3 giugno: all’Università di Parma il seminario “Le attività ‘esterne’ dei docenti universitari: limiti, procedure, responsabilità alla luce della riforma del 2023”

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Corte Sede centrale – foto dal sito dell’Università di Parma

Alle 15 nell’Aula dei Cavalieri della Sede centrale. Nell’ambito delle attività del protocollo di intesa tra Ateneo e Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna

PARMA – Lunedì 3 giugno alle 15 nell’Aula dei Cavalieri della Sede centrale dell’Università di Parma si terrà il seminario “Le attività ‘esterne’ dei docenti universitari: limiti, procedure, responsabilità alla luce della riforma del 2023”. L’evento si inserisce nell’ambito delle attività previste dal protocollo di intesa tra l’Università di Parma e la Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna.
L’incontro si aprirà con i saluti istituzionali del Rettore Paolo Martelli e del Direttore Dipartimento di Giurisprudenza, Studî Politici e Internazionali dell’Università di Parma Giovanni Francesco Basini.
A seguire Marcovalerio Pozzato, Presidente della Sezione regionale di controllo per l’Emilia- Romagna della Corte dei Conti, e Antonio D’Aloia, docente di Diritto costituzionale dell’Università di Parma, introdurranno i temi dell’incontro. Interverranno Riccardo Marini, Dirigente dell’Area Personale e Organizzazione dell’Università di Parma, Ilaria Pais Greco, Magistrato della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti, Susanna Palladini, docente di Diritto del lavoro dell’Università di Parma e Presidente della Commissione con Compiti Istruttori per l’Autorizzazione degli Incarichi Extralavorativi al Personale Universitario, Riccardo Patumi, Magistrato della Sezione giurisdizionale dell’Emilia-Romagna della Corte dei Conti, Vincenzo Tedesco, Direttore Generale del Politecnico di Torino, Francesco Vetrò, docente di Diritto amministrativo dell’Università di Parma, e Giovanni Zampini, docente di Diritto del lavoro dell’Università Politecnica delle Marche.
Le conclusioni sono affidate ad Antonio D’Aloia.