LUGO (RA) – “Pescicani” è il nuovo singolo del cantautore lughese Ruggero Ricci uscito venerdì 9 maggio su tutte le piattaforme digitali (videoclip dal 13).
“Pescicani” è il ritratto disilluso, spietato e lucidissimo di una generazione esposta, che vive e si muove tra scroll compulsivi, identità performative e relazioni in fumo, inseguendo un equilibrio che non c’è, in bilico tra desiderio di sparire e necessità di esserci.
Un brano pop ironico, ma tragico. Scritto come un sogno febbrile, frammentato come le biografie contemporanee.
Ricci, già noto come uno dei più brillanti cantautori della scena indipendente italiana, abbandona qualsiasi narrazione lineare e costruisce un testo franto, visionario, volutamente disordinato, dove si mescolano sogni allucinati, cronache affettive e linguaggio digitale.
La produzione, affidata a Massimiliano Giorgetti e Tia Snow, accompagna, senza sovrastare, un racconto che non cerca coerenza, ma aderenza al caos, a una condizione sempre più frequente: quella di chi si sente fuori fuoco, e sceglie di dirlo, quella di chi si sveglia e non si riconosce più.
Il titolo richiama figure predatrici, ma i “Pescicani” di Ricci sono travestimenti sociali: ballano per dimenticare, sorridono per fuggire, fingono per sopravvivere. Per resistere a se stessi, all’incapacità di riconoscere l’amore, alla disconnessione emotiva, al costante conflitto tra l’espressione, e sempre più spesso, alla ricerca, della propria identità, e il desiderio di fuga.
Tra un verso e l’altro, si fa spazio una domanda che pochi sono disposti a porsi: cosa resta di noi, quando viviamo sempre un po’ in scena?
Frammentaria, spiazzante, attraversata da visioni surreali e citazioni pop dissacranti – “Dire, fare, baciare, ghostare” – “Pescicani” mette in musica una generazione che non chiede di essere capita: chiede solo di potersi raccontare, anche male, anche a pezzi.