Rimini, Giornata europea dei Giusti del 6 marzo prossimo

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Khaled-Al-Asaad

Saranno dedicate alla memoria dell’archeologo siriano Khaled al-Asaad le iniziative promosse dal Comune  per tale occasione 

RIMINI – Il primo appuntamento, un incontro pubblico dal titolo Khaled Al-Asaad: un Giusto a Palmira, avrà luogo venerdì 4 marzo alle ore 17 presso la Sala del Giudizio Universale del Museo della Città, con la partecipazione della prof.ssa Maria Teresa Grassi, docente presso l’Università degli Studi di Milano e direttrice della missione archeologica PAL.M.A.I.S. di Palmira (2007-2010) e del prof. Guido Vannini, docente presso l’Università di Firenze e direttore della missione archeologica “Petra medievale”; mentre il secondo appuntamento sarà domenica 6 marzo alle ore 11:30 presso il giardino dei Giusti ove si terrà la cerimonia commemorativa “Un albero per Khaled”.

“Due appuntamenti – ha detto l’assessore ai Servizi generali Irina Imola che introdurrà il convegno di domenica 6 – con cui, in ricordo di coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità e ai totalitarismi, confermiamo il nostro impegno e la nostra volontà nella promozione di una politica di educazione alla responsabilità individuale, nella convinzione che al racconto del male vada affiancato il ricordo del bene e dell’eroismo quotidiano, per dimostrare che, la scelta secondo coscienza, anche in un contesto tragico e brutale, è sempre possibile.

Il progetto di commemorazione dei Giusti, giunto alla terza edizione, è nato proprio con l’intento di rendere loro omaggio e di onorare il Bene in senso Universale, operazione possibile solo attraverso il recupero della Memoria, fondamentale esempio per le generazioni future. Ed è per questo che oggi, nella Giornata europea dei Giusti, onoriamo la memoria di chi ha dedicato la propria vita alla difesa di un bene che come il sito archeologico di Palmira appartiene all’intera umanità e che per questo, in questa città, è stato ucciso il 18 agosto scorso.”

KHALED AL-ASAAD (Palmira 1934-2015) è stato archeologo, scrittore e traduttore siriano.

Dopo la laurea conseguita all’università di Damasco, nel 1963 fu nominato direttore del museo e del sito archeologico della città di Palmira, carica che mantenne per più di quarant’anni, sino al pensionamento.

È considerato «uno dei più importanti pionieri nel campo dell’ archeologia in Siria del ventesimo secolo».

Nella sua lunga carriera Khaled ha collaborato con missioni di diversi Paesi: dalla Francia alla Germania, dalla Svizzera all’Olanda, dagli Stati Uniti alla Polonia e da ultimo anche con l’Italia, con la missione statale di Milano. Un lavoro che, nel 1980, è valso a Palmira il riconoscimento da parte dell’ UNESCO di Patrimonio dell’umanità.

Khaled al-Asaad, è stato uno studioso completo: pubblicò numerosi articoli su riviste di archeologia e oltre venti libri su Palmira e sulla Via della seta. Conosceva l’aramaico e tradusse diversi testi da quella lingua, ma era anche una persona di grandissima amabilità, misura e gentilezza d’animo.

“Era una personalità fortemente radicata nella città – ha scritto di lui l’archeologo italiano Paolo Matthiae – ma per il carattere internazionale del sito che gestiva era una sorta di cittadino del mondo. In varie occasioni il suo nome era stato proposto per il ruolo di direttore generale delle antichità a Damasco, ma credo che lui preferisse rimanere a Palmira, una città con la quale si identificava”.

Un legame cui è rimasto fedele fino all’ultimo quando, dopo essere stato rapito a metà luglio del 2015 dai militanti dello Stato Islamico e sottoposto a tortura perché si sarebbe rifiutato di rivelare dove fossero nascoste importanti opere d’arte, Il 18 agosto scorso venne ucciso sulla piazza di fronte al Museo della città nuova di Palmira (oggi Tadmur).

La città di Rimini, che già a dicembre ha intitolato al suo nome il giardino del Museo della Città, a sei mesi dalla scomparsa vuole ricordare il suo coraggio nel difendere, a costo della vita, la memoria della civiltà umana rappresentata dall’inestimabile patrimonio archeologico di Palmira.