Progetto “Rivoluzioni”, come la “pillola” ha cambiato il ‘900

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Lunedì 23 novembre alle 18 in diretta online videoconferenza di Olivia Guaraldo. L’appuntamento fa parte anche del programma di iniziative “Mai più violenza sulle donne”

MODENA – È dedicata alla pillola contraccettiva la seconda puntata, lunedì 23 novembre alle 18, del ciclo di appuntamenti online “Oggetti rivoluzionari. Per una storia del Novecento” sugli oggetti che hanno cambiato il mondo e la società nel XX secolo. Si potrà seguire in diretta web, trasmessa dallo Spazio F di Fondazione di Modena su www.fondazionedimodena.it/live-streaming o su www.rivoluzioni.modena900.it.

L’iniziativa rientra nel progetto “Rivoluzioni, Crisi, Trasformazioni” con sostegno di Fondazione di Modena, è ideata da Istituto storico, Centro documentazione donna e Fondazione S. Carlo, e nasce nell’ambito del Comitato comunale per la Storia e le Memorie del Novecento.

Dopo la puntata sull’automobile, la pillola contraccettiva è il secondo oggetto rivoluzionario scelto per raccontare il Novecento attraverso la cultura materiale. Arrivata sugli scaffali delle farmacie Usa il 10 maggio 1960, approvata dalla Fda (Food and Drug Administration), la pillola entra nella storia non solo della medicina e delle scoperte scientifiche del ‘900 ma anche del costume, della società, simbolo della liberazione della donna che, non a caso, alla fine del decennio, diventava fondamentale nei movimenti del ’68 e in particolare del movimento femminista. La pillola contraccettiva, che in Europa arriva nel 1961, è autorizzata in Italia nel 1967 per fini terapeutici, ma accessibile di fatto solo nel 1976 quando il ministero della Sanità abroga le norme che vietavano la vendita degli anticoncezionali.

L’appuntamento online di lunedì 23 novembre inizia alle 18 con la videoconferenza “Il corpo delle donne. La pillola contraccettiva e le questioni di genere” di Olivia Guaraldo dell’Università di Verona. L’intervento, spiegano gli organizzatori, approfondirà come la diffusione della pillola segni una tappa decisiva nella storia dei diritti delle donne, in merito a uno dei diritti civili fondamentali: la libera disposizione di sé e l’autodeterminazione sul proprio corpo e la propria sessualità. Il controllo del corpo delle donne, nella sua capacità sessuale e riproduttiva, come ambito in cui si intrecciano le discriminazioni di genere (sociali ed economiche) tutt’ora irrisolte.

La relazione sarà animata dai contributi web di Giuseppe Masellis, ginecologo e Rosanna Pesenti, scrittrice, mentre Simone Francia e Elena Natucci di Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione, leggeranno “Gli anni” di Annie Ernaux e “Ragazze del 68” di Grazia Longoni, Giuliana Peyronel, Franca Fossati e Silvia Motta.

L’appuntamento online potrà essere seguito anche sul canale YouTube del progetto Rivoluzioni e sulle pagine Facebook di Istituto Storico di Modena, Centro documentazione donna e Fondazione Collegio San Carlo.

I contributi web saranno visibili sul sito www.rivoluzioni.modena900.it.