”, Barcellona; The European Commission/Parliament, Bruxelles; The Imperial War Museum, Londra; Irish Museum of Modern Art, Dublino; Kadist Art Foundation, Parigi; Moderna Museet, Stoccolma; MoMA – Museum of Modern Art, New York; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Tate Britain, Londra; Montreal Museum of Fine Arts; Walker Art Center, Minneapolis.

A partire da oggi giovedì 5 novembre fino a data da destinarsi, saranno chiuse al pubblico fino a data da destinarsi tutte le mostre di Fondazione Modena Arti Visive.

Non sarà dunque più possibile visitare a Palazzo Santa Margherita, le due personali La luce, la traccia, la forma di Mario Cresci e Ultima perfezione di Quayola e l’esposizione Anime Manga. Storie di maghette, calciatori e robottoni, realizzata a partire dalla Collezione Museo della Figurina. Al MATA chiuderà in anticipo, rispetto alla data prevista dell’8 novembre, MOTEL, mostra del Master sull’immagine contemporanea della Scuola di alta formazione di FMAV.

Foto: Willie Doherty, Where / Dove, 2020 (still da video). Courtesy Fondazione di Modena – Fondazione Modena Arti Visive, Kerlin Gallery, Dublino, Alexander and Bonin, New York