Santa Maria Bianca: l’AUSL sta facendo la sua parte

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Basta polemiche strumentali, parlino i fatti. L’arrivo del nuovo primario della Pneumologia e la qualità dell’assistenza in emergenza parlano da sole. Si sta riorganizzando la rete e anche l’Ospedale di Mirandola ne è parte

MODENA – L’AUSL rigetta, ancora una volta, le dichiarazioni di chi mette in dubbio il potenziamento dell’Ospedale di Mirandola, sottovalutando inoltre – a pochissimi giorni dopo l’inizio della fase due – la grande attenzione che si sta ponendo al tema della ripresa in sicurezza. Chi ritiene che l’emergenza covid non abbia profondamente modificato i modelli di assistenza non ha compreso il funzionamento della rete ospedaliera e territoriale.

Detto questo, il potenziamento del Santa Maria Bianca ci sarà, l’Azienda realizzerà quanto previsto, dotandolo di personale e strutture adeguati. È già stato sospeso il ricovero dei pazienti covid-positivi, affinché possano poi ripartire in sicurezza le attività.

La ragione dello spostamento temporaneo della Cardiologia è chiara: accogliere e isolare in stanze singole, sicure e monitorate, i cittadini mirandolesi con sospetto covid in attesa della risposta del tampone (come avviene in tutti gli altri ospedali), a tutela di tutti, operatori compresi, ma l’attività sarà riallocata non appena l’andamento epidemico lo consentirà.

Non si accusi l’AUSL di non pensare al Santa Maria Bianca, quando è già all’opera un nuovo e qualificatissimo primario della Pneumologia – reparto che è stato protagonista, insieme ad altri, dell’assistenza ai malati covid e che avrà nuovo personale e strutture, per raggiungere un ruolo di primo piano nella rete provinciale.

In relazione alla salvaguardia dei percorsi chirurgici, l’attività programmata della chirurgia generale e dell’ortopedia è già ripartita presso una struttura convenzionata. I pazienti ortopedici che effettuano interventi di protesica, peraltro, possono beneficiare del successivo rapido trasferimento presso il reparto di Riabilitazione estensiva mirandolese.

A Mirandola sono inoltre ripartite il 4 maggio la chirurgia oculistica e la dermatologia, sono state aggiunte questa settimana attività di chirurgia generale e tre sedute di endoscopia digestiva; da domani si inizia con le iniezioni intra-vitreali e dal 18 con la cistoscopia urologica, attività nuove in precedenza concentrate su Carpi; gradualmente saranno integrate altre discipline in regime ambulatoriale, cui seguirà la chirurgia in day surgery e successivamente in ricovero.

Così come tutte le urgenze, le prestazioni ambulatoriali sui pazienti con percorsi di presa in carico sono sempre state garantite (senza bisogno di turismo sanitario), ora gli specialisti mirandolesi stanno richiamando i pazienti con visite prenotate sospese, mentre a livello provinciale si sta lavorando per garantire una logistica sicura su tutta la rete, Mirandola compresa.

Con la collaborazione di tutti i soggetti e di tutti i professionisti ospedalieri e territoriali, la gestione dell’emergenza in provincia ha consentito la tenuta del sistema perché ogni struttura – e ogni azienda sanitaria – ha fatto la propria parte, mettendosi a disposizione e rinunciando a qualcosa in virtù di una organizzazione ottimale del sistema. Allo stesso modo nella fase due ciascuno farà la propria parte: si sta lavorando alla riorganizzazione dei servizi per consentire la ripresa senza mettere a rischio operatori e pazienti.

L’Azienda USL chiede dunque che le preoccupazioni degli amministratori siano sollevate nelle sedi opportune, invece di utilizzare i giornali per alimentare dubbi che minano il rapporto di fiducia che da sempre i cittadini hanno con i professionisti che lavorano e li assistono ogni giorno presso il Santa Maria Bianca.