Presentati in Fondazione “I Giovedì della Bioetica”

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Otto appuntamenti nel 2019: si parte il 21 marzo con la conferenza di Telmo Pievani

PIACENZA – Sono stati presentati nella mattinata di lunedì 18 febbraio, in Fondazione, “I Giovedì della Bioetica” 2019. Otto conferenze di otto grandi studiosi italiani di profilo nazionale ed internazionale – dal giovedì 21 marzo a giovedì 14 novembre – sui grandi temi della bioetica: dall’ingegneria genetica all’etica dell’immortalità, dall’invadenza della tecnologia all’intelligenza artificiale.
L’iniziativa è promossa dell’Istituto Italiano di Bioetica – Sezione Emilia Romagna e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Si parte il prossimo 21 marzo, alle 17.30, nell’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant’Eufemia con Telmo Pievani dell’Università di Padova sul tema Riscrivere il DNA. La rivoluzione in corso nell’ingegneria genetica.
Il curatore scientifico dei Giovedì della Bioetica, Giorgio Macellari, presidente della Sezione Emilia Romagna e il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Massimo Toscani, hanno illustrato il valore di questo nuovo progetto culturale «destinato ad un pubblico eterogeneo di studenti, studiosi e intellettuali, ma anche semplici cittadini, di curiosi, coraggiosi e trasgressivi per sensibilizzare le gente sull’importanza del sapere scientifico e delle riflessione filosofica sulla Bioetica nel tempo che viviamo».
«Gli autori e i temi delle conferenze – ha spiegato Giorgio Macellari – hanno come sfondo comune l’interrogazione sulle implicazioni etiche delle innovazioni scientifiche e biotecnologiche all’insegna del motto Tutto è consentito all’uso della Scienza per l’Uomo. Nulla è consentito all’uso dell’Uomo per la Scienza».
Il Prof. Fabio Fornari ha sottolineato nel suo intervento, che «la Bioetica promuove il sapere in quanto opportunità per la crescita individuale e sociale, fisica e psicologica, intellettuale e spirituale». «Esistono soltanto due cose – ha aggiunto Fornari – scienza e opinione: la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza».
La sezione Emilia Romagna, con sede a Piacenza, a ottobre ha ripreso le sue attività con una nuova organizzazione e nuovi soci (medici, insegnanti, avvocati, giornalisti, sacerdoti, educatori) e si propone, come ha sottolineato Giorgio Macellari, «di sollecitare un dibattito culturale intorno a temi di rilevanza scientifica, filosofica e morale e alle loro ricadute pratiche nella nostra vita quotidiana».
Lo spirito della Sezione dell’Istituto di Bioetica è «squisitamente multidisciplinare – ha aggiunto Macellari – e concepisce l’integrazione fra saperi diversi come strumento di innovazione, progresso, libertà e democrazia e la diversità come una ricchezza e la difende come cammino verso la tolleranza e la convivenza pacifica».
«Con i “Giovedì della Bioetica” – ha concluso Giorgio Macellari – promuoviamo il Sapere, con un particolare riferimento a quello scientifico, ma ampiamente integrato a quello umanistico in quanto opportunità per la crescita individuale e sociale, fisica e psicologica, intellettuale e spirituale».
Dopo la conferenza di marzo con Pievani, sono previsti due appuntamenti nel mese di aprile. Il 4, sempre alle 17.30, l’incontro con Speranza Falciano, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma, che parlerà delle Discriminazioni di genere nelle scienze dure. Uomini contro donne?
L’11 sarà Domenico De Masi, dell’Università la Sapienza di Roma, a parlare de Il lavoro nel XXI Secolo.
Il 9 maggio, Daniele Novara, dell’Università Cattolica di Milano, affronterà L’invadenza della tecnologia nel mondo dei giovani.
Si riprende in autunno, il 26 settembre, con Carlo Alberto Redi, dell’Università di Pavia che affronterà il tema Genomica Sociale. Come la vita quotidiana può modificare il nostro DNA.
Due appuntamenti nel mese di ottobre. Il 10 con Roberto Cingolani, dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che parlerà di Intelligenza artificiale. Applicazioni e implicazioni etiche nell’imminente futuro.
Il 24 con Remo Bodei, della University of California-Los Angeles, che metterà a confronto L’Intelligenza artificiale e le biotecnologie.
I Giovedì della Bioetica chiuderanno il 2019 il 14 novembre, con Matteo Cerri, dell’Università di Bologna con la relazione La scienza del freddo. Dagli ibernauti all’etica dell’immortalità.

