Piacenza Jazz Fest: “L’Altro Festival”

54

Perché sarebbe riduttivo chiamarli semplicemente “eventi collaterali”

PIACENZA – Come nel suo stile, il Piacenza Jazz Fest anche quest’anno proporrà in poco più di un mese un palinsesto multisfaccettato, caratterizzato da numerose iniziative collaterali che spaziano a 360° per luoghi e impostazione, con l’intento di entrare in contatto il più possibile con il tessuto cittadino e con gli abituali frequentatori dei concerti.

Questo complesso oltremodo ricco e articolato di attività è raccolto sotto il cappello de “L’Altro Festival” e uno dei suoi tratti distintivi, tranne nei casi dove è prevista anche la consumazione di cibo, come per i brunch e la colazione, è quello della gratuità, proprio perché si ha a cuore l’estrema accessibilità di ogni singolo evento.

Approfondimenti

Forse la più interessante novità dell’edizione di quest’anno sono gli incontri in preparazione ai concerti in cartellone a cura di esperti di musica afroamericana destinati sia a un pubblico appassionato, più tecnico, sia a coloro che hanno meno strumenti, ma vogliono seguire in maniera più coinvolgente il momento del concerto. Questi incontri, di carattere divulgativo e aperti a tutti, saranno tre in tutto. Il primo a cura del musicologo Maurizio Franco avrà per oggetto il jazz italiano, in particolare attraverso le figure dei musicisti italiani protagonisti al festival di quest’anno: Maurizio Giammarco, Claudio Fasoli e Umberto Petrin. Il secondo a cura degli esperti Jody Borea e Claudio Casarola avrà come focus il jazz europeo, letto in particolare attraverso la poliedrica figura di Michel Portal, che si esibirà il sabato successivo. Il terzo e ultimo incontro, sempre a cura di Borea e Casarola, sarà incentrato sull’imminente arrivo di due chitarristi stellari come Mike Stern e Bill Frisell e avrà per titolo “Jazz Experience – La chitarra jazz dopo Jimi Hendrix”.

Da non lasciarsi scappare l’altro approfondimento in programma quest’anno che non è legato a un concerto, ma unirà parole e musica nello stesso pomeriggio e sarà incentrato sulla figura del re del liscio Secondo Casadei di cui verrà indagata in particolare la sua passione per il Jazz. A parlarne sarà il giornalista e scrittore Flavio Massarutto, mentre a chiosare il suo intervento, la fisarmonica di Simone Zanchini, che su Casadei ha da anni un progetto musicale ed è un fine conoscitore della sua musica e dei suoi intrecci col Jazz.

Musica nei pub e nei circoli

Non solo teatri e sale da concerto, il festival ha sempre voluto portare la musica jazz anche in luoghi alternativi, per allargare al massimo la sua portata. Ormai negli anni si è andata creando una rete di sette pub e circoli cittadini e non, che programmano abitualmente musica dal vivo: il Circolo ARCI “Amici del Po”, La Sosteria, Tuxedo Beers House, Luppoleria, Dubliners Irish Pub, il Caffè Letterario Baciccia e La Muntà.

Musica e poesia

Un dialogo improvvisato che si baserà sulle reciproche influenze, producendo una sorprendente sinergia improvvisativa di rara bellezza e novità, sarà quello che organizzato anche quest’anno nel “Piccolo Museo della Poesia Chiesa di San Cristoforo” – unico esempio al mondo di questo tipo – tra Jazz e Poesia. In questo inusuale quanto intrigante dialogo, si confronteranno il poeta Massimo Silvotti e il sassofonista Gianni Mimmo.

Jazz da leggere

Non possono come sempre mancare i suggerimenti per la lettura. Quest’anno la scelta è andata su “Pepito”, la biografia del principe Pepito Pignatelli, batterista e appassionato di jazz, uno dei protagonisti della Dolce Vita, che si prodigò per portare a Roma quello che considerava il genere musicale più bello del mondo. Il libro sarà presentato al Milestone dal suo autore Marco Molendini. A seguire verrà proiettato il docu-film “Music Inn – Arriva il jazz a Roma”, introdotto della stessa regista: Carola De Scipio. Il filmato racconta le vicende dello storico jazz club romano, che dagli Anni Settanta fu meta di grandi musicisti, da Chet Baker a Bill Evans.

