Lenz Fondazione alla Biennale Teatro 2021 diretta da Stefano Ricci e Gianni Forte

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Lenz Fondazione, Altro stato – ph © Maria Federica Maestri

Altro stato, da La vita è sogno di Pedro Calderón de la Barca, sarà in scena al 49. Festival Internazionale del Teatro. Maria Federica Maestri e Francesco Pititto parteciperanno inoltre alla tavola rotonda Teatro e psicoterapia, assenza e ritorno al rito

PARMA – Maria Federica Maestri, regista e creatrice dell’installazione e dei costumi di Altro stato, introduce la creazione di Lenz Fondazione che martedì 6 luglio (ore 21) e mercoledì 7 luglio (ore 18) sarà in scena negli spazi dell’Arsenale – Tese dei Soppalchi a Venezia, ospite del 49° Festival Internazionale del Teatro su invito dei Direttori Artistici Stefano Ricci e Gianni Forte: «L’interrogazione del capolavoro calderoniano – Che cos’è la vita? – si arricchisce di un ulteriore e fondamentale enigma filosofico: Chi sono io? In un continuo rispecchiamento testuale, la dualità classica della coppia drammatica dei personaggi principe/servo (Sigismondo/Clarino – il gracíoso/fool dei drammi barocchi spagnoli) viene sottratta alla sua elementare e semplificante verità sociologica. La figura del grazioso di Calderón de la Barca si appropria dei versi di Sigismondo, sospesi tra realtà e finzione, ponendo sé stesso nella medesima condizione umana del protagonista, sulla stessa soglia tra il vero e il sogno, passato e presente, immaginazione e realtà».

«Costretti nell’unico corpo psichico della straordinaria attrice sensibile Barbara Voghera, già fool shakesperiano nel Verdi Re Lear di Lenz» continua Maria Federica Maestri «principe e servo si inseguono alla ricerca di una sola identità con l’unica certezza che ‘non c’è via di scampo dalla forza del destino e dal crudele fato; così è dunque vano ogni gesto, se alla Morte vuoi sfuggire è sicuro che vai a morire’».

Altro stato è parte de Il Passato imminente, progetto quadriennale di Lenz per Parma Capitale Italiana della Cultura 2021 che si è realizzato nell’installazione performativa contemporanea di opere di Pedro Calderón de La Barca: i grandi autos sacramentales Il grande teatro del mondo (2018) e La vida es sueño (2019) allestiti negli spazi del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma; i tre soli Flowers like stars?, Hipógrifo violento e Altro stato e il dramma teologico-filosofico La vita è sogno, debuttato nel giugno 2021 ricevendo grande attenzione da parte di pubblico e critica.

«Dal Sancho Panza di Cervantes al buon soldato Sc’vèik di Hašek. C’è una grande affinità tra il Clarino/Barbara di Calderón de la Barca e i due altri servitori caratterizzati da una medesima avversione ai comportamenti eccentrici dei rispettivi padroni, alla cui volontà sono costretti ad ubbidire» riflette Francesco Pititto, che di Altro stato ha curato traduzione, drammaturgia e imagoturgia «Se poi il secondo di questi (l’anti-soldato di Hašek, riletto in chiave pacifista e universale da Piscator e Brecht che lo porteranno in scena a Berlino con le marionette disegnate da Georg Grosz) diventa parvenza virtuale, sagoma onirica e imagoturgica per il gracioso/fool reale, tutto si sospende e riaffiora di prepotenza il tema cardine del libero arbitrio e della grazia; come per il ballerino di Kleist, in Über das Marionettentheater, al termine della sua comunicazione di estetica metafisica: ‘Noi vediamo che nella misura in cui nel mondo organico la riflessione si fa più debole e o scura, la grazia vi compare sempre più raggiante e imperiosa’. Ecco allora che la vera marionetta Sc’vèik accompagna Clarino/Barbara sulla via dell’anima, entrambe impegnate nella ricerca del centro di gravità comune, unite in una danza meccanica e divina insieme. ‘Così si ritrova anche la grazia, dopo che la conoscenza, per così dire, ha traversato l’infinito; così che, nello stesso tempo, appare purissima in quella struttura umana che ha o nessuna o un’infinita coscienza, cioè nella marionetta, o in Dio’».