LE SCHEDE DEI RELATORI

Telmo Pievani.

Laureato in Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano, si è specializzato negli Stati Uniti sotto la supervisione Ian Tattersall (American Museum of Natural History di New York). Dal 2012 è Ordinario presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Padova (cattedra di Filosofia delle Scienze Biologiche) ed è titolare degli insegnamenti di Bioetica e Divulgazione naturalistica. Dal 2017 è Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica. È autore di più di 230 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali. Tra i suoi libri più recenti: Evoluti e abbandonati Einaudi (2014); Libertà di migrare (con Valerio Calzolaio) Einaudi (2016); Come saremo. Storie di umanità tecnologicamente modificata (con L. De Biase) Codice Edizioni (2016); Homo Sapiens e altre catastrofi. Per una archeologia della globalizzazione Meltemi (2018).

Speranza Falciano.

Laureata in Fisica nell’Università La Sapienza di Roma, ha lavorato al CERN e al Politecnico Federale di Zurigo, con incarichi scientifici internazionali. Per circa 10 anni ha svolto attività didattica come professore a contratto nell’Università La Sapienza di Roma per il corso di laurea in Fisica. Dal 1983 è stata Ricercatrice nell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma, di cui è stata vicepresidente dal 2012 al 2013 (la prima donna a ricoprire la carica). Per 6 anni ha diretto la Sezione di Roma Sapienza dell’INFN. Dal 2011 a tutt’oggi è membro della Giunta Esecutiva dell’INFN. I suoi principali ambiti di ricerca hanno riguardato la fisica sub-nucleare, il bosone di Higgs e i problemi del trasferimento tecnologico. È autrice di circa 700 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali.

Domenico De Masi.

Professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove è stato preside della facoltà di Scienze della comunicazione. Ha fondato la “S3. Studium”, Scuola di specializzazione in scienze organizzative, poi trasformata in società di ricerca e formazione. Teorico del paradigma post-industriale, basato sull’idea che l’azione congiunta di progresso tecnologico, sviluppo organizzativo, globalizzazione, mass media e scolarizzazione di massa abbia prodotto una società centrata sulla produzione di servizi, informazioni, valori e simboli, la sua ricerca sociologica si è concentrata sui nuovi assetti economici, sulle nuove forme di convivenza, sui nuovi lavori e sull’ozio creativo come sintesi di studio, lavoro e gioco. Tra i suoi libri più recenti: Mappamundi. Modelli di vita per una società senza orientamento Rizzoli (2015); Tag. Le parole del tempo Rizzoli (2015); Una semplice rivoluzione. Lavoro, ozio, creatività: nuove rotte per una società smarrita Rizzoli (2016); Il lavoro nel XXI secolo Einaudi (2018); L’età dell’erranza. Il turismo nel prossimo decennio Marsilio (2018); Il mondo è giovane ancora Rizzoli (2018).

Daniele Novara.

