Piacenza: “Il Po ricorda. Vivere il confine” Spazio al fiume

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Sabato 17 settembre dalle 16.00 con Arti e Pensieri sul Lungo Po

spazio-al-fiumePIACENZA – Sabato 17 settembre dalle 16.00 appuntamento sull’argine del Po (zona riqualificata all’altezza della banchina di attracco Città di Piacenza, zona Canottieri Vittorino da Feltre), per l’ultima data della quarta edizione de “IL PO RICORDA. Vivere il confine”, il festival fluviale a cura dell’Associazione culturale Arti e Pensieri.

L’ultimo evento della rassegna, a ingresso libero e rivolto a interessati di tutte le età, si intitola Spazio al Fiume e ci porterà a riflettere su come il Po non segni più un confine politico: la vera frontiera, infatti, oggi passa all’interno della città e separa il centro dai luoghi degradati che hanno perso una funzione e con essa la propria identità. Ripensare lo spazio del Lungo Po e ‘ricucirlo’ alla città è ora il vero fronte di consapevolezza.
L’appuntamento sul lungofiume inzierà con una tavola rotonda (informale, dato il contesto, sebbene animata da illustri esperti) che si propone di raccogliere progetti e proposte per la riconnessione della città di Piacenza al Po e la valorizzazione del paesaggio fluviale, temi portanti dell’iniziativa fin dalla sua prima edizione nel 2013. All’apertura dei lavori sarà presente l’Assessore Giorgio Cisini.
Gli interventi affronteranno i vari aspetti che compongono la realtà multiforme e complessa del paesaggio. L’arch. Marcello Spigaroli (Politecnico di Milano) tratterà delle questioni urbanistiche, relative ai progetti per la città di Piacenza, per ripensare i percorsi di collegamento tra la città e il fiume e per riqualificare la periferia nord, sia quella esterna che quella interna alle mura, dove recentemente si sono liberate le vaste aree prima occupate dai militari. L’arch. Pierangelo Carbone (Consorzio di Bonifica) muovendo da un’analisi della macchina burocratica, articolata secondo le competenze specifiche dei vari enti che si occupano del Po, evidenzierà l’importanza di una programmazione condivisa. L’arch. Alessandra Bonomini (Ceas Piacenza) fornirà gli strumenti per comprendere la ricchezza costituita dalla varietà di forme di vita che popolano il Po, a cui la città di Piacenza potrebbe in futuro attingere attraverso più consapevoli e accorte strategia di tutela del paesaggio.
Per un vero rilancio del Po come risorsa e fonte di sviluppo è necessario che la riflessione sul caso piacentino si inserisca in una prospettiva più ampia sull’ambiente fluviale nel suo complesso. In questo senso un importante contributo verrà dal prof. Pierluigi Viaroli ecologo dell’Università di Parma, che analizzerà i problemi legati all’inquinamento del grande fiume, considerando le trasformazioni avvenute negli ultimi decenni per giungere a prevedere quale sarà l’evoluzione futura.
Sempre nell’ottica di allargare lo sguardo oltre il confine, per inserire Piacenza nel circuito comprendente l’asta del medio Po da Pavia a Mantova, la tavola rotonda di sabato si configura tra l’altro come evento complementare al convegno “Le signore del Medio Po. Ripensare territorio e fiume tra Piacenza e Cremona”, che si terrà il 28 e 29 ottobre in entrambe le città e accoglierà, appunto, gli esiti della round table sul Po.
A latere del workshop, sul lungo Po, lo sguardo dell’artista Antonella de Nisco che illustrerà il progetto POrta creato per IL PO RICORDA al fine di “ricucire” idealmente il tessuto urbano restituendo senso allo spazio di confine attraverso i suoi interventi di land art allestiti a Palazzo Farnese, alla Porta del Soccorso e sull’argine, con cui ha inteso dare voce al paesaggio e segnare un percorso di riavvicinamento al Po, custode di un’identità ancestrale da riscoprire e valorizzare.
Ospite della giornata l’Associazione ‘L’angolo dei bambini e dei ragazzi’ di Roncaglia, con video e filmati per non dimenticare l’alluvione che ha colpito il nostro territorio esattamente un anno fa.
Per piccoli e grandi non mancherà un laboratorio creativo incentrato sul tema dell’ambiente tramite l’utilizzo dell’argilla e di foglie, bacche e fiori offerti dal Po per creare bellissimi ‘quadri’ tridimensionali e, infine, aperitivo a base di ‘stricci & chips’, pane, coppa e pesciolini in carpione preparati seguendo l’antica ricetta.