La critica d’arte di Ferrara Barbara Vincenzi per la mostra di Giovanni Cerri a Genova

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Barbara Vincenzi

FERRARA – La critica d’arte ferrarese di Barbara Vincenzi è stata scelta per occuparsi della curatela della mostra “L’Italia che partiva. Via mare verso l’America” dell’artista milanese Giovanni Cerri, in programma dal 14 marzo al 14 aprile al Galata Museo del Mare di Genova e sostenuta dal Museo Italo Americano di San Francisco.

La scelta di affidare la curatela della mostra a Barbara Vincenzi non è stata assolutamente casuale, visto che dopo la Laurea in Storia dell’arte Medioevale e Moderna presso il DAMS di Bologna si è specializzata in curatela e in Didattica dell’Arte al MAXXI di Roma, alla GAM di Torino e alla GAM di Bologna. Inoltre, negli ultimi vent’anni anni Barbara Vincenzi ha curato diverse importanti mostre in tutta Italia in spazi espositivi di prestigio come il Museo Carlo Zauli di Faenza, Palazzo Zenobio a Venezia, Ca’ dei Carraresi di Treviso e il Pam (Parete Art Museum) di Caserta.

La mostra di Giovanni Cerri riporta l’attenzione su uno dei fenomeni sociali e culturali più pregnanti della storia italiana, che vide tra il 1876 e il 1925 più di sei milioni di italiani lasciare il proprio paese per raggiungere gli Stati Uniti partendo dai dai quattro porti d’imbarco autorizzati di Napoli, Palermo, Messina e Genova. Una storia dimenticata, colma di tormento e di interi nuclei familiari sradicati dalle proprie origini e dalla propria terra, e che purtroppo oggi riviviamo nei resoconti giornalistici di chi ogni giorno dalle coste dell’Africa sfida e affronta il mare per raggiungere l’Europa nella speranza di un futuro migliore.

L’intera narrazione visiva volutamente in bianco e nero Cerri, come se fossero essa stessa documento storico, esplora la memoria collettiva di un’epoca caratterizzata da profonde trasformazioni sociali e culturali e guarda alla Storia di migliaia di esseri umani – tutta gente povera, umile, come braccianti, operai, badanti, facchini, lustrascarpe, venditori ambulanti – che si imbarcarono ben consapevoli che molti di loro non sarebbero mai più tornati in patria nel momento in cui decisero di intraprendere viaggi su navi a vela o piroscafi che duravano dalle tre alle cinque settimane, resi ancora più faticosi dal sovraffollamento e dalle condizioni igienico-sanitarie dei locali dove gli emigranti trascorrevano l’intera traversata.

La genesi della mostra, che presenta venti opere tutte datate 2023, è iniziata dal recupero “in rete” di immagini, documenti, fotografie e cartoline capaci di condensare il senso di storie tanto intense quanto drammatiche: la ressa sui moli, le visite mediche prima dell’imbarco, la salita sulle navi con valigie enormi e pesanti caricate a fatica sulle spalle, i saluti struggenti, il gesto del primo avvistamento del suolo americano, il grido “l’America!” e il saluto alla Statua della Libertà, il mettersi in fila per le ispezioni, l’attesa dello sbarco verso un mondo sconosciuto.

Immagini capaci di restituire una prospettiva intima sui sacrifici e le speranze dei nostri antenati, uomini e donne che contribuirono a plasmare il mondo che conosciamo e in cui oggi viviamo.

Dei dipinti presenti al Galata Museo del Mare uno solo, intitolato “Il viaggio”, è a colori. Un’opera di grandi dimensioni (150×250), esposto senza telaio come fosse una vela di una nave, quasi astratto, che attraverso macchie di colore, colature e linee casuali, simboleggia l’incertezza e il non definito, lasciando al visitatore la più completa libertà di riflessione sul significato del viaggio e dell’importanza di tutte quelle storie individuali e collettive che hanno contribuito a comporre, oggi, il tessuto della nostra identità nazionale.

La mostra rende infine omaggio anche a tre figure emblematiche legate all’emigrazione italiana: Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti (Nick and Bart), i due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti che nel 1927 furono condannati alla sedia elettrica per duplice omicidio, per poi venire assolti cinquant’anni dopo dal Governatore Michael Dukakis; George Moscone, il sindaco di San Francisco di origini liguri progressista e difensore dei diritti civili ucciso nel 1978 insieme all’attivista Harvey Milk, da un ex consigliere comunale.

La mostra, che presenta in catalogo un’introduzione di Matteo Collura, è stata resa possibile, oltre che dalla collaborazione con il Museo Italo Americano di San Francisco, anche grazie al fondamentale sostegno di Valla Morrison & Schachne Inc. PC, Mediafilm, Officine Mara, ARAG e Axa e Gec &co intermediazioni assicurative.

AFFIDATA ALLA CRITICA D’ARTE FERRARESE BARBARA VINCENZI

LA CURATELA DELLA MOSTRA DI GIOVANNI CERRI

“L’Italia che partiva. Via mare verso l’America” 

GALATA MUSEO DEL MARE

Saletta dell’Arte

Calata de Mari 1, Genova

14 marzo – 14 aprile 2024

Orari di apertura

Da martedì a venerdì 10.00 – 18.00

Sabato e domenica 10.00 – 19.00

Biglietteria

Mostra compresa nel biglietto di ingresso del museo 

Inaugurazione

Giovedì 14 maggio ore 18

Informazioni al pubblico

010.2533555 | accoglienza@galatamuseodelmare.it