Pedagogista, scrittore, vive a Piacenza dove nel 1989 ha fondato il CPP (Centro Psico-Pedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti). Dal 2002 dirige “Conflitti. Rivista italiana di ricerca e formazione psicopedagogica”. Dal 2004 è docente nel Master di Formazione Interculturale presso l’Università Cattolica di Milano. Ha ideato vari strumenti nella logica del metodo maieutico. È autore di numerosi libri; tra i più recenti, tutti per la BUR: Meglio dirsele. Imparare a litigare bene per una vita di coppia felice (2015); Punire non serve a nulla. Educare i figli con efficacia evitando le trappole e motive (2016); Non è colpa dei bambini. Perché la scuola sta rinunciando a educare i nostri figli e come dobbiamo rimediare. Subito (2017); Cambiare la scuola si può (2018).

Carlo Alberto Redi.

Laureato in Scienze Biologiche, è Ordinario di Zoologia presso l’Università di Pavia e Professore a contratto nell’Istituto Universitario di Studi Superiori, Accademico dei Lincei e socio onorario della Società Genetica del Cile. Nel 2004 è cofondatore dello European Centre for Law, Science and New Technologies, con sede nell’Università di Pavia. I suoi maggiori ambiti di ricerca riguardano la genomica funzionale, l’epigenetica e le cellule staminali, sia embrionali che dell’adulto. Ha partecipato alla clonazione del primo topo, Cumulina. È autore di numerosi libri; tra i più recenti: Science, law and the courts in Europe (con Amedeo Santosuosso e Giuseppe Gennari) Ibis (2004); Chi ha paura di Darwin? (con Ernesto Capanna e Telmo Pievani) Ibis (2006); Il biologo furioso Sironi (2011); Genomica Sociale. Come la vita quotidiana può modificare il DNA (con Manuela Monti) Carocci (2018); Lo specchio di Dioniso. Quando un corpo può dirsi umano (con Carlo Sini) Jaca Book (2018).

Roberto Cingolani.

Laureato in Fisica all’Università di Bari, si perfeziona alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 1988 al 1991 è stato membro dello staff del Max Planck Institut di Stoccarda. Fra il 1997 e il 2000 è stato Visiting Professor nell’Università di Tokyo e nella Virginia Commonwealth University, Stati Uniti. Dal 2000 al 2005 è stato Ordinario di fisica generale presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università del Salento, dove ha fondato e diretto il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce. Dal 2005 è direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, nel quale si occupa soprattutto di Intelligenza Artificiale. Tra i suoi libri più i recenti: Il mondo è piccolo come un’arancia. Una discussione semplice sulle nanotecnologie Il Saggiatore (2014); Umani e umanoidi. Vivere con i robot (con Giorgio Metta) Il Mulino (2015).

Remo Bodei.

Laureato in Filosofia a Pisa, ha perfezionato la sua preparazione teoretica e storico-filosofica a Tubinga e Friburgo. Dal 2006 insegna filosofia all’UCLA (University of California – Los Angeles), dopo aver a lungo insegnato storia della filosofia ed estetica alla Scuola Normale Superiore e all’Università di Pisa dove tuttora tiene, saltuariamente, qualche corso. È membro dell’Advisory Board internazionale di dell’Istituto Europeo di Design. Dal 2015 è socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Studioso di idealismo, estetica e psicanalisi, attualmente è concentrato sulle teorie della memoria. Tra i suoi libri più i recenti: Ira. La passione furente Il Mulino (2011); Beati i miti, perché avranno in eredità la terra (con Sergio Givone) Lindau (2013); Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri Feltrinelli (2013); Limite Il Mulino (2016).

Matteo Cerri.

Medico chirurgo e dottore di ricerca in neurofisiologia, è stato post-Doc Fellow presso il Neurological Science Institute, Oregon Health & Science University, Portland, USA. Dal 2006 è Ricercatore Universitario nel Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna. È membro del Topical Team Hibernation della European Space Agency (ESA) e associato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Divulgatore scientifico, nel 2018 ha scritto per Zanichelli A mente fredda. L’ibernazione: dal mondo animale all’esplorazione spaziale. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali sul sonno, l’ipotermia e l’ibernazione, con un particolare interesse per le condizioni degli astronauti nei viaggi interplanetari.