Question Time, chiarimenti sull’open day vaccinazioni

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BOLOGNA – L’assessore Giuliano Barigazzi ha risposto alle domande d’attualità dei consiglieri Paola Francesca Scarano (Lega Bologna per Salvini premier), Marco Piazza (Movimento 5 stelle), Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sull’open day vaccinazioni. La risposta è stata letta dalla vicesindaca Valentina Orioli

La domanda della consigliera Scarano
“Valuteremo una organizzazione diversa per le prossime iniziative…” Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere in capo a chi è la responsabilità del pessimo spettacolo a cui abbiamo assistito ieri perchè se è vero che i ragazzi, quei giovani che tanto spesso vengono criticati dagli adulti ma che ieri hanno dato prova di grande responsabilità rispondendo in massa all’appello della vaccinazione come unico ed efficace antidoto al diffondersi del covid 19 – non si può dire altrettanto degli adulti che ieri erano chiamati ad organizzare questo evento. File chilometriche senza steward – senza distribuzione di numeri…tutto lasciato al caso. Poichè l’amministrazione era sicuramente stata messa a conoscenza di tale evento, sono a chiedere se si è accertata dell’organizzazione e se si era chiesto anche alla Polizia Locale di intervenire”.

La domanda del consigliere Piazza
“Visti gli articoli di stampa in merito all’assalto al centro vaccinale della Fiera nel primo “open day dei vaccini” con 8mila persone accalcate; ritenuto che fosse facilmente prevedibile che questa iniziativa avrebbe attirato migliaia di persone, ma nonostante questo non erano stato previsto niente per agevolare la creazione di una fila ordinata come per esempio transenne. Pone la seguente domanda d’attualità;
per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto accaduto; come è stato possibile una tale sottostima dell’afflusso e perché non è stata preparata una gestione ordinata di quella che sarebbe prevedibilmente stata una fila di migliaia di persone”.

La domanda del consigliere Sassone
“Relativamente a quanto accaduto nelle giornate dello scorso 1 e 2 giugno presso l’Hub vaccinale della fiera organizzato dalla Ausl di Bologna, premesso che il primo di giugno l’hub vaccinale della fiera è risultato essere chiuso causando disagio a decine di persone provviste di prenotazione e non avvisate della chiusura e della nuova data per la vaccinazione; rilevato che il 2 giugno, invece, per il giorno fissato per l’ Open Day vaccinazioni, si sono verificate file lunghissime incontrollate, assembramenti ed enorme disagi per i cittadini che avevano deciso di aderire all’ iniziativa. Che, per scusarsi di quanto accaduto, l’Ausl per dichiarazione del dott. Bordon, come riportata negli articoli di stampa dichiara che :”non avevamo riflettuto sul fatto che la gente potesse muoversi durante il coprifuoco, immaginavamo gli assembramenti potessero essere dalle 5 in poi”.

Tutto ciò premesso chiede al Sindaco ed alla Giunta un pensiero politico in merito, se non ritengano che la gestione, tanto del primo giugno quanto del 2 giugno, sia stata del tutto approssimativa da parte dell’Ausl e che, per il fatto stesso che sia stato dichiarato quanto al 2 giugno, che ci si aspettavano assembramenti e non sia stato fatto nulla per porre in essere condizioni preventive perché ciò non si verificasse, non sia la conferma di una fallimentare organizzazione dell’open day vaccinale e se non ritenga doveroso il Comune attivarsi con Ausl e Regione Emilia Romagna affinché in futuro, nel caso in cui dovessero essere realizzate ulteriori iniziative come quella del 2 giugno, si predispongano preventivamente dei correttivi affinché non si verifichino più simili situazioni”.

La risposta dell’assessore Barigazzi letta dalla vicesindaca Orioli
“Gentile consigliera, gentili consiglieri,
l’open day in Fiera dello scorso 2 giugno, organizzato dall’Ausl, non era ancora stato sperimentato a Bologna; un appuntamento con accesso libero da parte della popolazione che era tenuta a presentare unicamente la tessera sanitaria. Nella nota stampa, diffusa nel tardo pomeriggio del 1° giugno, l’Azienda specificava che sarebbe stato somministrato il vaccino Jansenn conosciuto come Johnson&Johnson, che le dosi a disposizione erano 1200 e che il punto vaccinale sarebbe stato aperto dalle 8 alle 19.

E’ evidente che l’Azienda ha sottostimato la portata dell’evento e la capacità attrattiva di questo vaccino che è, appunto, un monodose: da questo elemento sono inevitabilmente discese le problematiche organizzative, in particolare nella gestione degli accessi a partire da un numero inadeguato di figure che avrebbero potuto dare informazioni e tenere più ordinata la situazione all’apertura.

La Polizia Locale, presente inizialmente con compiti di gestione della viabilità, si è poi infatti affiancata alle altre forze dell’ordine per la gestione della situazione. Una situazione che ha dunque scontato evidenti carenze organizzative.

L’Ausl ha quindi da subito iniziato a inviare messaggi per “arruolare” altri vaccinatori e ha deciso di raddoppiare le dosi a disposizione che, alla fine della giornata, sono infine diventate 3000. Abbiamo quindi avuto tremila vaccinati in più – con un ciclo completo – e tutto questo senza nulla togliere al proseguimento della campagna vaccinale, credo debba essere il lato positivo assieme al fatto che che c’è stata una grande partecipazione di giovani.

Vorrei sottolineare che è stato il Sindaco Merola il primo a intervenire per scusarsi per i disagi occorsi ai cittadini. L’ha fatto non perché ci fossero responsabilità oggettive del Comune ma come deve fare chi è a capo di una comunità e non si vuole nascondere. E’ stato un errore di sottovalutazione che non si ripeterà, ha detto il Sindaco e ha poi ripetuto e riconosciuto il Direttore Bordon anche oggi . Faccio mie, con lo stesso spirito per il ruolo che ricopro le parole del Sindaco e, per rispondere al consigliere Sassone, assicuro un personale impegno perché non si verifichino più situazioni simili, in relazione con Ausl e Regione.

A me preme sottolineare che se questo è stato indubbiamente un episodio di mancanza organizzativa è pur vero che rappresenta un episodio isolato, e tale deve restare, all’interno di una lunga campagna vaccinale che l’Azienda Sanitaria ha portato avanti finora in modo estremamente efficiente e capillare sul territorio dell’area metropolitana di Bologna. Abbiamo cifre di somministrazione e copertura estremamente importanti, partendo in particolare dalla vaccinazione ai più anziani e più fragili, che con giusta scelta sono stati prioritariamente messi in sicurezza: oggi si procede con circa 7500 dosi giornaliere e fino ad ora sono state inoculate 355 mila prime dosi e circa 200 mila seconde (complessivamente il 43% della popolazione, ben oltre 85/90% della popolazione di oltre 70 anni).

Nei prossimi giorni le vaccinazioni proseguiranno, come è previsto con ulteriore vigore. Da ieri stanno arrivano gli sms alle persone che si erano candidate nella fascia di età 40/49 anni e dal 7 giugno ed entro il 18, con un timing molto serrato, si procederà alla prenotazione di tutto il resto della popolazione a partire dai 12 anni di età. In questo modo, tra giugno e luglio, avremo un’importante copertura vaccinale della popolazione nell’area metropolitana bolognese e questo ci consentirà anche di riaprire le scuole in sicurezza”.