Carola De Scipio è inoltre autrice dell’altro libro che verrà presentato in collaborazione con la libreria piacentina Pagine e che è dedicato al sassofonista Massimo Urbani, edito oggi da “Arcana”. La presentazione sarà impreziosita da una breve performance del sassofonista Mattia Cigalini.

Alla Passerini Landi si terrà la presentazione del libro “365+1 giorni di jazz” edito in coproduzione con Zecchini Editore e scritto a più mani da Monica Agosti, Claudio Casarola e Jody Borea. Una sorta di “calendario jazzistico” dove per ogni giorno dell’anno gli autori dissertano su una particolare versione di un brano jazz, con la possibilità di ascoltarlo da una playlist su Spotify.

Piacenza Jazz Fest darà alla luce e presenterà al Milestone un altro volume, un libro fotografico della propria storia, con immagini di grandi artisti che hanno calcato in questi anni i suoi palchi e altre di vita vissuta anche dietro le quinte.

Il Jazz Va a Scuola

Si segnalano poi le molteplici iniziative volte a coinvolgere gli studenti delle scuole piacentine di ogni ordine e grado che in questi anni hanno avvicinato migliaia di ragazzi al mondo della musica, raggruppate sotto il nome “Il Jazz va a scuola”.

Ormai non possono più mancare ad ogni festival i Jazz Pedibus per i bambini delle scuole primarie, che vengono richiesti e prenotati già da un anno per l’altro, sicuramente perché regalano sempre tanta allegria e divertimento, grazie alla forza trascinante dei componenti della marchin’ band che a colpi di dixieland accompagna swingando i bambini a scuola.

Saranno realizzate delle articolate lezioni-concerto per diversi istituti – in particolare facenti parte della scuola secondaria di primo grado – con lo scopo di favorire forme di creatività e socialità tra i giovani per mezzo della musica jazz. Un concentrato di blues, funk, swing e jazz tra storia, cultura e antropologia che registra sempre un’accoglienza entusiasmante da parte degli studenti, con applausi, battimano, interazione con i musicisti sul palco e con tanto di autografi alla fine delle esibizioni. Sullo sfondo i basilari valori di libertà, contaminazione e integrazione.

Altre lezioni-concerto, stavolta pensate e tagliate su misura per degli studenti più grandi, delle scuole secondarie di secondo grado, saranno organizzate con alcuni istituti della città di Piacenza, in particolare “Melchiorre Gioia” e “ISII Marconi”. Con loro il dialogo cercherà di essere maggiormente basato su livelli più simbolici e meno immediati, in considerazione del loro livello di maturità e di approccio alle novità.

Le redazioni dei giornali di istituto delle scuole di secondo grado della provincia sono invitate a scrivere le recensioni di alcuni concerti del cartellone principale come dei veri critici musicali, con in più l’opportunità di intervistare i musicisti e raccontare così il Jazz dal loro punto di vista, un punto di vista intrigante tanto più perché inusuale.

In premio alla miglior recensione del materiale per l’istituto di appartenenza.

Casa circondariale

Confermato anche il concerto alla Casa Circondariale delle Novate, in attesa di poter tornare anche in luogo tanto caro quanto centrale come l’Ospedale “G. da Saliceto” e le case di cura con i “Donatori di Musica”.

Incursioni

Torneranno sicuramente le incursioni jazz che sempre creano sorpresa e portano buonumore per le vie del centro storico, creando degli inaspettati momenti di pausa nel corso dello svolgimento delle normali attività quotidiane e non mancheranno, se la situazione lo permetterà, anche altre sorprese estemporanee tese al coinvolgimento di fasce sempre il più ampie possibile di popolazione.

Il Jazz al Centro

Rientra nel festival una rassegna storica che aveva dovuto fermarsi nelle ultime edizioni a causa delle restrizioni pandemiche, quel “Jazz al Centro – Aperitivo swing” che porta formazioni divertenti e coinvolgenti negli spazi del centro commerciale “Gotico” la domenica pomeriggio durante il festival. Tre saranno le occasioni per ascoltare buona musica sorseggiando un aperitivo offerto dal centro. La prima vedrà protagonista la Milano Hot Jazz Orchestra, sette elementi per un gruppo che ha venticinque anni di storia e che è nato per ricreare l’atmosfera originale del jazz classico, come nei ruggenti Anni Venti a Chicago e New Orleans. La domenica successiva sarà la volta di Alkord, il primo quintetto di flamenco-jazz fondato in Italia dal chitarrista e compositore Alberto Capelli che infonderà suggestioni del Mediterraneo, non prive di improvvisazioni. Infine The McKeeney Sisters & the Hot Fellas che fin dal nome ammicca alle atmosfere degli Anni Trenta e Quaranta, con un trio vocale che armonizza le voci sulla scia delle Boswell Sisters, delle Andrew Sisters o del nostro Trio Lescano, accompagnato da fidati swinganti musicisti.

