Appuntamento per lunedì 19 luglio dalle 21 quando il Maestro si siederà al pianoforte – un vero “piano B”, trattandosi di un modello B della Steinway & Sons – su uno speciale palco mobile commissionato dallo stesso Romanovsky e costruito su rimorchio, pensato per permettere di portare la musica anche in posti inediti.
Piano B nasce con un obiettivo: se il pubblico non può spostarsi per seguire i concerti, sarà la musica a raggiungere il pubblico. Un percorso che sta toccando tutte le regioni d’Italia per portare la musica classica sia alle persone che ne sono state private nell’ultimo periodo, sia a quelle che la conoscono ancora poco.
“L’idea di PIANO B nasce da una domanda: cosa posso fare di prezioso, di vero, di bello, qui e adesso, nelle condizioni attuali? – ha spiegato l’artista – La pandemia e il lockdown hanno risvolti incerti, ma nel frattempo la vita va avanti ed ogni giorno vissuto semplicemente aspettando tempi migliori colora la nostra vita di grigio. Ammiro le persone che hanno trovato modo di agire positivamente a prescindere da fattori esterni, in guerra, nei campi di concentramento, superando i propri limiti e preconcetti, trovando possibilità inedite nelle avversità. Ho pensato che vorrei imparare a farlo anch’io nella misura in cui mi è dato. Per questo ho cercato una modalità che mi permettesse di arrivare con i concerti dal vivo alle realtà sociali più diverse, per suonare di fronte alle persone che hanno sofferto o semplicemente sono state scosse fortemente in questo anno di privazioni”.
Il programma del concerto, della durata di circa un’ora, comprende musiche di Frédéric Chopin e Sergej Rachmaninov. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria: http://piano-b.eu/.
Alexander Romanovsky
Alexander Romanovsky nasce in Ucraina, nell’URSS, nel 1984, terra densa di storia e di ricche tradizioni culturali. A cinque anni, per caso, comincia a suonare il pianoforte che presto diventa centrale nella sua vita e lo porta a trasferirsi in Italia all’età di tredici anni per seguire il suo maestro Leonid Margarius. A lui e all’Italia, Alexander deve molto, perché qui passa gli anni importanti della sua crescita artistica e comincia la sua ascesa internazionale con la vittoria al prestigioso Concorso Busoni a Bolzano nel 2001. Da 20 anni Alexander è ospite di molti palcoscenici tra i più prestigiosi al mondo, come il Concertgebouw di Amsterdam, La Scala a Milano, la Royal Albert Hall di Londra, Teatro Colón di Buenos Aires. La sua personalità poliedrica e comunicativa lo ha portato a estendere la propria attività artistica al lavoro con i pubblici nuovi, ridefinendo i confini della musica classica, affiancandola all’insegnamento al Royal College of Music di Londra ed il Conservatorio di Como.
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