Stagione 23/24 Teatro Fabbri #NuovoCieloNuovaTerra

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Accabadora, in foto Anna Della Rosa, foto di Marina Alessi

VIGNOLA (MO) – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale riprende con entusiasmo la programmazione al Teatro Fabbri di Vignola, proponendo un cartellone di spettacoli da novembre a maggio, composto da 9 titoli, di cui 2 produzioni, 4 co-produzioni e 3 ospitalità.

Come per gli altri teatri ERT, anche la Stagione 23/24 si inserisce nelle linee artistiche del concept #NuovoCieloNuovaTerra.  

«Il palcoscenico – così come il giardino o la piazza – è pensato come il punto intermedio e manifesto di ciò che agisce tra l’infinitamente grande del cosmo e l’infinitamente piccolo della terra – scrive il direttore Valter Malosti – la condivisione di una sensazione di puro stupore, che sappia prendersi finalmente cura delle cose del mondo. Ora è tempo di amplificare la nostra capacità di sguardo verso la complessità che ci circonda, in questa terra devastata dall’uomo in cui nel contempo assistiamo alla scomparsa dell’idea di umano o dell’umano in quanto tale. Vedere in profondità, dentro la realtà, è sempre stato il compito del teatro.

“L’innovazione è un modo di pensare. Bisogna guardare al di là di ciò che già si conosce”. O, per dirla con Paul B. Preciado in Disphoria Mundi […] cambiare le domande per trovare risposte nuove. Immaginare è già agire. Rivendicare a sé l’immaginazione come forza di trasformazione politica significa già cominciare a cambiare. È necessario trovare in noi una postura che ci dia dunque la forza di andare oltre, di immaginare per l’ennesima volta nella nostra storia “un nuovo cielo e una nuova terra”. Mettere fine al vecchio mondo. Tracciare e ritracciare un nuovo confine tra cielo e terra, spostarlo in là, e oltrepassandolo fare in modo che cielo e terra diventino comunicanti».

Tra i protagonisti in calendario a Vignola, grandi nomi della scena teatrale come Anna Della Rosa in Accabadora, dal romanzo di Michela Murgia con la regia di Veronica Cruciani; l’amato Natalino Balasso con Balasso fa Ruzante. Amori disperati in tempo di guerre; l’autore, attore e regista Ascanio Celestini con Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato. E ancora Mario Perrotta con un omaggio a Italo Calvino nel centenario dalla nascita, Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà; il regista e attore Fausto Russo Alesi, per la seconda volta a confronto con una pièce di Eduardo De Filippo, L’arte della commedia; e la compagnia che ha appena ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, Stivalaccio Teatro con Arlecchino muto per spavento, ispirato al canovaccio dell’attore e scrittore teatrale settecentesco Luigi Riccoboni.

Con il servizio navette, una felice iniziativa nata dalla volontà di rafforzare il senso di appartenenza alla geografia diffusa di ERT, il pubblico di Vignola potrà assistere a tre spettacoli tra Modena e Bologna: al Teatro Storchi La Tempesta di Alessandro Serra e Fedra di Jean Racine con la regia di Federico Tiezzi e con protagonista Elena Ghiaurov; e al Teatro Arena del Sole Antonio e Cleopatra da William Shakespeare, con la regia di Valter Malosti, anche in scena con Anna Della Rosa.

Per gli abbonati, inoltre, ERT offre una promozione speciale: la riduzione del 50% per i biglietti del primo lavoro a teatro di Nanni Moretti, Diari d’amore, al Teatro Storchi dall’8 al 12 novembre.

Fino al 7 novembre sarà inoltre possibile sottoscrivere un abbonamento a posto fisso a 6 o 9 spettacoli con una riduzione del 25%.

La programmazione di ERT al Teatro Fabbri è resa possibile grazie a (in o.a.) Banca Bcc Felsinea, Casa Montorsi, Coop Alleanza 3.0, Eugenio Garavini, Funeral Home Terra e Cielo, Gottardi Trasporti, Hera, Messori Cioccolato, Mister Web, Muzzarelli Costruzioni, Pelatti – ricambi auto e motori, Proteo Engineering, Ritmo Ristorazione, Tecnomatic, Tonnies Fleisch Italia, Toschi liquori, Zanni – movimentazione terra.

GLI SPETTACOLI

La Stagione 23/24 di Vignola si apre l’11 novembre con Accabadora (coproduzione ERT / Teatro Nazionale con Savà Produzioni Creative), spettacolo tratto dall’omonimo romanzo Premio Campiello 2010 della scrittrice e intellettuale recentemente scomparsa Michela Murgia, uno dei libri più letti in Italia negli ultimi anni e che affronta un tema ancora al centro del dibattito pubblico. La regia è di Veronica Cruciani, protagonista è Anna Della Rosa, fra le più interessanti attrici della scena contemporanea. La pièce parte dal ritorno della protagonista, fuggita dalla Sardegna per lasciarsi alle spalle il suo passato: era stata adottata da una donna che all’occorrenza faceva l’“accabadora”, colei che aiuta le persone in fin di vita a morire. Il pubblico è condotto dritto nel mezzo della delicata relazione fra le due donne, in quel pesante silenzio dopo un lungo tempo di separazione.