Jazz Brunch e Jazz Breakfast

Visto il deciso successo dell’iniziativa, quest’anno saranno ben due le colazioni in jazz. Subito la prima domenica mattina di festival sarà allietata da un’invitante colazione internazionale a buffet presso il 7° piano dell’Albergo Roma con la voce di Lara Ferrari in trio con Renato Podestà e Daniele Tortora con un progetto su Ella Fitzgerald. Mentre qualche domenica dopo sarà la volta della colazione a “La Veranda” del Park Hotel che offrirà questa combinazione di cibo e musica grazie al trio della cantante Stefania Rava, accompagnata da Luca Savazzi e Stefano Carrara.

Confermato l’appuntamento col Jazz Brunch al Dubliners Irish Pub. A suonare saranno i Malazur, un trio jazz, swing e manouche che parte dalla Parigi degli Anni Trenta per compiere un viaggio intorno al mondo, tra ritmi sudamericani e africani, canti orientali e melodie tradizionali europee.

Ricordo di Enzo Frassi

Il Piacenza Jazz Club ha confermato la volontà di organizzare un concerto ogni anno in memoria di Enzo Frassi, il contrabbassista tragicamente deceduto in un incidente stradale, che avrà come location il Teatro Filo di Cremona. I fondi raccolti in occasione del concerto, insieme ad altre iniziative promosse da alcune associazioni vicine al musicista, serviranno a finanziare il premio a lui dedicato all’interno del Concorso Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz italiano. “Flaco canta Guccini” è il titolo del concerto e a suonare saranno Flaco Biondini e musicisti che hanno collaborato con Enzo.

Le due mostre in programma

Saranno due le mostre in programma in questo ventennale. La prima, dal titolo “Fotografare il Jazz Fest” sarà inaugurata dal duo del fisarmonicista Tiziano Chiapelli venerdì 24 marzo presso Lo Spazio BFT e sarà allestita in collaborazione con “TIFF – Collettivo di fotografia creativa”. Le immagini di Angelo Bardini, Danilo Codazzi, Pino Ninfa e Marco Rigamonti (tutte relative agli anni del Piacenza Jazz Fest) saranno visitabili fino al 13 aprile.

Un’altra interessante esposizione riguarderò i venti manifesti della storia del festival, che troveranno spazio sulle plance delle affissioni comunali per tutto viale Malta.

La masterclass di Mike Stern

La sera prima dell’atteso concerto del chitarrista americano, Mike Stern terrà alle ore 21:00 alla Milestone School of Music una pregnante masterclass rivolta a soli quindici fortunati iscritti. Un’occasione rara per attingere ai saperi e all’esperienza di un musicista di altissimo livello.

Il Contest per la Vetrina più Jazz

Unione Commercianti di Piacenza e Piacenza Jazz Fest offrono quest’anno un premio alla più creativa vetrina jazz che sarà allestita in città. Tutti gli aderenti all’Unione sono invitati a sbizzarrirsi per “musicare” la propria esposizione con simboli jazzistici; vinili, CD, immagini, strumenti e altro che possa richiamare l’attenzione sull’edizione numero venti del Jazz Fest.

Il Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz italiano

Non meno dei grandi e affermati artisti internazionali, il Piacenza Jazz Club punta molto sulla possibilità di crescita dei giovani talenti ed è così che da diciotto anni promulga con successo il Concorso “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz italiano.

Il contest, dedicato alla memoria del socio Enrico “Chicco” Bettinardi, prematuramente scomparso il 14 luglio 2004, si articola su tre sezioni ed è organizzato dall’Associazione Culturale Piacenza Jazz Club con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il supporto di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy. L’iniziativa, alla sua ventesima edizione, ha come scopo quello di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del jazz italiano promuoverne le attività.

I vincitori di ogni categoria, oltre ad una vincita in denaro, sono anche quest’anno ingaggiati nel cartellone principale del festival.