Question Time, chiarimenti sulle classi in quarantena

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BOLOGNA – L’assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d’attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulle classi in quarantena.

La domanda del consigliere Piazza:

“Appreso che sono più che raddoppiate le classi in quarantena anche a seguito della maggior percentuale di studenti presenti, premesso che tutti gli studenti delle classe in quarantena ricevono comunicazione dell’ASL e devono seguire regole molto impegnative per loro e le famiglie fino all’esecuzione del tampone molecolare. Pone la seguente domanda d’attualità: per avere una valutazione dalla Giunta in merito alla situazione sopra menzionata ed i metodi di gestione della quarantena”.

La risposta dell’assessora Zaccaria:

“Ci tengo a sottolineare una cosa, le procedure che sono state messe in campo dal Dipartimento di Sanità pubblica, in particolare le quarantene, le procedure che ormai tutti abbiamo imparato a conoscere, sono l’unica possibilità di salvaguardia della comunità scolastica per mantenere le scuole aperte. La contagiosità del virus l’abbiamo vista impennarsi, tanto che si era arrivati a una ulteriore chiusura, è stata accertata, è una vicenda nota a tutti e abbiamo visto tutti l’evoluzione, ma se l’obiettivo è che le scuole rimangano aperte, l’unica modalità di salvaguardia della comunità scolastica, tenuto conto della necessità di verificare anche i contatti fuori dalla scuola, è questa, che è una modalità che comporta purtroppo dei sacrifici. Partendo dal presupposto che si può e si deve sempre avere la prospettiva di migliorare le procedure, e noi siamo in continuo contatto con il Dipartimento, purtroppo nel momento in cui c’è un incremento di casi il sistema complessivo ne risente. In questo momento, con la contagiosità che c’è, a fronte della decisione comunque di riaprire, noi sappiamo che le procedure precedenti sono state integrate. Sono state anche messe in campo degli strumenti di screening relativi a specifici ambiti territoriali, comprese le scuole, che in realtà vanno a scoprire più casi, molti asintomatici, già si è abbassata moltissimo l’età media dei contagiati e nei giovani comunque non ci sono sintomi, in sostanza li si sta andando a cercare. Dove gli indici rimangono un po’ più alti in certe zone, comprese le scuole, c’è il mezzo mobile dell’Ausl che va a stanare i casi. Questi casi vanno poi inseriti nelle procedure che lei ha citato e non ho motivo di pensare che le sia stato riferito qualcosa che non è vero.

Io credo che questi sacrifici che continuiamo a essere costretti a chiedere alle famiglie, siano l’unica alternativa al sacrificio di chiudere tutto, perché sapevamo che con la riapertura i casi sarebbero aumentati. In più, ribadisco, ce li andiamo anche a cercare. Io sono appena arrivata dall’IIS Belluzzi dove era oggi presente il mezzo mobile, e dove è stato presentato il progetto di infermiere scolastico. Il mezzo mobile era li, proprio perché gli indici degli studenti hanno consigliato uno screening di massa, per stanare i casi e dopo il sistema viene in qualche modo appesantito dalla procedura che sappiamo comporta un controllo. La prudenza e il rigore delle quarantene è un sacrificio, ma è soprattutto uno strumento di salvaguardia della salute, come diciamo da più di un anno. Capisco le difficoltà delle famiglie e sono loro vicina, ma non credo che ci siano delle grosse alternative i questo momento. Mi sembra che le procedure che sono state messe in campo e integrate rispetto al passato dalle prime fasi della pandemia, stiano dando dei risultati che pian piano, insieme alla campagna vaccinale, ci portano verso dei grossi miglioramenti in termini di contagio”.