Vittime delle foibe: “Continuare a fare memoria”

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Sì all’unanimità in Consiglio alla mozione presentata da Baldini sul Giorno del ricordo, che sarà commemorato con diversi incontri online e con una cerimonia il 10 febbraio

MODENA – Continuare a promuovere la conoscenza del “Giorno del ricordo”, del dramma delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, realizzando iniziative che coinvolgano le scuole, a partire dalla celebrazione della ricorrenza che cade il 10 febbraio e che anche quest’anno vedrà da parte del Comune la deposizione di una corona d’alloro al monumento in pietra carsica di piazzale Bruni. È l’invito che rivolge all’Amministrazione l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 4 febbraio. La mozione, presentata da Antonio Baldini di Lega Modena, è stata sottoscritta anche da Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia.

Illustrando il documento, il consigliere Baldini ha ricordato i tragici fatti del 1943-1945 e ha rilevato che “anche la provincia di Modena è stata testimone dell’esodo istriano, ovvero di quelle decine di migliaia di italiani costretti nel Dopoguerra ad abbandonare le terre annesse alla Jugoslavia: l’ex campo di concentramento di Fossoli di Carpi, infatti, fino al 1970 ospitò diversi esuli, divenendo il Villaggio di San Marco”. Ancora oggi il tema fa discutere, ha aggiunto il consigliere: “Anche nella nostra città negli ultimi anni si sono verificati episodi deprecabili come l’imbrattamento del monumento dei martiri delle foibe, eretto nel 2011, o l’apparizione di striscioni o scritte inneggianti al ‘maresciallo Tito’, subito condannati e rimossi dall’Amministrazione”. In quest’ottica, rappresentano un elemento positivo anche gli incontri di approfondimento con esperti organizzati dall’Istituto storico di Modena, nell’auspicio di “un ampio dibattito nell’ambito di un pluralismo culturale”, ha spiegato Baldini.

Alla luce di questa situazione, la mozione impegna il Comune a organizzare nuove iniziative, anche in ambito culturale, finalizzate a diffondere la consapevolezza degli eventi celebrati nel Giorno del ricordo, “coinvolgendo in particolare i giovani”. A Modena quest’anno gli appuntamenti sono cominciati venerdì 5 febbraio: il programma, che culminerà mercoledì 10 con la deposizione della corona da parte del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dei rappresentanti del Comitato provinciale dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia e con una messa al Tempio dei Caduti, prevede una serie di incontri online, su siti internet e canali social, con presentazioni di libri e dibattiti. Le iniziative sono a cura del Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento, in collaborazione con istituti e associazioni.

Aprendo il dibattito, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia) ha rimarcato l’importanza “di avere memoria di drammi come quello delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, perché ci ricordano di cosa sia capace l’uomo”. La consigliera ha quindi sollecitato il ruolo del Comune “nell’organizzazione di eventi di commemorazione e relativi momenti di formazione, ampliando la ricerca sulle grandi tragedie, nessuna esclusa, anche da parte dell’Istituto storico”. Nelle attività, ha concluso, occorre “coinvolgere le scuole”.

Antonio Carpentieri (Pd) ha sottolineato che la città di Modena “non ignora quei fatti terribili né nessuna altra tragedia”, citando la commemorazione annuale delle vittime, gli appuntamenti organizzati dal Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento e l’attenzione della toponomastica, “che aiuta a informare e a fare memoria”. Inoltre, Carpentieri ha citato l’importanza di “ricordare anche coloro che sono stati a Modena e che hanno subìto o conosciuto questa tragedia”.