FORLÌ – Con l’avvicinarsi della conclusione della stagione teatrale, il Teatro Testori di Forlì saluta il suo pubblico con uno spettacolo pensato per tutta la famiglia, un appuntamento di clownerie e teatro fisico che promette emozioni e divertimento per grandi e piccoli: UN TUFFO ALL’INSÙ de I Fratelli Caproni, in scena il 13 maggio ore 20.30. Uno spettacolo poetico e divertente, adatto ad un pubblico di tutte le età. È la storia di Piero e Ferruccio, due anime, che si incontrano in un luogo surreale immaginato come una nave, che solca mari ignoti, immersi nella nebbia, una sorta di terra di mezzo tra un laggiù e un lassù dove ai due personaggi è stata affidata una mansione importante: pescare le anime perdute in mare e prepararle per compiere l’ultimo viaggio verso un ”altrove”. Piero e Ferruccio hanno caratteri diversi e faticano a relazionarsi l’uno con l’altro, e hanno compiti da eseguire, necessari per redimersi e accettare la loro condizione. Impareranno che solo accogliendosi saranno pronti per partire insieme e raggiungere quel luogo “altrove” dove vanno tutte le anime, e che per farlo basterà un semplice “tuffo all’insù”.
Lo spettacolo tratta con delicatezza un tema attuale e drammatico: le perdite in mare di vite umane di coloro che fuggono dalle loro terre per cercare luoghi migliori. Un tema che si riflette anche in un passato non troppo lontano, dove tanti dei nostri avi partivano per cercare fortuna oltreoceano.
Estratto della recensione di www.eolo-ragazzi-it.
In scena come accade spesso negli spettacoli della compagnia, due clown, Alessandro Larocca e Andrea Ruperti, un marinaio ed un personaggio non meglio identificato. Il Marinaio, nel silenzio rotto solo dallo sciacquio delle onde, ci accoglie con i suoi impeccabili movimenti mimici che ci rendono reali le scotte, i cannocchiali, le reti, gli spazzoloni, … Ci è subito chiaro che dipende da un Superiore, che dà ordini su quando pescare e su dove mettere il pescato: pescato che misteriosamente non vediamo e che scompare nella stiva, non prima di essere identificato e scritto su un misterioso registro.
Ci troviamo nello spazio fra il Laggiù e il Lassù. Sul registro si fa riferimento a nomi, provenienza, un accenno all’età. Sono le anime dei dispersi in mare che, con lo struggente e lieve sventolio di una bandierina trasparente, confermano la loro di-partita verso il Lassù. Salve finalmente con un tuffo all’insù : anime dis-perse e ritrovate.
Compare ad un certo punto un secondo Personaggio: scomposto nei movimenti quanto il primo è preciso, caciarone quanto il primo è silenzioso, reale quanto il primo è evanescente. E la sua realtà viene dichiarata con la necessità di mangiare, alla quale risponde il Marinaio con la preparazione fantastica (in tutti i sensi!) di un pranzo invisibile, creato ancora una volta con mimica eccezionale.
I due “sono sulla stessa barca” in senso reale e figurato. Barca essenziale, nelle parti che vediamo, e anche in quelle che non sono visibili, ma che lo diventano attraverso i gesti sia del Marinaio e, dopo, del Personaggio al quale vengono dati abiti uguali a quelli del Marinaio che, come nella fiaba “I tre capelli del Diavolo” – ma non con lo stesso intento – passerà il testimone al nuovo venuto; il suo tempo di lavoro è terminato, e potrà finalmente riposare. Nel finale il Personaggio chiede al Marinaio, “Ma perché non hai parlato fino ad ora?” e questi risponde “Non ce n’era bisogno”. E’ vero. I gesti valgono più delle parole se ad esprimerle sono I fratelli Caproni. Uno spettacolo, scritto da Andrea Lietti, dove il divertimento media la riflessione, e il silenzio racconta più di quanto possano dire le parole. Da non perdere.
NICOLETTA CARDONE JOHNSON
BIO
Alessandro Larocca e Andrea Ruberti, si incontrano alla fine degli anni ottanta quando entrano a far parte come soci nella compagnia teatrale milanese QUELLI DI GROCK. Rapidamente nasce il loro sodalizio artistico, che li vede impegnati, in quasi tutti gli spettacoli della compagnia, come coppia comica e sviluppando nel tempo un loro stile ancora oggi riconosciuto nel panorama del teatro milanese e italiano. Interpretano ruoli che passano dalla pantomima al clown fino ad approdare al teatro d’autore e affrontare testi come “Aspettando Godot“ di S. Beckett, “La Bottega del caffè” di C. Goldoni, “La bisbetica domata” di W. Shakespeare e tanti altri.
Il loro amore per la pantomima e la clownerie li porta, dopo quasi venticinque anni di lavoro nella compagnia Quelli di Grock, di cui erano soci storici e membri della commissione artistica, a proseguire la loro strada fondando nel 2010 la compagnia teatrale I FRATELLI CAPRONI e la scuola di teatro ARTEMIMO.
«Il mimo e il clown sono la nostra passione, la nostra vita. Comunicare, raccontare creare poesia con il corpo è materia affascinante che ancora ci stupisce e ci emoziona. E’ un’arte che apre l’immaginazione e ti fa volare sopra le parole in totale ascolto con il tuo corpo. In venticinque anni di lavoro abbiamo ricercato, attraverso linguaggi fisico-espressivi differenti, un mimo più moderno ed originale, senza rinnegare le origini di quest’arte certamente antica ma ancora molto efficace».
Oggi I Fratelli Caproni producono spettacoli per ragazzi, rivolti a tutte le fasce di età, rappresentando le loro opere sia nei teatri, che direttamente all’interno degli edifici scolastici.
Organizzano laboratori di formazione teatrale per studenti e insegnanti e offrono consulenza artistica su progetti teatrali creati nelle scuole.
INFO E BIGLIETTERIA
martedì 13 maggio ore 20.30 – UN TUFFO ALL’INSÙ
durata 60 minuti
di e con Alessandro Larocca e Andrea Ruberti
martedì 13 maggio ore 20.30
UN TUFFO ALL’INSÙ
Uno spettacolo dove il divertimento media la riflessione, e il silenzio racconta più di quanto possano dire le parole.