Un nuovo bosco sulla collina di Riccione

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Area progetto riforestazione di viale Trebaci febbraio 2023

Un polmone verde nascerà per compensare il maggiore inquinamento causato dalla terza corsia dell’autostrada A14

RICCIONE (RN) – Una piccola foresta, un nuovo polmone verde sulla collina di Riccione. Sorgerà nell’ex area Palazzetti che costeggia viale Trebaci a fianco del Parco delle Rose grazie a un progetto di riforestazione necessario a compensare l’impatto ambientale prodotto dall’incremento di traffico generato dalla realizzazione della terza corsia dell’autostrada A14.

Per conto del Comune di Riccione sarà Geat a realizzare l’opera – che avrà un costo massimo previsto di circa 50mila euro – attraverso un finanziamento di ministero dell’Ambiente, Società autostrade e Regione Emilia Romagna. “Il progetto ha una durata complessiva di 12 anni – argomenta l’assessore all’Ambiente Christian Andruccioli -, al termine del quale Riccione avrà un nuovo polmone verde: un patrimonio importante del quale potranno beneficiare soprattutto le nuove generazioni”.

Oltre cinquecento piante per creare il bosco

“Andremo a piantare le essenze arboree autoctone consigliate dalla Regione Emilia Romagna”, spiega il presidente di Geat Fabio Galli. Complessivamente verranno messe a dimora oltre 560 piante tra querce, aceri campestri, frassini, pioppi bianchi e ligustri. Le essenze arboree arriveranno sulla collina dopo avere raggiunto un’altezza tra il metro e il metro e mezzo. “Saranno piantate a poca distanza l’una dall’altra proprio per creare una sorta di foresta, al fine di migliorare i benefici che potranno garantire all’ambiente”. Le prime operazioni riguarderanno la bonifica dell’area con gli sfalci delle erbacce e la lavorazione del terreno.

 

La cura delle nuove piante

Il personale di Geat nei primi anni si dovrà occupare della cura delle piante, compresa l’innaffiatura e il taglio dell’erba tra una piante e l’altra. Poi, dopo dodici anni di presa in carico da parte dell’uomo, il nuovo bosco avrà raggiunto un livello di maturazione tale da risultare autonomo. “Questo intervento è un primo tassello della riforestazione del nostro territorio – aggiunge Andruccioli -, necessario per l’assorbimento di carbonio in linea con gli obiettivi del piano nazionale di riduzione del gas serra in adempimento al protocollo di Kyoto”.