«La domanda tradizionale intorno alla vita, scivola qui con straordinaria sensibilità e naturalezza nella domanda intorno alla propria vita, alla propria soggettività, che proprio attraverso lo specchio ed il riflesso può trovare una dimensione paradossalmente più autentica» ha scritto la studiosa Maria Dolores Pesce a proposito della creazione che si  avvale delle musiche di Johann Sebastian BachClaudio Rocchetti «Il corpo sentimentale in scena porta dunque su di sé vicinanza emotiva ed una capacità significante inconsueta. Uno spettacolo che si ribella alla cosiddetta realtà, questa sì falsa, per individuare la verità dell’immagine e dell’immaginato».

«In Barbara Voghera convivono – sempre in lotta – le due anime de La vita è sogno: la consapevolezza della tragedia senza scampo a cui è destinato l’Uomo e il desiderio di sottrarsi al dominio del reale dando forma ad un mondo rovesciato, liberato da leggi e regole, da convenzioni e imposizioni divine e statuali» concludono Maria Federica Maestri e Francesco Pititto «Questa oscillazione tra le due polarità etico-drammaturgiche è il campo interpretativo in cui l’attrice è immersa, in un bruciante rispecchiamento esistenziale: la condizione reale dell’alterazione cromosomica destina ad una oggettiva subalternità, ad una concreta sottrazione di potere, ad una minore possibilità di realizzazione del sé. A questa sorte – segnata da ‘una stella importuna’ (come quella di Fenix ne Il principe costante) l’attrice contrappone una furia artistica sovversiva, una volontà di rivolta che non si assoggetta all’evidenza psico-fisica, bellezza e forza irriducibili versus l’arrogante violenza delle norme e delle convenzioni sociali».

Barbara Voghera è protagonista dagli inizi del duemila di alcuni tra i più importanti progetti performativi di Lenz, figura centrale nella pluridecennale indagine di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sul rinnovamento della lingua scenica contemporanea attraverso il dialogo artistico con l’alterità. Eccezionale interprete nelle varie stesure dell’Amleto, è presenza poliforme nella trilogia dedicata al Faust di Goethe e straordinaria performer nella prima versione de La vita è sogno di Calderón de la Barca nel ruolo di Clarino. È in scena nell’allestimento site-specific Il grande teatro del mondo, realizzato nel 2018 presso il Complesso Monumentale della Pilotta. Tra i numerosissimi altri ruoli interpretati in questi vent’anni di lavoro vale segnalare almeno quelli di protagonista in Biancaneve e Pollicino nel Progetto Grimm (in tour nelle maggiori capitali europee), il Fool nell’opera Verdi Re Lear, commissione speciale del Festival Verdi 2015 e Bradamante nel progetto biennale site-specific ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto. Nel 2013 è unica interprete di Hamlet Solo, nel 2019-20 interpreta Oreste nell’Orestea di Eschilo e nel 2021 è tra gli interpreti de La vita è sogno, creazione site-specific all’Abbazia di Valserena.

Maria Federica Maestri e Francesco Pititto parteciperanno inoltre, mercoledì 7 luglio alle ore 15 presso la Sala delle Colonne a Ca’ Giustinian a Venezia, alla tavola rotonda Teatro e psicoterapia, assenza e ritorno al rito. Moderatore Andrea Porcheddu, altri ospiti Claudio Longhi, Vittorio Lingiardi, Danio Manfredini, Chiara Guidi, Galatea Ranzi.

Informazioni su Altro stato: https://lenzfondazione.it/creazioni/creazioni-on-tour/altro-stato/.

Programma generale Biennale Teatro 2021: https://www.labiennale.org/it/teatro/2021.

Altre informazioni: 0521 270141 | 335 6096220 | info@lenzfondazione.it | www.lenzfondazione.it.

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