“Barabba” di Antonio Tarantino il 16 e 17 marzo al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia

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Barabba Balto videomaker-83 – sabrina cocco

REGGIO EMILIA – In un’epoca in cui la politica stenta a incarnare la vocazione che le è propria, ossia quella di ascoltare e ispirare la coscienza pubblica, l’arte sempre più spesso si propone come finestra aperta e spazio condiviso di confronto, discernimento e, non di rado, denuncia sociale. Se la dialettica quotidiana, con gli inconsistenti sofismi dei suoi spin doctor, guarda con sospetto la complessità, etimologicamente molteplice e sfaccettata, il teatro gode oggi più che mai del privilegio, difeso con coraggio e visionarietà da molti drammaturghi e compagnie, di dare voce e corpo a questa complessità, umanizzandola, problematizzandola non in senso astratto e cervellottico, quanto in direzione euristica e sensuale, che narra per archetipi immediatamente riconoscibili, i quali mette in scena senza filtri e fa liberamente parlare (non a caso, dall’etimo parabolare, raccontare storie).

La stagione Primavere del Teatro Piccolo Orologio di Via Massenet si arricchisce in tal senso di una nuova perla rara: sabato 16 marzo alle ore 21 e domenica 17 marzo alle ore 19 vedrà la luce Barabba, opera postuma del grande drammaturgo Antonio Tarantino, pubblicata nel 2021 dalla casa editrice Cue press e considerata suo testamento spirituale. Lo spettacolo, prodotto da Teatri di Bari, vede la regia di Teresa Ludovico, che vanta una proficua e pluridecennale vicinanza artistica ai testi di Tarantino, che ha portato più volte in scena; spazio scenico e luci sono curati da Vincent Longuemare, storico collaboratore di Ludovico presso i Teatri di Bari. In scena, la vibranti e potenti parole del testo sono portate in vita dall’interpretazione di Michele Schiano di Cola; Sabrina Cocco cura la produzione, mentre assistente alla regia è Domenico Indiveri.

Dell’incontro con il maestro Tarantino, la stessa Ludovico scrive: “Nel 1982 ho visto lo spettacolo Stabat Mater di Antonio Tarantino, interpretato da Piera Degli Esposti, e sono rimasta folgorata da quel potente flusso di parole fatte di carne. Una scrittura magistrale che mi affascinava e mi intimoriva. Quando, qualche anno fa, Marco Martinelli ci propose uno studio per la messa in scena de La casa di Ramallah, ebbi un tuffo al cuore: ero eccitata dalla proposta e impaurita dalla verbosità della scrittura. Allora ho avvicinato il testo lentamente, cercando di assorbirlo ritmicamente e quando mi sono lasciata andare tutto è stato più semplice. In merito alla drammaturgia di Tarantino, prosegue: “Questi personaggi, spesso portatori di mitiche ferite, chiedono all’attore di essere incarnati così come si presentano: nudi e crudi, senza nessun giudizio. Frequentando negli anni il Maestro ho compreso la sua necessità di scorticare le belle parole per trovare la voce, magari rauca, di quella umanità che ha paura dell’altro, che si sente continuamente minacciata e che vive di doppiezza. Con leggerezza e ironia riesce a coinvolgere lo spettatore in temi di grande impegno sociale”.

Necessaria, dunque, questa agrodolce immedesimazione nell’altro, specie se quest’ultimo è l’altro per eccellenza, quello dalla parte sbagliata della Storia. Siamo di fronte ad un teatro pienamente “politico”, come si legge nella prefazione di Andrea Porcheddu al testo “(…) come nei suoi drammi d’esordio, torna a dare nuova vita ad un personaggio di ascendenza evangelica. Quasi integralmente in versi, in una lingua impietosa senza più privilegi di rango, dove si mescolano commedia e tragedia, il personaggio di Barabba incarna un teatro di emozioni in cui oscillano, come maschere appese a un filo, il nostro bisogno di salvezza, la nostalgia rabbiosa di un fondamento, di un’origine”.

INFO E PRENOTAZIONI

Biglietto mecenate: €20, per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò
Biglietto intero €15, biglietto ridotto €13, promo 18-30 anni €11, soci MaMiMò €10.

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178, dal lunedì al venerdì, 9:30-13:30 e 14:30-18:30 e nei giorni di spettacolo.

In scena sabato 16 marzo alle ore 21 e domenica 17 marzo alle ore 19 al Teatro Piccolo Orologio, in via Massenet 23 a Reggio Emilia

Voce alla rabbiosa nostalgia dell’origine nel Barabba del maestro Tarantino

Il controverso personaggio evangelico al centro del potente testo del drammaturgo altoatesino, la cui scrittura magistrale e ipnotica oscilla tra commedia e tragedia, tra teatro politico e impegno sociale.