Case popolari, il sindaco Fabbri: graduatoria resta identica con famiglie italiane bisognose in prime 157 posizioni

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Coletti: atto dovuto

FERRARA – “La graduatoria per l’assegnazione delle case popolari del Comune di Ferrara che vede i primi 157 posti assegnati a famiglie italiane con gravi situazioni economiche è un grande risultato e non subisce alcuna modifica. Grazie al criterio di residenzialità storica che abbiamo inserito nel Regolamento di assegnazione, abbiamo dato risposte a chi, a parità di necessità, da anni era relegato ai margini di un servizio fondamentale solo per il fatto di essere italiano. La residenzialità storica è un criterio di equità sociale che, a prescindere dalla nazionalità di chi fa domanda valorizza gli anni di residenza in un territorio e va a sanare squilibri pericolosi”. Così il sindaco Alan Fabbri interviene sulla recente delibera di giunta relativa al criterio dell’impossidenza. “La delibera che sospende temporaneamente il criterio dell’impossidenza era un atto dovuto, visto il perdurare della pandemia che rende difficili se non impossibili gli spostamenti all’estero e non influisce minimamente sulla posizione degli assegnatari. Siamo certi di aver dato ai cittadini un grande segnale di cambiamento nella giusta direzione, visti anche i gravi effetti economici che questa pandemia porterà con sé. Già oggi ad essere colpite duramente sono famiglie che sono sempre state il motore dell’economia del Paese, e che domani, invece, potrebbero avere bisogno di aiuto”.

E l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ferrara, Cristina Coletti aggiunge: “Con la nuova delibera valida per la 32esima e per la 33 esima graduatoria di assegnazione delle Case popolari del Comune di Ferrara sciogliamo, di fatto, la riserva per coloro che erano stati ammessi con riserva per il criterio dell’impossidenza e che avrebbero comunque avuto 30 giorni di tempo, dal momento della chiamata per l’assegnazione dell’alloggio, per regolarizzarsi. Non cambia assolutamente nulla ai fini della graduatoria e tantomeno delle posizioni delle famiglie in essa e in ogni caso i controlli sulle proprietà all’estero per i richiedenti verranno effettuati con estrema accuratezza”.

Si tratta “di un passaggio tecnico che consolida, in un momento assolutamente difficile e particolare per tutti, la volontà già espressa nella precedente delibera (datata 4 dicembre 2020 con cui il criterio era stato sospeso fino ad assegnazione) di non creare difficoltà ai cittadini che dell’alloggio popolare hanno diritto e che a causa delle restrizioni sanitarie dovute alla pandemia si sarebbero trovati in difficoltà negli spostamenti internazionali – continua Coletti -. La riserva per i soggetti interessati da questo criterio, e comunque per tutti gli ammessi in modo ‘provvisorio’, verrà sciolta solo alla scadenza dei termini legali per la presentazione dei ricorsi, ossia dopo il giorno 4 febbraio, termine ultimo già fissato”.