I media forlivesi insieme contro le nuove povertà

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Dall’8 dicembre al 6 gennaio 2021 tutte le testate forlivesi si uniscono per dare voce ad una stessa iniziativa: aiutare la Comunità Papa Giovanni XXIII a garantire un pasto “sospeso” a chi non può permetterselo

FORLÌ – Un’operazione di comunicazione che riunisce tutte le testate: ViviForlì, ForlìToday, Il Resto del Carlino edizione di Forlì, InMagazine, Diogene, Radio Bruno, Corriere Romagna e l’agenzia Esserelite, che per prima ha avuto l’idea e l’ha proposta a tutti i media forlivesi.
L’intento è unire un’azione importante e concreta come garantire un pasto a chi oggi, dopo l’emergenza sanitaria, non riesce a garantirlo né per sé né per i propri figli a un messaggio attento all’ambiente e alla sostenibilità dei nostri comportamenti quotidiani.

A rendere possibile unire questi due importanti messaggi è la Comunità Papa Giovanni XXIII, che in tutta Italia, nelle sue oltre 500 realtà di accoglienza, e in più di 40 paesi all’estero assicura accoglienza, una famiglia e almeno un pasto al giorno a chi non riesce ad avere nessuna di queste cose. In questo periodo di Natale i media forlivesi propongono ai lettori forlivesi di sostenere con una donazione la Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso la pagina dedicata unpastoalgiorno.apg23.org/pastosospeso, e aiutare specialmente chi ha perso lavoro, stipendio e certezze con questa pandemia. Lasciando il proprio contributo si aiuta la Comunità ad assicurare un pasto “sospeso” alla propria tavola per chi arriva in cerca di aiuto. In cambio, per ogni donazione di almeno 20 euro, la Comunità Papa Giovanni XXIII farà dono ai forlivesi di #IOSPRECOZERO, un cofanetto in cartone di 3 libri stampati su carta riciclata pieni di idee, ricette e consigli per non sprecare più nulla – dal cibo, al tempo, alla vita – e ridare alle cose il loro giusto valore. Un’attenzione, quella a non sprecare e all’impatto dei propri comportamenti sull’ambiente e su chi ci circonda, sempre più radicata e diffusa e che è importante non dimenticare, nemmeno quando il momento è più difficile come quello attuale.

Il numero delle persone che hanno bisogno di aiuto è drammaticamente cresciuto a seguito della crisi economica seguita alla pandemia: “persone anche vicine a noi, che in questi mesi di emergenza sanitaria e sociale hanno visto crollare certezze, perso lavoro e stipendio e che si aggiungono alle tante altre che nel mondo, ogni giorno, soffrono e hanno fame”, dicono dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. “Per loro è importante mangiare, ma è altrettanto importante sentirsi accolti, curati, considerati. Noi diamo loro tutto questo nelle nostre realtà di accoglienza, anche nelle tante case famiglia della Comunità presenti nel territorio forlivese e alla Capanna di Betlemme aperta a Borgo Sisa per dare una casa a chi vive in strada. Ma è fondamentale essere in tanti, per aiutare chi si è ritrovato povero da un giorno all’altro e spesso si vergogna di chiedere aiuto”.

La Comunità Papa Giovanni XXIII

La Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23), fondata a Rimini nel 1968 da don Oreste Benzi, è fatta di persone che condividono ogni giorno la propria vita con i poveri, con chi vive ai margini, persone sole. In 500 realtà tra Case Famiglia, mense per i poveri, centri nutrizionali, Capanne di Betlemme per i senza tetto, comunità terapeutiche, cooperative sociali e case di accoglienza, in oltre 40 paesi del mondo, i membri e volontari della Comunità realizzano il grande progetto del fondatore: essere la famiglia di chi non ce l’ha.

La campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Un Pasto al Giorno nasce nel 1985, quando don Oreste si rese conto che per assicurare almeno un pasto quotidiano a chi soffre la fame bastavano 10 mila lire al mese. Da allora, Un Pasto al Giorno serve a garantire il necessario ai centri nutrizionali della Comunità Papa Giovanni XXIII in Africa, Asia e Sud America, e alle Capanne di Betlemme per l’accoglienza di persone senza dimora, alle mense di strada, alle case famiglia e di accoglienza in Italia.