Question Time, chiarimenti sulle autorizzazioni per la circolazione in piazza Santo Stefano

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BOLOGNA – L’assessore Claudio Mazzanti ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle autorizzazioni per la circolazione in piazza Santo Stefano.

La domanda della consigliera Scarano
“Gli artigiani non devono chiedere autorizzazioni. Sono a chiedere al Signor Sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere come la Giunta sta cercando di porre rimedio a quelle segnalazioni che pervengono da parte di alcuni residenti nella zona di Piazza Santo Stefano in merito alle difficoltà e restrizioni alla libera circolazione”.

La risposta dell’assessore Mazzanti
“Gentile consigliera, sarò velocissimo, poi ho anche già avuto occasione con il giornale che ha pubblicato l’articolo a cui si riferisce, di rispondere, anche ad affermazioni fatte da esponenti politici su questo tema. La norma è da vent’anni che esiste, tutti gli artigiani lo sanno, gli operatori lo sanno, è proprio una pratica semplificatissima per permettere il pronto intervento ed è da vent’anni che lo stiamo dicendo.
Nell’area Santo Stefano dal 1 dicembre 2020 sono attive le telecamere 24 ore su 24 al posto dei fittoni mobili in attuazione di quanto previsto nel PGTU di Bologna approvato nel dicembre 2020, a seguito di un’ampia discussione con la cittadinanza e gli operatori economici. Sottolineo questo aspetto perché, come voi sapete, i fittoni venivano regolarmente vandalizzati e tantissime persone, anche chi non c’entrava niente, conoscevano i codici di accesso e quindi doveva intervenire spesso la Polizia Locale. Adesso ci sono le telecamere ed il giochino è finito.
Ci si riferisce in particolare a quanto descritto per le aree pedonali, e in particolare alla casistica delle aree pedonali diurne, per le quali si intende “promuovere la mobilità pedonale e ciclabile nelle sole ore diurne, limitando così le conseguenze che tale scelta comporta in termini di diminuzione degli spazi di sosta destinati ai residenti in cui la validità temporale è limitata ad alcune ore del giorno (ad esempio 10-20) in cui valgono le regole delle aree pedonali telecontrollate. Nella restante parte della giornata, l’accessibilità è comunque limitata ai veicoli autorizzati e, laddove possibile, è consentita la sosta su strada ai residenti e/o ai veicoli commerciali (titolari di contrassegni operativi) addetti all’approvvigionamento merci. Tale tipologia di regolamentazione è indicata per zone con particolare vocazione turistica – commerciale, dove la fruizione dello spazio stradale da parte dei pedoni e ciclisti in completa sicurezza è finalizzata all’aumento dell’attrattività delle attività commerciali e culturali.”
A seguito quindi di quanto stabilito dal PGTU nell’area pedonale diurna di piazza Santo Stefano i residenti accedono dalle ore 20 alle 10.30 per svolgere le attività di carico e scarico.
Per quanto riguarda gli artigiani: se sono dotati di contrassegno operativo (di solito gli idraulici che effettuano interventi nel centro storico sono provvisti di contrassegno DSI) possono accedere dalle ore 6 alle 10.30 sia che abbiano la sede nell’area sia con sede o unità locale all’esterno.
In particolare, proprio per i titolari di contrassegno DSI, riservati agli installatori, è sempre possibile accedere al di fuori delle fasce orarie per lo svolgimento di attività in emergenza con mezzi attrezzati per il pronto intervento comunicando il transito, opportunamente documentato, entro e non oltre le 48 ore successive al passaggio utilizzando l’apposito modulo di pronto intervento (si tratta di una semplice procedura, riportata ormai da anni sul sito internet del Comune). Quindi questa storia delle 78 ore di richiesta sono falsità, perché da sempre, da circa vent’anni un DSI, un artigiano, un installatore, un fontaniere, un fuochista, va, fa il lavoro in emergenza ed entro 48 ore comunica la targa, quindi può lavorare tranquillamente. Anche perché, prima fa il lavoro e poi successivamente avviene la segnalazione, quindi semplificata al massimo.
L’area è anche estremamente contenuta e nel caso in cui vi sia l’esigenza di effettuare un carico e scarico al di fuori delle fasce orarie e se la merce non è di notevole dimensione o pesantezza (consegna pacchi, cassetta/trolley con strumenti di lavoro) è possibile raggiungere a piedi il civico di interesse, così come avveniva prima, quando la zona era chiusa dai fittoni mobili.
I titolari di contrassegno Posto Auto possono invece accedere all’area 24 su 24 per raggiungere il proprio cortile o garage. Questo vale anche per chi ha un contratto di affitto di un posto auto o di un garage perché l’affittuario ha gli stessi diritti di un proprietario.
È garantito l’accesso a taxi e NCC che abbiano a bordo un disabile: questa soluzione è conseguente al fatto che il Codice della Strada non prevede l’accessibilità dei taxi in un’area pedonale, proprio per questo motivo il Ministero, nell’autorizzare la telecamera, non ha consentito di farli transitare. Cosa significa? Che noi, quando facciamo le isole pedonali, applichiamo le regole del codice della Strada e le circolari ministeriali interpretative.
Cotabo e Cosepuri, così come SACA e CAT hanno già sottoscritto un accordo con il Comune di Bologna per il caricamento, a far data dal 1 dicembre 2020, delle targhe di taxisti che trasportino disabili provvisti del contrassegno H. Perché questo? Perché questi sono portatori di handicap riconosciuti, per cui il meccanismo è molto semplice: il taxista può in quel caso portare la persona, andarla a prendere e, nel momento che questo avviene, non fa altro che telefonare alla centrale operativa, CAT, Cotabo, Cosepuri, Saca, dare il numero del tesserino rilasciato all’invalido. Il tassista comunicherà successivamente la targa che viene cancellata dalle rilevazioni delle telecamere. Quindi semplificazione anche qui massima. Per tutti gli altri, ricordo, che ci sono strade di accesso in Santo Stefano, che si attestano all’inizio della piazza, lo dico perché questo era già così anche da prima quando c’era il fittone che purtroppo molte volte era giù perché veniva vandalizzato come successo un po’ ovunque con spese notevoli di manutenzione da parte dei comuni, non solo quello di Bologna chiaramente. Per cui, è chiaro, che con le telecamere questi fenomeni non avvengono più, come del resto stiamo facendo in tante altre zone della città dove stiamo sostituendo i fittoni con telecamere”.