Cambiamento climatico e patrimonio culturale. Ravenna 2100: progettare l’adattamento

0
campanile del paese scomparso di Curon nel lago artificiale di Resia

Tre incontri aperti al pubblico il 9-20-28 maggio a Ravenna e Bagnacavallo

RAVENNA – Quale sarà il futuro di Ravenna, dei suoi territori costieri e dei suoi monumenti nel 2100? A questa domanda cerca di rispondere Emilio Roberto Agostinelli chiamato a discuterne dall’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna in un ciclo di tre incontri dal titolo Cambiamento climatico e patrimonio culturale. Ravenna 2100: progettare l’adattamento”, che si svolgerà nel mese di maggio, con due tappe a Ravenna e una a Bagnacavallo.

Emilio Roberto Agostinelli, architetto, già funzionario della Soprintendenza di Ravenna, direttore dei restauri di numerosi monumenti ravennati, discuterà del rapporto tra cambiamento climatico e monumenti, città e paesaggio. Rivolgendosi non solo alla platea dei tecnici, ma anche e soprattutto al pubblico generalista, indagherà il complesso e poco dibattuto tema delle azioni di adattamento per contrastare gli effetti del cambiamento climatico sul nostro territorio e descriverà come potrà cambiare il nostro contesto di vita in funzione delle scelte che faremo. «Mentre oggi molti di noi hanno maggior confidenza con i temi della mitigazione, cioè su come, per esempio, si possano ridurre le emissioni di gas serra risparmiando energia», afferma Agostinelli, «poco noto e più spinoso è il tema dell’adattamento, cioè delle urgenti azioni da intraprendere contro gli effetti devastanti di un clima che cambia. Il fine è creare in ogni persona la consapevolezza di quanto sarà diversa Ravenna nel 2100, quando la consegneremo non a generazioni astratte, ma a chi ha già oggi nomi e cognomi, come i nostri nipoti».

In base alle previsioni e agli studi disponibili, nel 2100 la fragile pianura alluvionale ravennate subirà rilevanti trasformazioni, proseguendo la dinamica e plurimillenaria interazione fra terra-subsidenza (abbassamento del suolo) e acqua-mare/fiumi. Nel primo incontro di venerdì 9 maggio, alle ore 16 alla Sala Nullo Baldini della Provincia di Ravenna, Agostinelli si interrogherà sugli scenari conseguenti le diverse azioni di adattamento da realizzare. A partire da strumenti pubblici, come quelli dell’evoluto “Piano d’Azione per l’Energia ed il Clima”  – PAESC 2020 – prodotto dal Comune di Ravenna, del successivo “Rapporto di sintesi AR6 Cambiamenti climatici 2023” dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change – Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite), del recentissimo “Rapporto 2024 sullo stato del clima in Europa” (ESOTC), evidenzierà come la geografia sarà modificata a causa della concomitanza fra abbassamento del livello del suolo e innalzamento di quello del mare, con effetti sull’uso dei terreni, oltre che sulla salvaguardia degli abitati, e illustrerà quali scelte oggi si prospettano. Un ventaglio variegato di scenari paesaggistici di adattamento da scegliere e intraprendere in modo partecipato, che da un lato vede sistemi di difesa ‘duri’, dall’altro approcci più ‘morbidi’ basati sugli ecosistemi, tutti osservati nei loro costi, benefici, svantaggi, efficienza e sfide della governance, oltre che nelle conseguenze dell’eventuale inazione o azione tardiva.

Il secondo e il terzo incontro, che si terranno martedì 20 maggio a Bagnacavallo (ore 16, nella Sala di Palazzo Vecchio) e mercoledì 28 maggio a Ravenna (ore 16, nella Sala Ragazzini del Centro Dantesco), dal territorio scendono di dettaglio sul tema dei monumenti. Si partirà dalla storia della teoria della conservazione negli ultimi due secoli per giungere a parlare dei progressi informatici del nuovo millennio e degli ultimi anni, tra cui l’intelligenza artificiale e i modelli predittivi di danno. Grazie a queste tecnologie possiamo progettare strumenti di salvaguardia e adattamento conservativo, con cui meglio fronteggiare per esempio gli effetti della crescita del livello della falda acquifera, la subsidenza, i cambiamenti nel microclima interno dei valori termo-igrometrici, su alcuni insigni monumenti inseriti in un contesto particolarmente a rischio, quale quello locale.

«Con questo ciclo di incontri abbiamo voluto dare al pubblico una prospettiva completa sul tema del cambiamento climatico» afferma Stefania Altieri, consigliera dell’Ordine degli Architetti PPC di Ravenna «la cui minaccia non si rivela solo attraverso calamità come le alluvioni, tragicamente a noi vicine, ma anche attraverso l’innalzamento dei mari che sono una minaccia per gli insediamenti umani da tempo evidente agli occhi degli esperti, ma purtroppo non così sentito e urgente per l’opinione pubblica».

Emilio Roberto Agostinelli, architetto. Dal 1990 al 2022 è stato Funzionario Architetto del Ministero della Cultura presso la Soprintendenza di Ravenna. Ha progettato e diretto restauri su numerosi monumenti ravennati, quali la Basilica di S. Apollinare Nuovo, S. Vitale, S. Apollinare in Classe, Battistero Neoniano ecc. Dal 2005 al 2021 è stato professore a contratto dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna in discipline sul Restauro Architettonico. Autore di articoli e saggi, svolge ricerca e divulgazione sul patrimonio culturale.

Ciclo di incontri “Cambiamento climatico e patrimonio culturale. Ravenna 2100: progettare l’adattamento”

“Cambiamento climatico e paesaggi di adattamento”

Venerdì 9 maggio, ore 16:00-19:00

Sala Nullo Baldini della Provincia di Ravenna, Via Guaccimanni 10, Ravenna

“Cambiamento climatico e monumenti: evoluzione della conservazione”

Martedì 20 maggio, ore 16:00-19:00

Sala di Palazzo Vecchio, Piazza della Libertà 5, Bagnacavallo (RA)

“Cambiamento climatico e monumenti: scenari di adattamento conservativo”

Mercoledì 28 maggio, ore 16:00-19:00

Sala Ragazzini del Centro Dantesco, Largo Firenze, Ravenna