Navigator, i Centri per l’Impiego dell’Emilia-Romagna

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In regione sono 58 quelli che non verranno rinnovati

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – “Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali evidenzia come non sia tecnicamente possibile procedere a un’ulteriore proroga dei contratti dei navigator scaduti il 31 ottobre: prendiamo atto delle indicazioni pervenute e quindi dell’impossibilità di continuare ad avvalerci della loro collaborazione”.

È quanto afferma Paola Cicognani, direttore dell’Agenzia regionale per il Lavoro dell’Emilia-Romagna, facendo il punto della situazione regionale sui consulenti assunti a tempo determinato dalle regioni nel luglio del 2019 per aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro.

La nuova situazione, in seguito alla nota del Ministero che nei giorni scorsi ha chiarito come, per i navigator scaduti il 31 ottobre, “i contratti non sono prorogabili” ed eventuali utilizzi degli ex consulenti “richiederebbero l’approvazione di un’apposita norma non allo studio dal Ministero”.

Dei 165 navigator che nel luglio del 2019 erano stati assegnati alla Regione Emilia-Romagna, sono 58 quelli ancora contrattualizzati che quindi, allo stato dei fatti, non verranno rinnovati.

Parte dei navigator, superando i concorsi pubblici, è già stata assorbita con assunzioni in ruolo presso i Centri per l’impiego dell’Emilia-Romagna, poiché l’Agenzia regionale per il Lavoro, in attuazione del piano di potenziamento delle strutture, ha già concluso in questi mesi quattro procedure concorsuali con un totale di 504 assunzioni. E inoltre sono stati banditi altri due concorsi per 43 posti.

“L’Emilia-Romagna con i concorsi ha messo in campo le opportunità per valorizzare le competenze dei navigator- spiega Cicognani-, col potenziamento dei Centri per l’impiego emiliano-romagnoli. Altre opportunità arriveranno da altri due concorsi già banditi, che si concluderanno i prossimi mesi con assunzioni a tempo indeterminato per il completamento del piano di potenziamento dei Centri per l’impiego e delle politiche attive del lavoro”.