Importante studio sui fattori di rischio di ritardo nella guarigione della frattura alla tibia

113

Prof. Leo MassariSabato 12 marzo  presso la Sala dei Comuni del Castello estense il convegno Unife

FERRARA – Sabato 12 marzo dalle ore 9 alle ore 17.30 presso la Sala dei Comuni del Castello estense, si terrà il convegno “La guarigione di una frattura, ridurre i tempi e prevenire ritardi”, organizzato dal Prof. Leo Massari, Direttore della Clinica Ortopedica e Traumatologica dell’Università di Ferrara.

Nel corso dell’iniziativa sarà illustrato uno studio prospettico multicentrico nazionale, che ha coinvolto 37 unità operative di Ortopedia e Traumatologia Italiane, coordinato dal Prof. Massari. “Un progetto – spiega – nel quale abbiamo valutato i fattori di rischio di ritardo di consolidazione delle fratture della tibia e dal quale abbiamo estrapolato un punteggio, (score ARRCO- FRACTING), che esprime il livello di possibilità che, il paziente con quel tipo di frattura trattata in quel modo specifico, abbia di guarire entro 6 mesi dall’intervento. Nonostante i progressi scientifici e tecnici, ancora adesso circa il 20% delle fratture non guariscono nei tempi ritenuti normali (6 mesi), anche dopo un corretto trattamento chirurgico. Pertanto si è cercato di individuare quali fattori di rischio, legati al paziente ed al tipo di frattura, fossero correlati con questi tempi di guarigione allungati e si è espresso un punteggio finale che riunisse i vari fattori”.

I risultati dello studio, che ha raccolto più di 400 casi analizzati con un software cha ha espresso uno score per ogni singolo paziente, hanno evidenziato come all’aumentare del punteggio diminuiscano le percentuali di guarigione entro 6 mesi e, pertanto, aumentino i rischi di non consolidazione della frattura, con una correlazione statisticamente molto alta.

Il lavoro è stato sottoposto alla prestigiosa rivista scientifica PlosOne per la pubblicazione.
“Oltre a presentare i risultati dello studio – conclude Massari – obiettivo del convegno è fare il punto della situazione sulle metodiche che potrebbero risultare utili nell’accelerare la sintesi del nuovo  tessuto  osseo  attraverso  l’utilizzo di cellule  ossee  vive, la Stimolazione Biofisica, le terapie cellulari e i farmaci. Alla giornata interverranno relatori di assoluto prestigio e ricercatori del nostro Ateneo, in cui la ricerca sulla stimolazione biofisica dell’osso e della cartilagine rappresenta un punto di forza scientifico sia nella fase pre-clinica che in quella clinica, come evidenziato dalle numerose pubblicazioni in materia”.