“Il tenore: eroe o vittima?…e ricomincia il canto” il 4 settembre a Palazzo Farnese

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Secondo appuntamento in programma, nell’ambito di “Estate Farnese”, organizzato dagli Amici della Lirica di Piacenza

PIACENZA – Quattro tenori, interpreti di alcune tra le più belle arie e romanze racchiuse nelle opere di Verdi, Puccini, Bellini. Rossini, Gounod, Mascagni e Leoncavallo per omaggiare quattro immensi cantanti nell’anno del loro centenario: della morte per Enrico Caruso e della nascita per Franco Corelli, Giuseppe Di Stefano e Gianni Poggi.  La serata “Il tenore: eroe o vittima? …. e ricomincia il canto” organizzata dagli Amici della Lirica nel cortile di Palazzo Farnese a Piacenza sabato 4 settembre alle ore 21 (in caso di pioggia il 5 settembre), vede protagonisti Alessandro Fantoni, Matteo Lippi, Ivan Magrì e Giulio Pelligra con l’Ensemble dell’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Sebastiano Rolli, bacchetta appassionata esperta e profonda. Il programma alterna brani cantati alla lettura di brevi note biografiche, curiosità, episodi legati alla vita dei quattro tenori.

Per la ricchezza della proposta si presenta con un omaggio all’opera, alla bellezza del canto «La storia dell’opera fino ad un certo momento è la storia dei suoi interpreti: se pensiamo alla figura di Enrico Caruso, non può essere diversamente – puntualizza il direttore Sebastiano Rolli-. Nel senso che essi – stando a contatto con i compositori – erano posti in grande considerazione da questi quando creavano: pensiamo a “La Fanciulla del west” che Puccini ha scritto pensando proprio al tenore napoletano. Il concerto oltre a rendere omaggio alla storia dell’opera, celebra con Caruso la nascita del tenore moderno, mentre vede in Di Stefano e Corelli i massimi rappresentanti di un tempo in cui il melodramma era popolare. per cui loro erano considerati alla tregua di divi del cinema al di là del carisma di cui erano dotati. 50 anni fa anche chi non frequentava l’opera sapeva chi erano, diversamente da oggi, poiché allora l’opera era un fenomeno i massa. E sono tre esempi di personalità differenti. Caruso è colui che rompe con la tradizione belcantista e, virando verso il verismo, ci regala sorprendenti interpretazioni in cui riesce meravigliosamente a calarsi nei suoi personaggi. Corelli è il grande tecnico della voce, mentre Di Stefano da una parte può essere ritenuto un accademico…ma bisogna tener presente che lui stesso non sapeva cosa farsene di essere “solo” un tenore quanto piuttosto “un artista della voce” e l’ideale per il canto verdiano.»

E Rolli sa il fatto suo a proposito di quest’ultimo, in quanto nel 2003 dedicò al tenore catanese un libro (edizioni Azzali) da considerarsi un vero e proprio studio critico che approfondisce le vicende artistico – biografiche di quello che lo stesso Rolli definisce “interprete per eccellenza”. Ma il programma non si ferma a loro poiché il ricordo va anche ad un altro tenore: il piacentino Gianni Poggi del quale si ricordano cent’anni dalla nascita. I protagonisti  s’intrecciano nel testo pensato da Giulia Bassi e letto da Silvia Casagrande in un modo particolarmente originale, partendo dalla parola tenore e dagli altri suoi significati che riporta il vocabolario: vale a dire tenore come stile di vita, tenore della sostanza (in chimica: la percentuale di una sostanza presente dentro ad un’altra) oppure tenore del discorso… partendo proprio dalla sua derivazione latina: dal latino, tendere quindi estensione… Attraverso questo gioco sono stati scelti particolari biografici, di cronaca, pensieri di e sui cantanti menzionati con lo scopo di dare importanza al loro essere… tenori, cioè di possedere quel timbro vocale che privilegiamo. E il merito lo riconduciamo proprio a Caruso!

(dal testo)
“Si sarebbe detto che davanti al tenore gli spettatori avessero un unico sesso, o ch’egli rappresentasse un terzo sesso, capace di affascinare i sensi ugualmente, tanto era forte il suo potere di dominio sul pubblico. Mentre per il soprano e il baritono… gli entusiasmi erano equi e temperati, quelli per il tenore erano sovrumani. (Joseph Roth)
Dunque…. Tenore!  Basta la parola! Noi iniziamo da quella parola e dagli altri suoi significati per ripotarli ai nostri festeggiati: il supremo Enrico Caruso, l’irresistibile Franco Corelli, il sentimentale Giuseppe Di Stefano ed il grande piacentino Gianni Poggi.

Al concerto partecipano inoltre il bass-bariton Claudio Mattioli (voce e fisarmonica) mentre la ballerina classica-coreografa Marta Marcelli ricorderà Carla Fracci
Ospite d’onore il tenore Beniamino Prior.
Si ringraziano: Fondazione Piacenza e Vigevano, Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani, Banca di Piacenza, Con.co.par., Torrefazione Musetti

Associazione Amici della Lirica Piacenza
C.ne San Nazzaro, 16 – 29121 Piacenza

Internet  www.amicidellaliricapiacenza.itamiciliricapiacenza@libero.it

Ingresso Unico: € 20.00
Biglietteria Teatro Gioco Vita – via San Siro 9 – Piacenza tel. 0523/315578 mail biglietteria@teatrogiocovita.it
www.vivaticket.com