Dall’Istituto Gramsci anche per il 2023 un ricco calendario di incontri con studiosi e docenti, tra attualità, cultura e storia

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In programma tre cicli di conferenze: “I colori della conoscenza”, “Anatomia della pace” e “I centenari”

FERRARA – Approfondimento e divulgazione. Sono le due direttrici lungo cui, anche nel 2023, si muoverà l’attività dell’Istituto Gramsci di Ferrara che, in collaborazione con l’Istituto di Storia contemporanea (Isco), la Cgil, la biblioteca Ariostea e il patrocinio del Comune di Ferrara, proporrà tre nuovi cicli di incontri e conferenze con studiosi e docenti di varie discipline, su temi di attualità, cultura e storia, tra pace, linguaggi e centenari da celebrare.

I programmi e le finalità delle tre rassegne sono stati illustrati il 14 dicembre in conferenza stampa, nella residenza municipale, dall’assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli e da Nicola Alessandrini, direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara, con Daniela Cappagli e Roberto Cassoli, componenti del Direttivo dell’Istituto Gramsci, e con Anna Quarzi, presidente dell’Isco di Ferrara.

Ad aprire la ricca serie di conferenze, che si svilupperà nel corso di tutto il prossimo anno, con la partecipazione come relatori di numerosi studiosi e docenti, sarà il ciclo di sette incontri “I colori della conoscenza – I linguaggi e le arti” (con valore legale di corso di formazione-aggiornamento per docenti e studenti) al via mercoledì 11 gennaio 2023; mentre il ciclo “Anatomia della pace” (dieci incontri) prenderà il via venerdì 20 gennaio 2023. Entrambe le rassegne si svolgeranno nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), mentre l’Istituto di Storia Contemporanea (vic. Santo spirito 11, Ferrara) ospiterà un laboratorio con Chiara Baratelli il 3 marzo 2023. Il terzo ciclo, dedicato alla celebrazione di quattro centenari con altrettanti incontri dal 27 febbraio 2023, si svolgerà invece nella sala conferenze della Camera del Lavoro di Ferrara (piazza Verdi 5).

“Credo che la cultura sia nella natura delle cose – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli – e a noi amministratori spetta la responsabilità di sostenere gli istituti della cultura, promuovendo una programmazione di incontri che sia allineata con il nostro tempo. Ringrazio l’istituto Gramsci che, tra l’altro, quest’anno festeggia 60 anni di attività e che, con l’Istituto di Storia contemporanea, ha saputo costruire, anche per il prossimo anno, un programma culturale di grandissimo spessore. A tutti i componenti e sostenitori di queste associazioni che, con passione e competenza, portano avanti una preziosa attività culturale per la città, va il ringraziamento dell’Amministrazione comunale”.

A proposito del ciclo “Anatomia della pace”, il direttore Alessandrini ha spiegato che il termine pace “è dotato di una grande carica sovversiva, ma tutti i giorni assistiamo a un processo di banalizzazione del termine che finisce per appiattirne il campo semantico. Il nostro tentativo sarà quindi quello di ricomporre, almeno parzialmente, questo campo semantico e per farlo, proprio come nell’anatomia, cercheremo di individuare alcune delle tantissime parti che compongono questo termine complesso. Quindi tenteremo, con l’aiuto di diversi studiosi, di proporre delle incursioni culturali da diverse prospettive, partendo da quella storico-teologica, per poi proseguire con quelle filosofica, letteraria, estetica e psicoanalitica, chiudendo il ciclo con una lectio magistralis di Luigi Ferrajoli”.

Per quanto riguarda invece il ciclo “I colori della conoscenza” rivolto a docenti, studenti e cittadini interessati, la sua curatrice, Daniela Cappagli, ha spiegato che “gli incontri saranno focalizzati sui temi delle arti e dei linguaggi. Si vuole riflettere sulla interdisciplinarità, intesa come integrazione e interazione di discipline diverse: umanistiche, tecnico-scientifiche, artistiche. Ai fini della conoscenza è necessario, infatti, mettere in comunicazione tra di loro i molteplici ambiti dei saperi e i loro linguaggi, orientandoli verso un sapere unitario e integrato. Solo così la formazione dell’uomo e del cittadino può avvenire in modo completo, e possono formarsi intelligenze capaci di leggere il mondo”.

“Da più di dieci anni l’Istituto Gramsci e l’Istituto di Storia contemporanea – ha sottolineato infine Anna Quarzi – collaborano per mettere in campo un’offerta annuale di incontri culturali per la città, con percorsi di vario tipo e su vari temi, a disposizione anche degli insegnanti con una parte laboratoriale a loro dedicata”.