“Ecco perché il Comune di Cesena non ha aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali”

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“Rispetto dei contribuenti corretti e tutela dei principi di legalità ed equità”

comune-cesenaCESENA – Il Comune di Cesena ha deciso di non aderire alla “definizione agevolata”, cioè quella che è stata definita rottamazione della cartelle esattoriali. Disciplinata dal decreto legge n. 193/2016, e inizialmente riferita solo a Equitalia, è stata prevista anche per i Comuni con la successiva introduzione dell’art. 6-ter della legge.

Nello specifico, questa disposizione consente ai contribuenti che non hanno adempiuto ai propri obblighi fiscali (o non hanno pagato sanzioni o multe), di rateizzare i propri debiti, escludendo sanzioni e interessi di mora, per le posizioni consegnate all’agente della riscossione del Comune (nel caso di Cesena Sorit spa) nel periodo compreso fra il 2000 e il 2016. Di fatto, l’agevolazione riguarda tutti i “carichi debitori” successivi alla riforma della riscossione e, pertanto, quelli che hanno decorrenza a partire dall’anno 2007. Per il Comune di Cesena si tratta di 1.820.000 euro condonabili con circa 645.000 euro.

“Non abbiamo aderito alla rottamazione – spiegano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini per rispetto dei contribuenti che hanno pagato quanto dovuto nei termini di legge. A guidarci verso questa decisione, innanzitutto, la volontà di mantenere saldo il principio di legalità e di equità, che rappresenta un cardine irrinunciabile nell’operato della nostra Amministrazione. Ma abbiamo tenuto conto anche dell’attività portata avanti dagli uffici comunali, tesa a contrastare l’evasione fiscale, con un approccio finalizzato a favorire l’adempimento spontaneo del contribuente (la cosiddetta tax compliance). Non a caso, il Comune di Cesena ha introdotto il ravvedimento lungo, con l’intento di promuovere un rapporto trasparente fondato sulla buona fede dei cittadini. In questo modo quanti sono incorsi in violazioni relative ai tributi locali hanno la possibilità di sanare le propria posizione debitoria, con applicazione di sanzioni minime. Nella stessa direzione va anche l’introduzione recente della diffida amministrativa”.

“L’impegno nella lotta all’evasione – proseguono Sindaco e Vicesindaco – è un aspetto che contraddistingue tutti gli interventi che l’Amministrazione ha messo in campo nell’ambito della fiscalità locale, come ad esempio la decisione di gestire internamente la Tari dal 2016 e il lavoro rilevante svolto sulle banche dati. E proprio grazie a questi interventi, stiamo ottenendo risultati proficui in termini di efficacia ed efficienza della riscossione, nonché del recupero di base imponibile, sempre nell’ottica della perequazione fiscale. Al contrario, riteniamo che la rottamazione delle cartelle possa portare, invece, effetti negativi e in contrasto con il principio di equità messo in atto dal Comune, a fronte del quale i contribuenti cesenati stanno dimostrando comportamenti virtuosi”.