Question Time, chiarimenti sui dati della violenza contro le giovani donne emersi in commissione

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BOLOGNA – L’assessora Susanna Zaccaria ha risposto, in seduta di Question Time, alla domanda d’attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico), sui dati della violenza contro le giovani donne emersi in commissione.

La domanda della consigliera Lembi

“Visti gli articoli di stampa invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa circa l’evoluzione del fenomeno della violenza in questa fase, con particolare riferimento al manifestarsi di un aumento dei casi di giovani donne e ragazze”.

La risposta dell’assessora Zaccaria

“La questione delle giovani e giovanissime vittime di violenza è un dato che ho sentito con lei in commissione, non ho ancora il dettaglio approfondito dei dati di Casadonne, e ne approfitto per dire li presenteremo in conferenza stampa martedì 24 novembre, insieme alla presentazione del festival La violenza illustrata, come avviene ormai ogni anno. Questo per dire che questi dati li voglio leggere con attenzione, perché andrebbero in linea con qualcosa che purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto: un aumento e una presenza della violenza di coppia anche nei giovanissimi; meccanismi di prevaricazione che si ripropongono anche in coppie estremamente giovani, con molto controllo sulla giovane donna, anche tramite mezzi tecnologici. Tutta la parte che lei ha citato rispetto a un momento in cui sembra che si ritorni a incolpare facilmente, di nuovo, la vittima, anche a me preoccupa: guardando ai mezzi di comunicazione sembra che invece di aver fatto dei passi avanti si rischia di tornare indietro. Faccio fatica a dire se ciò è legato alla crisi che stiamo vivendo, perché per me la violenza è qualcosa di talmente trasversale, strutturale e radicato che forse i cambiamenti epocali ci possono aiutare a svelarne alcuni aspetti, ma non credo che influiscano più di tanto, trattandosi, come lei sa benissimo, di dinamiche di potere che sono purtroppo molto radicate. Certamente il coinvolgimento di ragazze così giovani nel contesto di incontri in cui ci si approfitta di loro da parte di uomini adulti ai quali si chiederebbe un po’ di responsabilità, è qualcosa che è sempre presente e anche collegato a fenomeni di cui abbiamo parlato recentemente per i fatti di Villa Inferno. Sicuramente tutte le attività che noi mettiamo in campo hanno proprio l’obiettivo di una sensibilizzazione, affinché a livello sociale si rifletta insieme sui ruoli e sulla responsabilità che si chiede agli uomini. Lei sa quanto io tenga a una corretta attribuzione della responsabilità delle violenze.

Questi fatti, purtroppo, danno un campo molto ampio a chi vuole rovesciare la responsabilità sulle donne: si sottolinea che le ragazze vogliono andare a queste ‘feste’ volontariamente; si scrivono cose come ‘donne schiave della droga’: e gli uomini che erano lì? C’è sempre una sottolineatura scorretta. Purtroppo queste narrazioni dei fatti non aiutano per niente tutti e tutte coloro che vogliono denunciare in modo chiaro il fenomeno della violenza, subdolo proprio perché si presta a tutte queste interpretazioni. Per tutelare le nostre giovani, dobbiamo vigilare, non con atteggiamento paternalistico che le considera povere incapaci, ma dare loro tutti gli strumenti per capire e leggere determinati comportamenti del mondo che sta loro attorno. Intanto, dobbiamo attribuire le giuste responsabilità e colpe, chiamandole con il loro nome, ai responsabili che mettono atto comportamenti di violenza, approfittandosi di ragazze giovani, con strumenti che tante volte abbiamo definito o di violenza fisica, di vera e propria prevaricazione, o con altri strumenti che però, dal mio punto di vista – anche se non si arriva ai fatti di Milano, dove c’è stata una vera propria prevaricazione -, sono comunque un modo di approfittarsi, e nell’identico modo una prevaricazione e una violenza”.