Vicenda Castelfrigo. Un “pacchetto” di misure per la ricollocazione dei licenziati dalle false coop del settore carni

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Siglato venerdì pomeriggio in Regione un accordo che coinvolge l’Alleanza delle cooperative italiane, Confindustria, sindacati confederali, oltre alle istituzioni. Mezzetti: “Dramma dello sciopero della fame e situazione di illegalità intollerabile contro i diritti dei lavoratori”

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Ricollocazione dei lavoratori nell’ambito della cosiddetta “vertenza del comparto carni”, supporto da parte dei Centri per l’impiego, disponibilità a sostenere percorsi di worker buyout (cioè acquisizione e creazione d’impresa da parte dei lavoratori coinvolti) nel rispetto delle regole, un tavolo di monitoraggio permanente promosso dalla Regione.

Sono alcune delle determinazioni sottoscritte venerdì 29 dicembre in viale Aldo Moro da rappresentanti della Regione, sindacati confederali, del mondo cooperativo e col placet di Confindustria Emilia Romagna.

Contestualmente alla notizia dell’annunciata ricollocazione, da parte dell’azienda madre Castelfrigo, di 52 lavoratori dei 127 rimasti senza occupazione in seguito ai licenziamenti da parte delle due false cooperative in appalto, la Regione Emilia-Romagna ha riunito venerdì nuovamente il tavolo di crisi aperto da tempo sulla vicenda.

“Questa situazione- ha commentato l’assessore regionale alla Legalità, Massimo Mezzetti-, non è più tollerabile, in quanto minando i diritti fondamentali dei lavoratori mette a rischio la stessa tenuta economica e sociale di queste comunità”.

“Inoltre- ha premesso Mezzetti-, ci troviamo di fronte all’urgenza del dramma di alcuni lavoratori e sindacalisti impegna all’undicesimo giorno di sciopero della fame”.

L’assessore ha anche evidenziato l’interessamento del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, annunciando il coinvolgimento del Mise a un incontro che si svolgerà il 15 gennaio, su proposta del sindaco di Castelnuovo Rangone.

Una condizione di tensione riconosciuta dai presenti al tavolo (Alleanza delle Cooperative Italiane – Aci Emilia Romagna, Cigl Cisl e Uil) che hanno siglato un testo sostanzialmente basato su alcuni punti.

Aci e Confindustria Emilia Romagna si sono quindi resi disponibili, in collaborazione con i Comuni del distretto e i sindacati, a verificare la possibilità di ricollocazione dei lavoratori in mobilità, presso imprese associate del modenese e di province limitrofe. Aci, in particolare ha dichiarato la disponibilità a coadiuvare eventuali percorsi di worker buyout per appalti e lavorazioni che rispettino le regole previste dal Testo unico regionale sulla legalità. Allo stesso tempo, la Regione tramite i centri per l’impiego fornirà tutto il supporto operativo e metterà a disposizione, laddove fosse necessario, risorse per la formazione. Inoltre la Regione costituirà, fin da subito, un tavolo di monitoraggio permanente.

Infine, le parti firmatarie hanno sottoscritto il sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare presentata da Aci al Senato, per il contrasto alle false cooperative.