La domanda della consigliera Clancy
“Lette le notizie circa l’imminente calendarizzazione delle prossime elezioni amministrative; considerato che l’organizzazione delle procedure di voto per file divise in base al sesso anagrafico espongono le persone transgender a un coming out forzato, quando non ad episodi di outing o di discriminazione diretta, minandone la partecipazione al voto; ricordato l’art. 48 della nostra Costituzione, che prevede che il voto sia “personale ed eguale, libero e segreto” e che il suo esercizio sia dovere civico; considerato che da anni le associazioni Lgbtiqa+ chiedono di organizzare le operazioni di voto con file divise con criteri che non costituiscano forme di discriminazione indiretta, ad esempio utilizzando l’iniziale del cognome, ad es. A-L, M-Z, come pare già avvenga in alcuni comuni della città metropolitana; pone al Sindaco e alla Giunta la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politico amministrativa dal Sindaco e dalla Giunta sulla vicenda; per sapere se e come l’Amministrazione intenda tutelare il diritto dellə persone transgender a partecipare serenamente alle operazioni di voto già a partire dal prossimo appuntamento elettorale”.
La risposta dell’assessore Gaggioli
“Grazie Consigliera,
concordo sulla necessità di trovare una soluzione, è ovvio che per un comune come Bologna per il numero di iscritti alle liste elettorali che ha, organizzarsi in così breve tempo è una sfida importante. Ho dato comunque mandato agli uffici di valutare la procedibilità della sua richiesta e di consultarsi anche sulla Prefettura, perché lo voglio ricordare: gli elenchi vengono redatti in duplice copia divisi per genere, la scelta di fare le due file è una scelta di carattere organizzativo, quindi si potrebbe trovare una soluzione anche in questo senso”