Transizione, l’82% dell’energia elettrica usata dal Gruppo Hera per le proprie attività è già rinnovabile

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Il 33% dei clienti gas-energia della provincia di Ravenna ha scelto le offerte ‘verdi’

RAVENNA – Quello che è accaduto al ghiacciaio della Marmolada non è, purtroppo, reversibile, così come altri effetti devastanti dei cambiamenti climatici, ormai sotto gli occhi di tutti. La riduzione delle emissioni climalteranti, pertanto, è imprescindibile, perché se condotta con successo potrebbe contribuire a contenere il cambiamento climatico – che ha ormai carattere di crisi conclamata – e i relativi effetti.

Online Energie per il clima, il report in cui Hera rendiconta la riduzione delle proprie emissioni

Tutto questo è al centro della nuova edizione del report tematico di sostenibilità Energie per il clima, da poco disponibile online e prossimamente anche ai principali sportelli clienti del Gruppo, nel quale Hera racconta alcuni degli importanti risultati già raggiunti dalla multiutility lungo la strada del grande obiettivo di riduzione delle emissioni del 37% entro il 2030, validatole l’anno scorso dal prestigioso network internazionale di Science Based Targets initiative.

Hera e il contrasto al cambiamento climatico: un impegno entrato nello Statuto

D’altronde, il Gruppo Hera è attivo da anni per “perseguire la neutralità di carbonio”, obiettivo che non a caso coincide con uno dei suoi tre driver per la creazione di valore condiviso e che dal 2021 è entrato anche a far parte dello Statuto stesso come “scopo” della multiutility.

Per Hera, insomma, il contrasto al cambiamento climatico è cruciale e si traduce in un’azione ad ampio raggio che va dalla vendita di energia elettrica rinnovabile e gas con compensazione della CO2 alla promozione dell’efficienza energetica, in una logica inclusiva che coinvolgendo anche clienti e fornitori contribuisce ad aumentare le stesse possibilità di successo della transizione auspicata anche da Bruxelles.

Il 33% dei clienti ravennati gas e luce ha già raggiunto la neutralità di carbonio

Forte di un’analisi degli scenari climatici che le ha consentito di mappare rischi, opportunità, relative modalità di gestione e iniziative, Hera orienta tutti i propri business nel segno di una vera e propria strategia climatica, testimoniata da tanti indicatori.

I consumi interni di energia del Gruppo, ad esempio, sono scesi del 6,8% rispetto al 2013 e già oggi l’82% dell’energia elettrica utilizzata da Hera per alimentare le proprie attività è di natura rinnovabile.

Per quanto riguarda i contratti luce sottoscritti da tutti i clienti residenziali a mercato libero, la percentuale delle forniture di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili sale al 100%. Considerando gas e luce insieme, inoltre, i clienti che grazie alle offerte “verdi” della multiutility hanno già raggiunto la neutralità di carbonio sono ormai il 26,9%, e nel ravennate toccano addirittura il 33%.

In squadra con cittadini, imprese e istituzioni: strumenti e risultati di una strategia inclusiva, aperta a tutti

Fare squadra, del resto, è davvero la via maestra, e il report lo mostra con estrema chiarezza. Grazie a Hera, infatti, 1.200 condomini hanno ridotto i loro consumi del 40%, mentre gli impianti di cogenerazione installati dal Gruppo presso aziende terze hanno già permesso di evitare l’emissione di 16 mila tonnellate di CO2, e ulteriori 1.300 tonnellate di anidride carbonica sono state scongiurate nell’arco di un solo anno grazie agli interventi condotti sull’illuminazione pubblica.

Nel Ravennate sviluppo di soluzioni per le “clean energy”  e soluzioni energetiche innovative

Nella provincia di Ravenna, tra le iniziative di efficientamento energetico sul territorio significativi gli interventi di riqualificazione energetica degli impianti di pubblica illuminazione a Cervia- Milano Marittima e Lugo da parte di Hera Luce, fra i primi gestori in Italia in questo settore. Fra i progetti di sviluppo di  soluzioni nell’ambito delle “energie pulite”, rientra quello di valutazione per l’applicabilità di tecnologie CCS (Carbon Capture and Sequestration) per catturare la CO2 prodotta dai termovalorizzatori e lo stoccaggio in giacimenti offshore esauriti di ENI, per giungere in futuro alla completa neutralità carbonica degli impianti. Degno di rilievo il memorandum siglato da Hera, Amministrazione comunale, Ravenna Holding, Start Romagna e Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile per sviluppare a Ravenna la filiera dell’idrogeno ‘verde’ e produrre energia rinnovabile per il trasporto pubblico locale.

Importanti anche i risultati ottenuti presso lo stabilimento di Alfonsine di Fruttagel, grazie al protocollo Hera Business Solution, in base al quale la multiutility mette a disposizione delle aziende le proprie competenze con una proposta integrata multiservizio ‘chiavi in mano’ di soluzioni energetiche, idriche e ambientali sostenibili, studiate per le singole imprese.  Per la primaria azienda nazionale del settore agro-industriale alimentare, in grado ogni anno di procedere alla trasformazione industriale di 160 mila tonnellate di frutta e verdura, è stato redatto nel 2021 il secondo Circular Economy Report che ha evidenziato: dal punto di vista dell’efficienza energetica, la diminuzione del 40% dell’energia consumata per la gestione del depuratore, evitando così l’emissione di 307 tonnellate di CO2 in un anno.

“Gli effetti ormai evidenti dei mutamenti climatici – commenta Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera – ci invitano a proseguire con rinnovato slancio sulla strada di una transizione che per noi passa anche dallo sviluppo di più fonti rinnovabili: penso per esempio alla nostra produzione di biometano, oggi pari a oltre 8 milioni di metri cubi all’anno, che intendiamo più che raddoppiare entro il 2025, ma penso anche all’idrogeno come vettore energetico, di cui proprio quest’anno abbiamo avviato tre iniziative di sviluppo. Per non dire del fotovoltaico, con un programma di installazione di impianti su discariche esaurite e impianti del ciclo idrico.”