Bologna

L’acqua tornerà a zampillare dalla fontana al centro del Parco della Montagnola

Via libera della Giunta al restauro, lavori per 46 mila euro

BOLOGNA – L’acqua tornerà a zampillare dalla Fontana al centro della Montagnola che, con le sue tartarughe arroccate nel mezzo, i leoni e le sirene nei quattro angoli, è uno dei simboli del Parco.

Dopo il semaforo verde della Soprintendenza, la giunta guidata da Virginio Merola ha approvato ieri il progetto esecutivo dell’opera di impermeabilizzazione della vasca. Ora si potranno dunque affidare i lavori, che avranno una durata di circa un mese, e che inizieranno la prossima primavera. Il valore dell’operazione è di 46.234 euro.

L’intervento arriva a conclusione di un percorso di restauro che aveva mosso i primi passi già nel 2014 quando la vasca e i gruppi scultorei erano stati oggetto di un significativo intervento di manutenzione ordinaria e restauro, e poi nel 2016 quando si era dovuto intervenire per rimettere a posto il braccio di una figura di sirena che si era spezzato a causa della caduta di un ramo dall’albero sovrastante il gruppo scultoreo a nord-ovest. Durante questi lavori erano anche state fatte delle campionature per capire quale prodotto utilizzare per impermeabilizzare la vasca.

Si procederà quindi, in una prima fase, con la pulizia della vasca per eliminare i residui presenti che sarà effettuata con dei getti di idrogeno a pressione controllata, successivamente si procederà con un primo trattamento biocida. Nel caso dovessero presentarsi delle lesioni, queste saranno chiuse con malte idonee prima di passare al rivestimento dell’intera superficie con una guaina impermeabilizzante.

In una seconda fase sarà modificato l’impianto di adduzione per fare in modo che ci sia un ricircolo dell’acqua e quindi per evitare sprechi. Infine, dopo la verifica del corretto funzionamento dell’impianto, la vasca potrà essere nuovamente riempita.

La Fontana

La fontana, in cemento, fu eseguita per l’Esposizione Emiliana del 1888, ed è una tra le opere più note di Diego Sarti: riscosse un immediato e clamoroso successo, confermando le doti e le capacità dell’artista nel gestire sculture di grandi dimensioni e nel rendere efficacemente le lotte tra animali, tanto da essere l’unico manufatto risparmiato dalle demolizioni al termine della manifestazione. Dopo un lungo periodo di abbandono i gruppi scultorei furono ricomposti nel 1935 nella collocazione attuale, al centro del parco della Montagnola.

Il Parco

Nel 1662 la Montagnola divenne il primo giardino pubblico all’interno delle mura: un grande piazzale circolare ornato da un doppio filare di olmi, preceduto da un doppio filare di gelsi. La creazione di un vero grande parco per la città si deve però a Napoleone Bonaparte, il quale, in segno di gratitudine per la calorosa accoglienza riservatagli dai bolognesi, stanziò ben duecentomila lire (una cifra esorbitante per l’epoca) per la sua valorizzazione. I lavori di sistemazione del parco sul lato della nuova via Indipendenza, su progetto dell’architetto Tito Azzolini e dell’ingegner Attilio Muggia, ebbero inizio il 6 aprile 1893 e furono ultimati tra il 1896 e il 1898. Il progetto del 1888 prevedeva la riqualificazione del piazzale posto a capo della nuova arteria che da Piazza Maggiore avrebbe condotto alla stazione ferroviaria e la definizione del suo tratto terminale. L’ampio scalone monumentale con il corpo centrale e le due rampe laterali conduce ad una terrazza intermedia e da qui al versante ovest del parco, permettendo il collegamento tra la nuova via Indipendenza e i giardini della Montagnola, il cui raccordo è sottolineato anche dal portico e dalla soprastante terrazza panoramica, adornata da grandi candelabri in piombo con lanterne a olio per illuminare quella che all’epoca rappresentava la passeggiata serale della borghesia cittadina al fresco degli imponenti platani secolari e dei filari di tigli ed ippocastani.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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