Cassa di espansione di Bagnetto, nel bolognese: pubblicato bando da 7,5 milioni di euro per il secondo stralcio di opere.

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L’assessore Priolo: “Procediamo con la massima celerità per un’opera fondamentale per la sicurezza idraulica della pianura bolognese”

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Cassa di Bagnetto, nel bolognese, avanti a pieno ritmo verso la realizzazione del secondo stralcio di lavori. È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea il bando da 7,5 milioni di euro di euro che consentirà di fare un significativo passo avanti nella realizzazione di un’opera determinante per la sicurezza della pianura bolognese, dopo la conclusione del primo stralcio nel settembre 2020.

“La Cassa per la laminazione delle piene del fiume Reno, insieme a quella del Baganza a Parma- spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, Irene Priolo- è tra gli interventi di sicurezza idraulica più importanti non solo per la nostra regione, ma anche per l’intero panorama nazionale. Estesa su un’area di 273 ettari nei comuni di Sala Bolognese e Castello d’Argile, una volta completata potrà accogliere oltre 17 milioni di metri cubi di acqua”. 

I lavori in programma

I lavori in appalto comprendono la realizzazione della prima parte dell’argine necessario a delimitare la cassa nel tratto est per una lunghezza di circa 100 metri, a partire dall’esistente difesa spondale del Reno che verrà rialzata, ringrossata e impermeabilizzata. Nuovi argini sorgeranno anche per chiudere l’infrastruttura nelle due porzioni ad est e ad ovest del canale consortile “delle acque basse”, per una lunghezza complessiva di 2 chilometri. Così come verrà costruita la viabilità definitiva ai piedi delle difese spondali, compresi i collegamenti con la strada comunale e l’interpoderale attuali. Saranno infine posati i cavidotti per lo spostamento della linea elettrica di media tensione.

“L’obiettivo– prosegue Priolo-   è procedere con la massima celerità, nel rispetto dei tempi imposti dalle procedure di gara, per l’attuazione di un intervento decisivo per la sicurezza della pianura bolognese. dopo la pubblicazione del bando per il secondo stralcio, a breve aggiungeremo un nuovo step importante con l’approvazione del terzo stralcio per ulteriori 5 milioni 800 mila euro”. 

In questo caso, le procedure di affidamento saranno avviate nelle prossime settimane e permetteranno di realizzare l’opera di scarico della cassa e il manufatto di chiusura sul canale consortile.

“Ciò a dimostrazione della priorità assegnata dalla Regione ad un’infrastruttura particolarmente attesa dal territorio- conclude Priolo- e che intendiamo portare a conclusione, con tutta la determinazione necessaria e mettendo in campo il massimo delle professionalità, nell’interesse di chi vive e lavora in questa terra”.

Il progetto della Cassa

L’avvio dell’iter per la realizzazione della Cassa di Bagnetto, imponente opera di mitigazione del rischio idraulico della pianura bolognese, risale a circa vent’anni fa. Rientra all’interno di una strategia che punta alla piena officiosità idraulica dei tratti fluviali a valle della Città Metropolitana di Bologna, nei territori di Sala Bolognese, Castello d’Argile e San Giovanni in Persiceto. Un territorio che in più occasioni è stato oggetto di esondazioni e allagamenti e, per morfologia del territorio, è destinato a raccogliere le acque provenienti da un’eventuale rotta in destra del torrente Samoggia o in sinistra del fiume Reno.

Dopo la conclusione della progettazione definitiva ed esecutiva, nel settembre 2020 si è chiuso il primo stralcio dell’intervento, dal valore complessivo di 3,5 milioni di euro. Risorse che sono servite, tra l’altro, per la messa in sicurezza dell’argine sinistro del fiume Reno e la collocazione di un pozzetto di sollevamento e scarico (con due elettropompe centrifughe sommergibili) per governare le acque della futura oasi naturalistica, che comprende un lago e un’area umida, realizzata nell’area destinata al prelievo del terreno per le arginature.  In futuro, per completare la Cassa, si dovranno realizzare l’opera di presa e la conclusione dei rialzi arginali, per i quali la Regione ha già chiesto i relativi finanziamenti nazionali.