Ferrara, ‘Angelica, un tormentone artistico tra Ottocento e contemporaneità’

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Il nuovo appuntamento del ciclo ‘Il presente remoto’ in programma oggi venerdì 15 aprile  nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea

FERRARA – Sarà dedicato alle numerose rappresentazioni del personaggio ariostesco di Angelica realizzate dagli artisti degli ultimi due secoli il nuovo appuntamento con le conversazioni etno-antropologiche del ciclo ‘Il presente remoto’, in programma oggi venerdì 15 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro, apBiblioteca Comunale Ariostea Ferraraerto a tutti, gli interessati, vedrà in veste di relatore Roberto Roda, studioso di etnografia e antropologia culturale del Centro Etnografico Ferrarese.

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Esiste almeno un artista che, nell’arte figurativa degli ultimi due secoli, dunque nell’era della modernità industriale, abbia resistito alla tentazione di tornare ad avventurarsi nella fiaba ariostesca per spogliare Angelica e esporla alla bramosia famelica dell’orca? La domanda è ovviamente retorica, provocatoria, perché le “Angeliche liberate” non sembrano temere le mode e attraversano indenni, leggiadre e, naturalmente svestite, il neoclassicismo (Ingres), le fantasie simboliste (Redon, Vallotton), i sogni della Metafisica e del Surrealismo (De Chirico, Savinio, Dalì). Quali sono le ragioni antropologiche di un tale duraturo successo? La vicenda di Angelica salvata da Ruggiero, nelle fantasie degli artisti degli ultimi due secoli divampa, ma pure si confonde, spesso, con il mito greco di Perseo che libera Andromeda e con la leggenda di San Giorgio che salva la principessa, al punto da alimentare un unico racconto figurativo fluido e popolare, dove tutti i protagonisti delle varie vicende (Perseo, San Giorgio, Ruggiero, Andromeda, Angelica e la principessa di Lidia) si inseguono, si incontrano e, non di rado, si scambiano i ruoli, giocando a rimpiattino per la gioia degli osservatori.