FORLIMPOPOLI (FC) – Il bello e il buono della cucina artusiana riaccende i fornelli. A partire da giovedì 21 maggio riapre il Ristorante di Casa Artusi a Forlimpopoli, e subito lo fa con una grande novità: sarà aperto sette giorni su sette, a pranzo e a cena.
“Si tratta di una scelta importante per noi – spiega Andrea Erbacci, gestore del Ristorante assieme alla mamma Venerina e sorella Ilaria – maturata dalla decisione di mantenere il rapporto di lavoro essere con tutti i collaboratori. Abbiamo deciso infatti di ridurre l’orario di lavoro con turni più brevi e non lasciare nessuno a casa. In questo modo diamo una tutela sia a chi lavora, sottoposto a minore stress e con migliore conciliazione con la famiglia, sia al cliente che potrà contare su massima attenzione e cura da parte nostra”.
La riapertura avviene non solo rispettando tutti i canoni in fatto di distanziamento e igienizzazione delle attività ristorative ma anche con particolare attenzione all’attività di ricevimento, tenendo presente che da questo fine settimana l’attività di ristorazione verrà svolta anche all’aperto nella caratteristica corte del complesso di Casa Artusi.
Il ristorante nel frattempo prosegue con il servizio di asporto (pranzo e cena), sia con l’attività delivery con consegna a domicilio attraverso la piattaforma “cesenate” Food Station.
“Entrambi i servizi avvengono attraverso l’utilizzo di materiale compostabile – prosegue Erbacci – Il tema della sostenibilità è centrale in Forlimpopoli Città Artusiana e noi ovviamente l’abbiamo fatto nostro. A questo proposito nelle settimane scorse, malgrado il lockdown, abbiamo sempre mantenuto i contatti con i nostri fornitori, per lo più piccole e medie aziende agricole, consapevoli dell’importanza del sostegno alla filiera agricola artigianale locale e nella salvaguardia della biodiversità”.
E al centro di tutto c’è l’Artusi. “Centrale nella proposta gastronomica del nostro ristorante c’è la filosofia dell’Artusi racchiusa in principi modernissimi quali stagionalità, prodotti di qualità, semplicità – conclude il titolare Andrea Erbacci – Il padre della cucina domestica italiana ci ha insegnato che mangiare non è solo un mero atto di nutrimento ma è anche cultura, convivialità e salute, valori che oggi sono diventati anche desideri di ritorno alla vita normale”.
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