Biblioteche di Modena: I libri più letti in 50 anni e i più prestati 2016

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Sei titoli per sei decenni, da “Il buio oltre la siepe” del 1962 al Camilleri del 2010. In testa ai più richiesti nel 2016 c’è “La ragazza del treno”. Steinbeck è il più letto in inglese

MODENA – Gli operatori delle biblioteche comunali di Modena, in occasione del 50° hanno condotto una ricerca sui libri di narrativa più letti in Italia nell’ultimo cinquantennio, individuandone uno per decennio. Sono emersi sei titoli che in una certa misura rendono conto della temperatura culturale e sociale del nostro Paese.

Per gli anni ’60 è stato individuato “Il buio oltre la siepe” (1962) di Harper Lee; per i Settanta “Il gabbiano Jonathan Livingston” (1973) di Richard Bach; il libro degli anni Ottanta è “Il nome della rosa” (1980), di Umberto Eco; J. K. Rowling con “Harry Potter e la pietra filosofale” (1998) è l’autrice del libro degli anni ‘90, mentre negli anni Duemila il più letto è “Il codice da Vinci” (2003) di Dan Brown; nell’attuale decennio primeggia Andrea Camilleri con “La caccia al tesoro” (2010).

La “Top 10” dei libri più prestati nelle biblioteche modenesi quest’anno vede in testa Paula Hawkins con “La ragazza del treno” (Piemme 2015) prestato 70 volte; secondo Gianrico Carofiglio con “La regola dell’equilibrio” (Einaudi 2014) con 63 prestiti; terza Camilla Läckberg con “Il segreto degli angeli” (Marsilio 2015) 44 prestiti; seguono Andrea Camilleri con “Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano” (Sellerio 2014) 39; Niccolò Ammaniti con “Anna” (Einaudi 2015) 36; John Grisham con “L’avvocato canaglia” (Mondadori 2015) 36; Michael Connelly, “La caduta” (Piemme 2014) 35; Massimo Gramellini e Chiara Gamberale con “Avrò cura di te” (Longanesi 2014) 33; Andrea Camilleri con “La giostra degli scambi” (Sellerio 2015) 32.

I tre libri più letti in lingua straniera dell’anno sono: per il francese “Toute la noirceur du monde” (Paris 2013) di Pierre Merot; per l’inglese “The moon is down” (Harmondsworth 2000) di John Steinbeck; per il russo “Kovceg Marka” (Mosca 2015), di Tat’jana Vital’evna Ustinova.
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