Progetto “Rivoluzioni”, tre oggetti che hanno cambiato il ‘900

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Da mercoledì 4 novembre tre appuntamenti online con conferenze, contributi e letture di attori Ert. Sull’automobile, sulla pillola contraccettiva e, infine, sul World Wide WeB

MODENA – Lezioni magistrali di docenti universitari, contributi web di esperti e letture di brani letterari affidate ad attori Ert. “Oggetti Rivoluzionari. Per una storia del Novecento” è il titolo di un ciclo di appuntamenti online che si articolerà in tre iniziative, sempre alle 18, dedicate a tre oggetti rivoluzionari: l’Automobile (mercoledì 4 novembre); la Pillola contraccettiva (lunedì 23 novembre); il World Wide Web (mercoledì 9 dicembre). Si potranno seguire in diretta web, trasmesse in streaming dallo Spazio F di Fondazione di Modena all’indirizzo www.fondazionedimodena.it/live-streaming o su www.rivoluzioni.modena900.it, il sito del progetto Rivoluzioni nel cui ambito si svolge il ciclo, ideato da Istituto storico e Centro documentazione donna nel Comitato comunale per la Storia e le Memorie del ‘900, in collaborazione con Emilia Romagna Teatro e Fondazione S. Carlo, con sostegno di Fondazione di Modena.

Le tre iniziative in programma sono dedicate al racconto del Novecento attraverso la cultura materiale e gli oggetti che hanno segnato, nell’uso quotidiano e nell’immaginario, le grandi rivoluzioni del secolo scorso. La storia contemporanea, e la storia del ‘900 in particolare, è infatti segnata da continue cesure rispetto al passato, i cui riflessi sono visibili in campo sociale, politico, culturale e artistico.

Il ciclo si articolerà in una serie di attività: dalle conferenze con docenti universitari; ai contributi web con esperti (che approfondiranno il tema in oggetto da prospettive diverse dal locale al nazionale) che saranno messi a disposizione sul sito; fino alle letture attoriali (anch’esse visibili sul sito del progetto) di Elena Natucci e Simone Francia che, con brani di letteratura, racconteranno gli oggetti rivoluzionari.

La cultura materiale, spiegano gli organizzatori, sarà l’angolo visuale privilegiato per esaminare fasi di transizione rivoluzionaria, spesso repentine e capaci di produrre effetti dirompenti sulla sfera individuale e collettiva. A guidarci in questo percorso saranno gli oggetti, considerati in un duplice senso. Da un lato, per il loro valore iconico e simbolico, come rappresentativi di fenomeni e processi storici, puntuali o di lungo periodo, in grado di incidere radicalmente sulla società e di determinare profonde rotture nei quadri tradizionali del pensiero e dell’agire. Dall’altro lato, come veri e propri agenti storici, che a loro volta plasmano e ridefiniscono trasversalmente credenze, immaginari e pratiche. Gli oggetti diventano in tal modo veicolo di nuove visioni del mondo e insieme osservatorio dal quale indagare le trasformazioni e le interazioni tra dimensione quotidiana e globale.