Provincia di Modena: sbloccare le grandi opere, la lettera di al presidente

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Tomei scrive al presidente Draghi: “Sbloccare bretella, Cispadana e terza corsia”

MODENA – «Serve una decisa azione del Governo per sbloccare opere fondamentali come la bretella Campogalliano-Sassuolo, la Cispadana e la terza corsia nel tratto Modena-Verona della A22».

La sollecitazione è contenuta in una lettera di Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, inviata, lunedì 10 maggio, al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, oltre al presidente della Regione Stefano Bonaccini, ai vertici di Autobrennero e delle società che devono realizzare la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo.

Tomei, nella lettera, esprime «la forte preoccupazione per la necessità di garantire le migliori opportunità di ripresa al sistema produttivo, fortemente colpito dal lockdown», per questo occorre «dare subito risposte e soluzioni ai problemi e agli intoppi che ci separano dalla partenza dei cantieri di queste opere, indispensabili per ammodernare una rete viaria che da troppi anni, lustri, attende gli opportuni adeguamenti per dotare il sistema Modena di una logistica efficiente e rispondente alle aspettative delle imprese e cittadini».

Una logistica efficiente e l’intermodalità, infatti, sono elementi essenziali per essere competitivi su scala globale e «la recente scelta – ricorda Tomei – di un’area compresa fra Modena e Reggio Emilia per la realizzazione di un nuovo e importante insediamento industriale legato all’automotive, rappresenta una ulteriore dimostrazione di quanto sia strategico il territorio compreso fra Modena, Bologna e Reggio Emilia».

I distretti ceramico, packaging, biomedicale, meccanico, automotive, agroalimentare, conclude Tomei, muovono ogni giorno merci e persone, concentrando in questo territorio quasi il nove per cento dell’export nazionale, mentre oltre il cinque per cento del Pil nazionale si sposta dai nostri distretti per raggiungere autostrade, ferrovie, porti e aeroporti, utilizzando « una rete viaria – conclude Tomei – non all’altezza e che da troppi anni attende di essere ammodernata, per garantire competitività al sistema produttivo».