Regione: Il Monastero di Santa Chiara restituito alla città di Carpi

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Interventi per circa 2 milioni di euro. L’assessore Costi: “Il territorio si riappropria di un pezzo di identità”. Nel pomeriggio di sabato cerimonia con le Autorità locali e i tecnici

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Il Monastero di Santa Chiara viene restituito alla città di Carpi dopo gli interventi di ripristino post sisma 2012. Nel pomeriggio di sabato 14 settembre la presentazione dei lavori alla presenza di rappresentati delle Istruzioni, della Diocesi e i tecnici che hanno svolto l’attività di recupero. Per la Regione era presente l’assessore alle attività produttive Palma Costi.

Gli interventi sono iniziati nell’aprile 2016. In particolare, si è proceduto al consolidamento della struttura, ricostruzione di pareti e volte e sostituzione del tavolato ligneo del sottotetto. Sono state anche rinforzate le capriate di copertura e restaurate le superfici interne, intonaci, pavimenti e gli arredi sacri con la realizzazione di nuovi impianti e infissi. Finanziati anche lavori per l’annessa Chiesa con 2 milioni e mezzo di euro di fondi regionali.

“E’ sempre una grande soddisfazione poter riconsegnare a una comunità un luogo simbolico– commenta l’assessore Costi-. Il Convento di Santa Chiara è stato inserito nel Piano opere pubbliche e Beni culturali per un intervento di miglioramento sismico dell’importo di poco meno di 2 milioni di euro, finanziato dal Commissario per la ricostruzione Stefano Bonaccini con oltre 1 milione e 288 mila euro, cui si sono aggiunti fondi propri per circa 644 mila euro. Il ripristino degli antichi luoghi di culto, oltre che importante per la dimensione religiosa, rappresenta la spiritualità femminile che tanto ha dato non solo alla chiesa ma alla società ed è anche il segno tangibile della bellezza, frutto di una cultura sedimentata nei secoli e che oggi condividiamo con la comunità di Carpi. In questa occasione il territorio si riappropria di un pezzo di identità. Un vero e proprio gioiello architettonico, culturale, religioso che ci rende orgogliosi e costituisce un tassello importante nel quadro della completa ricostruzione degli edifici danneggiati. Una ricostruzione realizzata in stretta collaborazione con la Diocesi e il Ministero dei Beni culturali”.

Cenni storici
La costruzione del monastero e dell’annessa chiesa esterna vennero iniziati verso il 1490 da Camilla Pio di Savoia, che vi si ritirò come monaca nel 1500 morendovi con concetto di santità nel 1504. La chiesa venne rifatta in forme neoclassiche nel 1845, mentre la zona interna o coro delle monache ha mantenuto l’assetto originario. Interessante l’arredo coevo alla ricostruzione ottocentesca, come ancone in scagliola, arredi e dipinti di B. Rossi e L. Asioli (quest’ultimo sull’altare maggiore). Altre opere sono la tavola della Natività di Giacomo e Giulio Francia, e la Madonna di Soriano di G.M. Bottalla, proveniente da Roma ed eseguita con intenti votivi nel 1639.
Per dare la possibilità di far conoscere il complesso e i lavori effettuati, sono state organizzate alcune visite guidate nei giorni 15, 21-22, 28-29 settembre (prenotazioni: visitamonastero@tiscali.it).