L’1 dicembre è la volta de La Tempesta, ultima grande tragedia scritta da William Shakespeare e ora messa in scena dal regista visionario Alessandro Serra, di nuovo a ERT dopo una lunga tournée nazionale e internazionale, che ha visto lo spettacolo in scena anche al Wuzhen Theatre Festival, uno dei più importanti festival teatrali della Cina e dell’Asia. La Tempesta è in programma al Teatro Storchi di Modena, che il pubblico di Vignola potrà raggiungere grazie al servizio navette.

La tragedia è un vero e proprio tributo al teatro, in cui il tema del potere che i personaggi cercano di usurpare, consolidare o innalzare, si intreccia con il sovrannaturale, strumento e metafora di un percorso di redenzione. Un accesso al metafisico che sembra rivelare come il vero potere supremo sia quello del Teatro.

Una coproduzione di ERT con Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA scène nationale – Pays de Montbéliard, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Compagnia Teatropersona.

Rumba. L’asino e il bue del presepe di San Francesco nel parcheggio del supermercato è l’ultimo lavoro dell’autore, attore e regista Ascanio Celestini, dedicato alla figura di San Francesco, in scena al Teatro Fabbri il 22 dicembre.

L’artista, con il suo inconfondibile linguaggio drammaturgico, riscrive la storia del santo che rinunciò alle sue ricchezze per vivere povero fra i poveri, chiedendosi come andrebbero le vicende se Francesco D’Assisi fosse nato nel 1982 anziché nel 1182. Dove si trova la miseria oggi? Forse li, nel parcheggio di fronte a una casa popolare nella periferia della capitale, fra ex prostitute e giovanissimi sbandati. Dove costruirebbe oggi Francesco il suo presepe? Che ne è rimasto della Greccio del XIII secolo?

Lo spettacolo è realizzato in occasione dell’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe di Francesco a Greccio (1223 – 2023).

Il nuovo anno inaugura con un’altra trasferta in uno dei teatri della rete ERT raggiungibile col servizio navette, l’Arena del Sole di Bologna che il 18 gennaio vede in programma Antonio e Cleopatra di William Shakespeare, con la regia di Valter Malosti, protagonista in scena insieme a Anna Della Rosa.

Politicamente scorretti e pericolosamente vitali, al ritmo misterioso e furente di un baccanale egiziano, i due straripanti amanti del capolavoro shakespeariano vanno oltre la ragione e ai giochi della politica. «Su quest’opera disincantata e misteriosa – racconta Malosti – che mescola tragico, comico, sacro e grottesco, su questo meraviglioso poema filosofico e mistico (e alchemico) che santifica l’eros, che gioca con l’alto e il basso, scritto in versi che sono tra i più alti ed evocativi di tutta l’opera shakespeariana per più di uno studioso, a dimostrarne la profonda complessità, l’ombra del nostro grande filosofo Giordano Bruno: un teatro della mente che esige un nuovo cielo e una nuova terra».

Una produzione ERT con Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e LAC Lugano Arte e Cultura.

La compagnia, in prova al Teatro Fabbri, incontrerà il pubblico in data da definirsi.

In omaggio al grande scrittore Italo Calvino nel centenario dalla nascita, l’autore e attore Mario Perrotta porta in scena Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, al Fabbri il 31 gennaio. Perrotta sceglie di dare voce a un personaggio ispirato al più autobiografico dei libri di Calvino, La giornata di uno scrutatore, interpretando sul palco il Nano, recluso da una vita al Cottolengo di Torino. Un uomo privato della libertà diventa così il protagonista di un monologo in cui confluiscono episodi tratti da altri romanzi – Palomar, le Cosmicomiche, le Città invisibili – cuciti insieme da Perrotta, che affonda «liberamente le mani negli altri scritti di Calvino “scalvinandoli”, scompigliandoli e ricomponendoli», offrendo al pubblico una mirabile lezione di libertà e autodeterminazione. Una coproduzione ERT con Permàr – Compagnia Mario Perrotta.

Arlecchino muto per spavento è una pièce ispirata al canovaccio Arlequin muet par crainte del drammaturgo settecentesco Luigi Riccoboni, con la regia di Marco Zoppello di Stivalaccio Teatro, compagnia che negli ultimi dieci anni si è affermata a livello nazionale e internazionale per la ricerca attorno alla Commedia dell’Arte in relazione ai linguaggi del teatro contemporaneo e che ha appena ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per la sezione teatro popolare, commedia dell’arte, teatro ragazzi e arte di strada

La versione di Arlecchino muto per spavento di Zoppello, smonta e rimonta continuamente la tradizione della Commedia dell’Arte, ricorrendo alle modalità di lettura e interpretazione contemporanee. Il risultato è uno spettacolo ambientato in un mondo surreale e fantastico, punteggiato da momenti comici e da altri di coinvolgente poesia.

