Impianti di riscaldamento: iscrizione al Catasto termico

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C’è tempo fino al 30 giugno per censire nel registro regionale le caldaie. Sono oltre 50 mila quelle presenti in città. E, in caso di freddo, si può tenere acceso il termo

MODENA – C’è tempo fino al 30 giugno per registrare al Catasto regionale degli impianti termici (Criter) gli impianti di riscaldamento, quelli per l’aria condizionata e gli impianti centralizzati per la produzione di acqua calda sanitaria.

La registrazione, che deve essere effettuata a seguito di un controllo sulla sicurezza e l’efficienza energetica dell’impianto eseguito da un manutentore specializzato, è uno degli strumenti adottati dalla Regione Emilia Romagna per avere abitazioni più sicure, aria più pulita e una maggiore sostenibilità ambientale.

A Modena sono presenti poco più di 50 mila impianti (compresi 1.800 non allacciati alla rete del gas) che per la maggior parte, circa 44 mila, sono già iscritti al catasto Criter. Per chi non l’abbia ancora fatto, mettersi in regola entro il 30 giugno è importante per garantire una maggiore sicurezza e, grazie a un impianto più efficiente, abbattere i costi energetici. Va ricordato, inoltre, che la mancata iscrizione comporta una sanzione amministrativa fino a 4.000 euro.

Per registrare l’impianto, il proprietario o l’inquilino dell’abitazione devono rivolgersi a un manutentore specializzato che si preoccuperà di effettuare l’iscrizione al Catasto regionale, dopo aver svolto i necessari interventi sia di manutenzione ordinaria sia per l’efficienza energetica. La registrazione riguarda gli impianti di riscaldamento (caldaie, incluse quelle alimentate a pellet, legna e altri materiali) di potenza termica maggiore di 5 kW; gli impianti di raffreddamento (aria condizionata) di potenza termica maggiore di 12 kW; gli impianti centralizzati di produzione di acqua calda sanitaria di qualunque potenza, e si fa una sola volta.

La manutenzione ordinaria, invece, deve essere effettuata una volta all’anno mentre il controllo periodico di efficienza energetica, che serve a verificare il corretto rendimento dell’impianto, va fatto ogni due anni con il rilascio del Bollino calore pulito.

Se le temperature dovessero continuare a rimanere al di sotto della media stagionale, è possibile tenere ancora acceso il riscaldamento in deroga al normale periodo di attivazione degli impianti. Il Comune di Modena ricorda, quindi, che è possibile accendere i termosifoni nelle abitazioni ma solo per un massimo di sette ore al giorno comprese tra le ore 5 e le ore 23. La temperatura all’interno degli ambienti non dovrebbe, comunque, superare i 20 gradi.

La possibilità dell’attivazione straordinaria degli impianti termici è prevista dal Dpr 74 del 16 aprile 2013 che prevede appunto la deroga in caso di condizioni meteo che la giustifichino. Il periodo normale di attivazione degli impianti di riscaldamento, infatti, va dal 15 ottobre al 15 aprile quando le ore di attivazione possono essere fino a 14 al giorno, sempre comprese tra le ore 5 e le ore 23.