Edoardo Frullini in “Barbablù” il 23 e 24 novembre al Teatro Piccolo di Forlì

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Barbablù ph Francesco Bondi

FORLÌ – Giovedì 23 novembre alle ore 21 (con replica in matinée per le Scuole Secondarie di II grado venerdì 24 novembre alle ore 11), in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Accademia Perduta/Romagna Teatri presenta, al Teatro Piccolo di Forlì, la nuova produzione Barbablù, un intenso monologo contro la violenza di genere, scritto da Hattie Naylor (traduzione di Monica Capuani), interpretato da Edoardo Frullini e diretto da Giulia Paoletti.

In occasione della replica per le Scuole del 24 novembre, al termine dello spettacolo, è previsto un momento di incontro/dibattito intorno allo spettacolo insieme agli artisti e a rappresentanti della sede di Forlì di Amnesty International e del Centro Donna.

Negli stessi giorni, sarà allestita presso il Foyer del Teatro Piccolo la mostra “Com’eri vestita?”, curata in Italia da Libere Sinergie. Un allestimento che intende sensibilizzare il pubblico sul delicato e importante tema della violenza sulle donne e smantellare il pregiudizio che la vittima avrebbe potuto evitare stupro e abusi se solo avesse indossato abiti meno provocanti.

Lo spettacolo replicherà sabato 25 novembre alle ore 21 alla Casa del Teatro di Faenza.

Lo spettacolo

Barbablù è un seduttore, ammaliatore, provocatore.

Un intelligente galantuomo che ci sa fare con le donne, soprattutto con alcune. Un predatore che passeggia e fiuta la preda ancor prima che essa diventi tale. Un giocatore competitivo che contempla la vittoria come unico finale possibile.

Barbablù osserva e ammicca. È gentile e premuroso. Fa un passo alla volta e non si concede mai subito e mai del tutto. Ascolta e risponde al bisogno più intrinseco. Accarezza e coccola. Desidera e idealizza. Crea connessioni perfette. Ama.

Barbablù ha bisogno di sentirsi forte e superiore. Non scende dentro di sé. Non risponde alle domande. È vulnerabile e non sostiene la cura dell’altro. Barbablù tesse la sua (di lui, di lei) gabbia. È in trappola. Per non esplodere dentro, esplode fuori. Barbablù violenta, tortura, uccide. Vince.

Note di regia

Non si può combattere il male rimuovendone solo l’effetto, non si può annientare la malattia eliminandone il sintomo, non si può abolire la violenza sopprimendone la manifestazione.

I numerosi tentativi contro la violenza di genere agiscono, nella maggioranza dei casi, sull’evento e sull’atto che è già stato compiuto o subìto. Barbablù è, invece, il pretesto per dar voce all’esplorazione degli strati più profondi e primordiali di comportamenti e personalità che si trasformano da apparentemente sani a malsani e patologici. Barbablù ha senza dubbio una visione distorta delle relazioni, dei sentimenti, del sesso. Ma qual è il limite oltre il quale il consentito diventa irrispettoso, violento, illegale? Le donne di Barbablù sono intrinsecamente già vittime. Sono vittime di personalità probabilmente troppo fragili, di famiglie in cui la forza femminile è sempre stata assecondata a desideri altrui, di relazioni in cui la dimostrazione del sentimento e del bene era sinonimo di sopportazione e tolleranza, di contesti in cui il senso di inadeguatezza affibbiato loro era considerato normale, di società in cui valutare un essere umano superiore o inferiore rispetto ad un altro è regolare.

In ogni atteggiamento, in ogni gesto, in ogni parola, può insinuarsi quel meccanismo di gioco-forza in cui ogni relazione deve necessariamente prevedere che ci sia un vincitore e un vinto, un predatore e una preda, un carnefice e una vittima. È proprio questo gioco-forza che emerge dalla penna di Hattie Naylor e che ritengo necessario indagare e approfondire. Non considerando la giustificazione neanche come remota possibilità, il tentativo è la comprensione del reale aspetto di Barbablù, per poter prendere coscienza della causa che sta alla base di questi comportamenti, riconoscerla, scegliere di annientarla. (Giulia Paoletti)

BIGLIETTI

Prevendite diurne presso la biglietteria del Teatro Diego Fabbri (Corso Diaz 38/1) dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18 (festivi esclusi).

Prenotazioni telefoniche (0543 26355) negli stessi giorni dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 18.

Biglietti online su Vivaticket.

Prezzi: 5 € (posto unico).

Sui biglietti acquistati online sarà applicata una maggiorazione da parte del fornitore del servizio (Vivaticket).

Biglietteria serale presso Teatro Piccolo a partire dalle ore 20 (tel. 0543 64300).

Info: 0543 26355 – 0543 64300 – www.accademiaperduta.it

Teatro Piccolo di Forlì

Accademia Perduta/Romagna Teatri

FRULLINI / PAOLETTI

Barbablù

di Hattie Naylor – traduzione di Monica Capuani

con Edoardo Frullini

regia di Giulia Paoletti