Raffaello Bellavista al Tribunato di Romagna, un caleidoscopio di emozioni

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BERTINORO (FC) – Domenica 25 marzo nella sede del Tribunato di Romagna, presso la chiesa di San Silvestro a Bertinoro, si è tenuto un appassionante convegno sulla figura di Alteo Dolcini alfiere storico della Romagna. È stata l’occasione per celebrare molte delle caleidoscopiche sfaccettature del patrimonio culturale romagnolo, dai vini, alla ceramica, dalle cante, alla poesia…

L’incontro è stato preceduto e introdotto dall’assemblea del Tribunato di Romagna culminata nell’emozionante cerimonia dell’incapparellatura: l’insediamento dei nuovi tribuni che come nobili cavalieri medievali hanno ricevuto l’investitura non tramite l’obsoleta spada, ma con l’imposizione della mitica caparèla bartèna: la mantella dei romagnoli. I Tribuni sono scelti tra personalità di rilievo sulla base delle loro esperienze culturali, letterarie, artistiche, scientifiche e professionali, con lo scopo di collaborare all’affermazione e alla salvaguardia del patrimonio culturale romagnolo.

La cerimonia si è conclusa con una lirica esecuzione della nota canta romagnola Bela burdëla-A Gramadora, interpretata da par suo da uno dei nuovi nominati, “incapparellato” Tribuno di Romagna proprio per i suoi meriti artistici: Raffaello Bellavista pianista e cantante lirico di Brisighella.

L’artista ha espresso prima con l’emozionante esecuzione della canta,poi con un suo breve intervento il grande onore di entrare a fare parte di quella che è oggi la più alta istituzione della cultura e delle tradizioni romagnole ed ha ringraziato pubblicamente per la stima manifestata nel consesso, Eugenio Fusignani vicesindaco di Ravenna, Franco Albertini Primo Tribuno Onorario, Beppe Rossi celebre imprenditore ravennate e il primo tribuno Giordano Zinzani.

Il cantante-pianista ravennate, reduce da importanti debutti e collaborazioni con artisti del calibro di Giancarlo Giannini, Morgan…, ha lanciato un progetto musicale di riscoperta e rivisitazione in chiave colta delle cante romagnole, con l’aspirazione di diffondere nei grandi teatri e tra il vasto pubblico il soffio vitale della Romagna.