Il 12 maggio 2022 apre a Bologna la nuova galleria d’arte contemporanea Studio la Linea Verticale

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Dettaglio: Armenia Panfolklorica | Rebis. Il risveglio dell’androgino rosso | fotografia da performance | 2013

BOLOGNA – APRE A BOLOGNA UNA NUOVA GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA

Studio la Linea Verticale inaugura la propria sede dal 12 al 15 maggio in occasione di ART CITY Bologna 2022 con la collettiva Immateriale-Corpo-Immateriale. Sette artisti, Ludovico Bomben — Alberto Colliva — Vale Palmi — Armenia Panfolklorica — Quatriéme Paysage — Flavia Tritto — Claudio Valerio, in dialogo con i testi critici di Tatiana Basso, Antongiulio Vergine e Maria Chiara Wang.

Il titolo, illustrato nel manifesto, compone un diagramma dove, come su una linea d’orizzonte, sono dispiegati i 7 artisti in mostra, al pari di soldati che custodiscono i segreti delle leggi dell’Universo. Secondo un ordine che dall’Immateriale prende Corpo al centro per poi dissolversi nuovamente nell’Immateriale, la linea viene curvata al punto da diventare un cerchio immaginifico.

Generazioni a confronto che attraverso i principali linguaggi delle arti visive — scultura, disegno, fotografia, arte digitale, video, pittura — rispondono alle domande che da sempre accompagnano l’umanità: Dadove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Immateriale-Corpo- Immateriale.

Ludovico Bomben (Pordenone 1982) si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La sua ricerca si concentra nello studio dei rapporti tra materiale, linguaggio, forma e concetto. Attraverso una ricerca sui simboli, tra proporzioni auree e rigore formale, offre una ridefinizione dell’immagine sacra nel contemporaneo, mescolando antiche tradizioni a materiali industriali di nuova generazione.

Alberto Colliva (Castel d’Argile 1943). La sua carriera inizia nella metà degli anni ‘60, ma è dagli anni ’80 che introduce nelle sue tele un elemento di sostanziale novità: la figura umana. Nel mondo immaginario dell’artista non vi è nulla di certo: luci violente connesse a cromie sprezzanti, intimiste e al contempo angosciose. La sua pittura “è un’archeologia infernale”, caratterizzata da “un mordente di paura, di interiorizzazione e di follia”. Vale Palmi (Bologna 1994) si è formata all’Accademia di Belle Arti di Bologna. La sua ricerca è un percorso ascendente, un’attenta indagine su uno dei grandi temi dell’umanità: La Morte e la potenziale Vita dopo la Morte che si sviluppa nell’Aldilà. L’arte è un metodo non convenzionale di conoscenza ed è il mezzo privilegiato per sondare lo stato della Coscienza umana.

Armenia Panfolklorica (Ragusa 1986) la sua formazione avviene all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Indaga, attraverso la sua arte, il folclore della sua terra d’origine, la Sicilia, rapportata visionariamente alle tradizioni di culture geograficamente lontane. Questo suo approccio trova piena realizzazione in una ricca ricerca sul sincretismo, fulcro dei suoi ultimi esperimenti artistici.

Quatrième Paysage (Lucrezia Negrini, Samir Sayed Sbdellattef) nasce nel 2020 come duo artistico radicato nella pratica digitale e al contempo rivolto verso approcci intermediali: in un contesto retorico che fatica a liberarsi del dicotomico pre-concetto reale/virtuale, Quatrième Paysage agisce considerando quello digitale un ambiente concreto, intimamente connesso all’ambiente materico abitato da oggetti – animati e inanimati – tangibili.

Flavia Tritto (Bari 1994) consegue il master in Fine Art presso il Central Saint Martins di Londra. Attraverso video, installazioni, performance e arte partecipativa, indaga i temi della (inter-)soggettività, dell’individualità e della (auto-)percezione, al fine di sfidare le loro dinamiche, esplorare la loro possibilità di cambiamento e svelare le nostre molteplicità nascoste e possibili: propone modi alternativi di percezione del sé.

Claudio Valerio (Popoli 1991) si forma presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila e di Bologna. La sua ricerca artistica pone particolare attenzione alla pittura, vista come la possibilità di cogliere l’immagine nascente, quella che può emergere dalla condizione amorfa delle sostanze. L’artista cerca di abbattere la distinzione tra fisicità e apparenza per costruire un immaginario reale.

Studio la Linea Verticale
Via dell’Oro 4B
Bologna

Immateriale-Corpo-Immateriale
12 maggio – 16 luglio 2022

Testi critici: Tatiana Basso – Antongiulio Vergine – Maria Chiara Wang

Inaugurazione dal 12 al 15 maggio
12-13-15 maggio dalle 10.00 alle 21.00
14 maggio dalle 10.00 alle 24.00

Orari:
Fino al 30 giugno: dal martedì al sabato 15.30-19.00
Dal 1° al 16 luglio su appuntamento

Contatti:
www.studiolalineaverticale.it (attivo da maggio 2022)
info@studiolalineaverticale.it
+39 392 082 95 58

Statement | chi siamo:
Studio la Linea Verticale nasce nel 2022 da un’idea di Giovanni Avolio (Ragusa 1990) e Vale Palmi (Bologna 1994). Gli spazi che la caratterizzano, intimi e impregnati di bianco, assumono le fattezze di un pensatoio, luogo di concentrazione necessario e ideale per poter affermare “io Studio la Linea Verticale”.

La ricerca bidirezionale, verso l’Alto e verso il Basso, intrapresa dalla galleria non permette equivoci: è necessario un distacco radicale dall’orizzontalità della vita ordinaria per provare ad osservare la verticalità dello straordinario. Viaggiando dal profondo all’elevato e viceversa, con un metodo di studio basato sulla pratica artistica, la galleria invita ad una riflessione sulle domande fondamentali che hanno accompagnato l’uomo durante tutta la sua storia: Da dove vengo? Chi sono? Dove vado?

“Io studio la Linea Verticale perché essa è l’unica via che conduce all’ineffabile e l’unico modo di poterla scalare è provare a conoscerne le leggi. Respingeremo con decisione ogni vuoto di senso, ogni annullamento di intenzioni, ogni bel niente che impesta il contemporaneo; e quando ci chiederanno cosa andiamo cercando con tale impiego di Tempo ed energie, risponderemo fieramente che cerchiamo il Vuoto, il Niente, il Nulla con la maiuscola, e che l’unico modo per raggiungerlo è costruirlo.”