Modena

Disagio giovanile, una decina i ragazzi denunciati

Tra loro molti minori rei di danneggiamenti, minacce, aggressioni. Attività intersettoriale per identificare gli autori di reati e prevenire situazioni di pregiudizio

MODENA – Sono sette i minorenni e due i neo-maggiorenni denunciati negli ultimi due mesi dalla Polizia locale di Modena per diversi tipi di reato: dalle minacce ai danneggiamenti aggravati, come quelli avvenuti a Capodanno in via Viterbo; dalla resistenza alle aggressioni, fino a un 20enne denunciato per esplosioni pericolose in pieno centro storico. Diverse anche le segnalazioni inoltrate alla Procura dei minori. Su alcuni ragazzi ed episodi le indagini sono ancora in corso, ma soprattutto denunce e segnalazioni sono frutto di un intenso lavoro di rete e sono la premessa per intervenire sul fenomeno dei comportamenti devianti da parte di giovani e giovanissimi anche con strumenti di tipo sociale.

Il lavoro di rete e scambio ha permesso, incrociando dati, informazioni e segnalazioni, di individuare i responsabili e le modalità di comportamento di diversi dei giovani che negli ultimi mesi sono stati coinvolti in episodi che hanno ottenuto rilievo negli organi di informazione.

Si incontrano in punti di ritrovo noti nei quartieri in cui risiedono e dove talvolta commettono qualche atto di vandalismo: cestini divelti, scoppi di petardi, lievi o più gravi danneggiamenti. Poi li ritrovi in centro storico, tradizionale punto di riferimento per i modenesi, dove si danno appuntamento per risolvere qualche screzio nato sulle chat o sui social (in epoca Covid il mondo virtuale resta uno dei pochi ambiti dove gli adolescenti si possono relazionare) e ingaggiare risse più o meno spettacolari.

Per molti, educatori, sociologhi e psicologi, si tratta della punta dell’iceberg di un malessere diffuso tra gli adolescenti, dopo un anno di isolamento sociale, con attività scolastiche a singhiozzo e da diverse settimane nuovamente sospese al 100 per cento; chiusi da mesi palestre e centri di aggregazione.

Solo per una parte minoritaria dei ragazzi il malessere generale sfocia in comportamenti devianti: sicuramente la manifestazione più palese, quella che crea disagio e da cui si sente direttamente minacciata il resto della popolazione.

Per far fronte al fenomeno, che non riguarda solo giovani che provengono da un tessuto disagiato e che si è sviluppato un po’ in tutte le città italiane, l’amministrazione comunale ha messo in campo da alcuni mesi un lavoro intersettoriale che coinvolge la Polizia locale e le Politiche giovanili, i Servizi sociali e i Quartieri, la Procura presso il Tribunale per i minori di Bologna e le famiglie e intende allargarsi al mondo del volontariato e dell’associazionismo.

L’attività di rete vede momenti di formazione congiunta per agenti della Polizia locale e a operatori dell’Unità di strada; un’azione di monitoraggio e di contatto coi giovani in cui gioca un ruolo importante l’unità di strada; un’intensa attività d’indagine che consente d’incrociare le segnalazioni provenienti da centro e Quartieri e confluisce tutta alla Polizia giudiziaria.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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