Il teatro della risata prosegue con Natalino Balasso che propone Balasso fa Ruzante. Amori disperati in tempo di guerre, una riscrittura dell’opera di uno dei più grandi drammaturghi del Cinquecento, Angelo Beolco (detto Ruzante). Con la sua inconfondibile cifra umoristica, Balasso reinventa la lingua di Beolco per conservarne ed esaltare senso e sonorità, mescolando tragico e comico. Il tentativo è di demistificare la città, il potere, l’idea falsata di benessere alle quali i “villani” hanno sacrificato tutto. Non resta che permettere alla risata di diventare esperienza critica su di sé e l’altro da sé, nel nostro problematico tempo presente.

Una coproduzione di ERT / Teatro Nazionale con Teatro Stabile di Bolzano.

Il 19 aprile il servizio navette di ERT accompagna il pubblico di Vignola a Modena, dove al Teatro Storchi va in scena Fedra del drammaturgo francese Jean Racine, che Federico Tiezzi (regista otto volte Premio Ubu e Premio Flaiano) dirige dopo l’enorme successo della sua Medea al Teatro Greco di Siracusa. Protagonista è Elena Ghiaurov. Passioni impossibili, amori incestuosi e adulteri: gli abitanti del palazzo reale di Trezene hanno tutti qualcosa da nascondere, una colpa da espiare. Tiezzi approfondisce la psicologia dei personaggi del mito, indagandone le trasformazioni innescate dal desiderio che si tramuta in colpa e in peccato. Fedra diviene così un dramma borghese ambientato in una Grecia di cui restano solo rovine, quasi un Ibsen ante-litteram venato di umori freudiani.

Una coproduzione ERT con ATP Teatri di Pistoia – Centro di Produzione Teatrale, Compagnia Lombardi-Tiezzi.

A chiudere la Stagione del Teatro Fabbri, un’opera della tradizione del teatro italiano, L’arte della commedia di Eduardo De Filippo, con l’adattamento e la regia di Fausto Russo Alesi. Scritta nel 1964, L’arte della commedia è un dramma metateatrale, in cui si discute la contraddittoria relazione fra Stato e Teatro e il ruolo dell’arte e degli artisti nella società. Fausto Russo Alesi – al suo secondo incontro con Eduardo– affronta gli irrisolti dilemmi del ruolo del teatro e del suo rapporto con il potere, raccogliendo attorno a sé un’affiatata compagnia formata da attori di generazioni e percorsi differenti ma accomunati dalla totale dedizione al teatro, così da realizzare un’«unione di forze che cercano giornalmente di far sopravvivere un “senso” e che cercano di portare in scena, tra mille fatiche, la numerosa compagnia teatrale che hanno nell’anima».

Informazioni

Teatro Ermanno Fabbri, Via Pietro Minghelli 11 – Vignola

tel. 059 9120911

vignola.emiliaromagnateatro.com 

Orari spettacoli

ore 20.30 

Orari biglietteria

Aperture straordinarie da sabato 28 ottobre a sabato 11 novembre: dal lunedì al sabato ore 10.30-14.00

Sabato 28 ottobre, mercoledì 1 novembre, sabato 4 novembre, sabato 11 novembre: apertura 10.30-14.00 e 15.00-18.30.

Da martedì 14 novembre: martedì, giovedì e sabato ore 10.30-14

info.biglietteria@emiliaromagnateatro.com | | www.vivaticket.it

Abbonamenti: a libera scelta (abbonamenti con spettacoli, date e posti a scelta); Card Fabbri 4 Ingressi: (utilizzabile per gli spettacoli in programma al Teatro Fabbri); Card ERT 6 Ingressi (consente la scelta fino a 2 biglietti per uno stesso spettacolo ed è utilizzabile per gli spettacoli di tutti i teatri ERT); A posto fisso – Prosa 6 (abbonamento a posto fisso per i 6 spettacoli in programma al Teatro Fabbri); A posto fisso – Prosa 6 + 3 (abbonamento a posto fisso a tutti gli spettacoli della Stagione 23/24: 6 spettacoli al Teatro Fabbri, 2 al Teatro Storchi di Modena e 1 all’Arena del Sole di Bologna).

PROMOZIONE Abbonamento a posto fisso entro il 7 novembre con uno sconto del 25%: 6 spettacoli 84 € / 9 spettacoli (6 + 3 trasferte) 113 €

Agevolazioni per gli abbonati

navetta gratuita per raggiungere le città di Modena e Bologna in occasione degli spettacoli al Teatro Storchi e all’Arena del Sole

promozione Diari d’amore: riduzione del 50% per i biglietti dello spettacolo Diari d’amore, regia Nanni Moretti, in scena al Teatro Storchi di Modena dall’8 al 12 novembre 

#NuovoCieloNuovaTerra

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

Stagione 2023/2024

VIGNOLA

Teatro Fabbri

CLEOPATRA

[…] Quanto mi ami?.

ANTONIO

Contare l’amore è da mendicanti.

CLEOPATRA

Io voglio stabilire un confine

fino al quale posso essere amata.

ANTONIO

Allora dovrai per forza scoprire

un nuovo cielo e una nuova terra.

Antonio e Cleopatra, William Shakespeare