Nuovo Coronavirus, tutti i chiarimenti relativi alle Case residenze per anziani e ai Centri diurni per disabili

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CESENA – Oltre a cinema, teatri, discoteche, luoghi di aggregazione pubblica più in generale, sono coinvolte dalle Ordinanze di contenimento del contagio del Coronavirus anche le Case residenze per anziani e i centri socio-riabilitativi residenziali per disabili. Alla luce del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, le cui misure resteranno in vigore fino a domenica 8 marzo, l’Assessora ai Servizi Sociali Carmelina Labruzzo precisa che per le Case Residenze Anziani e i Centri socio-riabilitativi residenziali per disabili il Comune si attiene alle indicazioni limitative già definite che prevedono l’accesso di visitatori e parenti a non più di un visitatore per ogni ospite al giorno.

“L’attività di altre strutture residenziali con ospiti autonomi e autosufficientispiega l’Assessoraviene similmente limitata nell’accesso da parte di figure esterne, il dormitorio per senza fissa dimora ad esempio non ospiterà persone nuove sconosciute ai Servizi. Inoltre, tutti i servizi diurni che non hanno commistione con altre strutture residenziali restano regolarmente aperti (incluso il Centro diurno per Senza fissa dimora la ‘Marmotta Rossa’) e tutti gli altri servizi che invece hanno commistione con altre strutture residenziali proseguono l’attività che subisce tuttavia una riorganizzazione con lo scopo di ridurre il più possibile le interferenze e la commistione tra gli ospiti e il personale del diurno e gli ospiti e il personale del servizio residenziale”.

In relazione alle attività di trasporto e accompagnamento sociale, l’Assessora evidenzia che “non sono previste restrizioni fermo restando le indicazioni già in Ordinanza connesse alla sanificazione dei mezzi”. L’attività del servizio sociale territoriale resta invece invariata ad eccezione di alcuni Servizi per la tutela minori che potranno allinearsi alle indicazioni regionali di sospensione e ridimensionamento dei servizi educativi. Infine, l’assistenza domiciliare è mantenuta invariata fatta salva la possibilità di modificare i piani assistenziali in accordo col servizio sociale territoriale per agevolare i compiti di cura dei figli degli operatori in considerazione della chiusura delle scuole.